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II.1.4 L’EREDITÀ NEGATA<br />
Se la maledizione e l’esclusione dalla benevolenza paterna appartengono all’ordine del<br />
simbolico, esistono tuttavia delle strategie di esclusione ben più concrete e tangibili. Una di<br />
queste è senz’altro quella della negazione dell’eredità (o l’inadeguatezza della stessa) nei<br />
confronti delle figlie.<br />
Assia Djébar, nel corso del festival letterario “Dedica” tenutosi a Pordenone del 2004<br />
— nel quale venne premiata la sua attività di romanziera “impegnata” — pronunciò un<br />
discorso toccante sull’eredità negata, su quella che lei ha sempre considerato l’ingiustizia<br />
fondante l'ineguaglianza tra uomo e donna. In quel testo l’autrice ha analizzato, in maniera<br />
poetica e suggestiva, la tematica, mostrando come il “Code de la famille” algerino continui a<br />
perpetuare un’usanza alquanto scandalosa.<br />
Figlie, non eredi. O piuttosto, aggirando la legge islamica: diseredate. Che non osino reclamare il<br />
dovuto - per decenza, diciamo per amore del silenzio, per...<br />
Da noi, ogni padre esclude le figlie dall'eredità o, più precisamente, dà loro qualche cosa, ma<br />
proprio per permettere ai figli o ai fratelli di prendersi tutto. Così agisce ogni padre, anche se ha un<br />
cuore buono e non vorrebbe l'oppressione e l'iniquità. Non parla, perché anche lei, la figlia, taccia<br />
a sua volta. 120<br />
La negazione dell’eredità è interpretata dall’autrice algerina come il “primo tradimento<br />
da parte degli uomini”, anche di quelli che sembrano essere buoni e giusti, ma che, ubbidienti<br />
alle regole supreme dell’umma, diventano anch’essi esecutori materiali dei soprusi e delle<br />
ingiustizie sociali :<br />
L'esclusione dall'eredità ha la particolarità che vi cade addosso con il primo tradimento da parte<br />
degli uomini: soprattutto quello del padre che è l'unico che dona per amore. Lo sposo o i figli, gli<br />
altri donano, talvolta, ma sempre in cambio di... Vi ritrovate dunque diseredate e per decenza, per<br />
pudore, per heuchma, che vuole dire per vergogna, lasciate perpetrare l'ingiustizia su di voi. 121<br />
120 Assia Djébar, « Scrivere senza alcuna eredità », in Voci dal Mediterraneo, cit., p.34.<br />
121 Ivi, p. 35<br />
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