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tesi F. Marotta.pdf - EleA@UniSA

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Numerosi sono gli esempi di personaggi della letteratura magrebina che mettono in atto<br />

una resistenza strenua all’inconscio collettivo, sottraendosi alle dinamiche di incorporazione<br />

di divieti, prescrizioni e successivi sensi di colpa.<br />

— Moi je suis un monstre d’égoïsme. Je tiens à la liberté autant qu’à la vie. Je ne respire que<br />

lorsque je suis libre, sans contraintes, sans obligations sociales ni familiales. Mes parents ont<br />

compris cela et me laissent libre d’agir selon ma volonté. Je ne leur cause pas de problèmes<br />

majeurs en dehors du bavardage des voisins. 199<br />

Nel caso de La Nuit de l’Erreur, la protagonista occupa un posto particolare, molto<br />

prossimo ai margini, della società tradizionale. Vittima di una superstizione, viene additata<br />

come portatrice di un seme infernale, del male assoluto, dovuto al momento della sua nascita,<br />

« la nuit de l’erreur », appunto. Da questo punto di vista, Zina, per la posizione sui generis<br />

che occupa, sperimenta un contesto sociale anomalo, più flessibile, in cui la resistenza è tutto<br />

sommato semplice. Quasi rassegnati, i genitori non infieriscono più di tanto con le misure<br />

tradizionali di salvaguardia del suo onore, essenzialmente perché convinti che questo sia<br />

irrimediabilmente macchiato sin dalla nascita.<br />

Diversa l’esperienza della protagonista de La jeune fille et la mère che, torturata dalla<br />

madre, resiste allo sconforto e non si piega alla violenza fisica e morale :<br />

De toute façon, comme imbibée d'anesthésiant, ma chair ne ressentait rien, j’avais juste envie de<br />

rire, de rire aux éclats, d’un rire qui jaillirait de mon thorax, qui réveillerait les morts, qui agacerait<br />

les vivants, qui les enverrait en enfer. 200<br />

La resistenza nelle forme finora analizzate potrebbe definirsi silenziosa se confrontata<br />

ad un diverso tipo di resistenza : il grido.<br />

Il grido dimora nella stessa dimensione del silenzio, poiché anch’esso può essere<br />

considerato una “non-parola”, un anti-significato, un ritorno dell’uomo ad uno stato<br />

primordiale, in cui l’espressività non ha ancora avuto la meglio sull’irrazionalità. Questo<br />

suono disarticolato è dunque un retaggio della primitività, una sorta di messa alla prova della<br />

199 Tahar Ben Jelloun, La nuit de l’erreur, cit., p. 46.<br />

200 Leïla Marouane, La Jeune Fille et la Mère, cit., p. 160.<br />

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