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tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

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Si tratta, dunque, di un testo iconoclasta, violento, in cui la scrittura stessa è rivoltata<br />

per mezzo di evidenti tensioni stilistiche e formali. Una prima lettura mostra lo sviluppo della<br />

rivolta contro il padre, che equivale a un affronto aperto alla religione e alla società bigotta e<br />

ipocrita. Una lettura maggiormente approfondita rende evidente il rapporto stretto madre-<br />

figlio. Nessuna traccia d’incesto, ma la messa in scena dell’attaccamento simbolico alle<br />

origini e alla lingua natale.<br />

Nonostante il potere asfissiante di Hadj Fatmi Ferdi, il Seigneur, i suoi figli e sua<br />

moglie non si limitano a “lasciarsi vivere”, ma occupano ciascuno il proprio posto e il proprio<br />

dovere all’interno della famiglia e della società. Sullo sfondo degli episodi di violenza del<br />

Seigneur, infatti, si trama la rivolta aperta di moglie e figli. I personaggi diventano<br />

protagonisti della propria esistenza, anche se in maniera tragica : una madre che si suicida, un<br />

figlio che si rivolta con i suoi studi e con il suo modo di vestire occidentale, ma anche con<br />

quell’assassinio tante volte immaginato e confessato a suo padre. Gli elementi stilistici non<br />

fanno che sostenere la volontà dell’autore di esprimere la tensione, la paura, la rivolta e la<br />

critica della società. L’effetto sortito è ancora più realistico se si osserva come la narrazione<br />

alla prima persona singolare ammicchi, in realtà, all’autobiografia.<br />

Il cognome stesso del personaggio è simbolico, Ferdi, infatti, significa « pistola »<br />

nell’arabo dialettale, una pistola Luger che riappare nel romanzo al momento del<br />

regolamento di conti tra padre e figlio : « Il la prit, la posa sur le guéridon, à égale distance de<br />

sa main, de la mienne 186 ».<br />

Reazioni come questa sono tanto più espressive se si pensa a tutte le violenze<br />

costantemente esercitate dai genitori sui figli, a tutto ciò che questi ultimi sono costretti a<br />

sopportare sin dalla nascita per espiare la colpa del peccato originale, quella impurità che<br />

viene annullata nel caso dei ragazzi con la circoncisione, nel caso delle ragazze, con la<br />

repressione della sessualità. La violenza privata, tra l’altro, ha dei corrispondenti nella sfera<br />

pubblica, si pensi alla violenza nei riti d’iniziazione, tra il patriarca e i suoi discepoli, nella<br />

186 ivi, p. 256.<br />

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