02.07.2013 Views

tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

du sang qui est aussi nuit du regard et du silence. D’où le chœur suraigu des longs cris poussés par<br />

les autres femmes (sororité spasmée qui tente de prendre envol dans la nuit aveugle), d’où le fracas<br />

aussi de la poudre pour mieux envelopper ce silence-là. 201<br />

A queste prime grida seguiranno, nella maggior parte dei casi, quelle della disperazione<br />

coniugale, senza speranza, quelle del ventre che si ribella (come nel caso de L’enfant de<br />

sable) e quelle dei bambini testimoni e partecipi della guerra impari tra uomini e donne. Se<br />

guardiamo da vicino le scene che descrivono le protagoniste all’indomani della prima notte di<br />

nozze (la scena più toccante è probabilmente quella che vede come vittima Hajila, in Ombre<br />

sultane), ci accorgiamo che l’uomo, dopo il “grido” della donna (da lui inteso quasi come una<br />

vittoria su un nemico), viene negato da quest’ultima, diventa lui stesso un’ombra inquietante,<br />

un “lui” generico ed allarmante, un “padrone” odiato. Ciò che si vuole sottolineare, però, è<br />

che in quelle grida non si celano solo pianti sordi, ma anche la “rivolta”. Dalle numerose<br />

testimonianze all’interno dei romanzi, si capisce che la ferita provocata durante la prima notte<br />

di nozze è, in realtà, presente nel corpo delle donne da secoli : ferita delle madri, delle nonne,<br />

di ogni ava sconosciuta. L’eco di quel dolore è quasi innata nelle bambine :<br />

Bambina, io indugiavo ai piedi di una che ricamava, passavo fili e forbici a una che cuciva.<br />

Ascoltavo distrattamente : l’importante era lasciare gli echi prolungarsi in me per anni interi, anni<br />

di reclusione per loro. Vissi in seguito fuori dall’harem : mio padre [...] mi mise in collegio, ma io<br />

mi sentivo legata indissolubilmente a quelle sequestrate. Comprendevo male, ma [...] frasi amare si<br />

dipanavano – confidenza indignata di una madre, monologo di una moglie furibonda dopo l’uscita<br />

del padrone, singhiozzi ululati di un’altra prostrata su un materasso di dolore, sospiri di una sposa<br />

sterile il cui marito ha preso una seconda moglie. Questo coro di sottomissioni pronte alla rivolta,<br />

queste strofe di parole sdegnate, lanciate frontalmente contro la sorte, insomma la parole<br />

drappeggiata nel dolore restava reclusa, altrettanto velata che il corpo di ognuna fuori di casa. 202<br />

Il coro di sottomissioni pronte alla rivolta è la chiara manifestazione della resistenza<br />

delle donne alle imposizioni della società patriarcale. Anche in Leïla Marouane la resistenza<br />

201 Assia Djébar, Femmes d’Alger dans leur appartement, Paris, Éditions des Femmes, 1980, p. 154.<br />

202 Assia Djébar, Ombra sultana, cit., pp. 99-100.<br />

| 108

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!