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antichi in controverso rapporto con le figure retoriche; è, dunque, questo un campo di indagine che si colloca a metà fra lingua e retorica. L’analisi ha messo in luce, accanto a molteplici osservazioni sul contenuto delle glosse, anche le difformità nella prassi citazionale del commentatore, nonché alcuni episodi di mancata coerenza nei riferimenti interni. La constatazione vale a sostenere la tesi, secondo cui la silloge reca traccia di diversi materiali, stratificatisi anche attraverso la complessa tradizione manoscritta. Proprio in nome di tale, per molte parti oscura, vicenda filologica, si è più volte sottolineata la difficoltà, o l’impossibilità, di stabilire con certezza la lezione più corretta. Il profilo dello pseudo-Asconio, come emerge dall’indagine, è quello di uno scoliasta di non scarso pregio, nonostante la presenza di alcune osservazioni poco felici. Le glosse sembrano, sovente, riflettere il materiale elaborato dai più antichi grammatici e commentatori: emblematico il caso del verso antimetelliano di Nevio, trasmesso dal solo scoliasta ciceroniano, che lo deriva con ogni probabilità da un più antico esegeta dell’Arpinate. La denominazione di pseudo-Asconio, benché oggi comunemente impiegata, non rende, forse, ragione delle caratteristiche di un interprete, che non si pone in alcun modo come “falsario” del più noto commentatore 1 . In tal senso potrebbe essere rivalutata la proposta di Schmiedeberg, che indica il Commento alle Verrinae con il nome di Scholia Sangallensia. 1 Cfr. MADVIG 1828, 134-142. 224
Edizioni e commenti Cicerone e pseudo-Asconio BAITER-KAYSER 1861 BIBLIOGRAFIA M. Tullii Ciceronis Opera quae supersunt omnia ediderunt J. G. Baiter C. L. Kayser III, Lipsiae 1861 BALDO 2004 M. Tulli Ciceronis in C. Verrem actionis secundae liber quartus (de signis), a c. di G. Baldo, Firenze 2004 BELLARDI 1978 Le orazioni di Marco Tullio Cicerone, I, a c. di G. Bellardi, Torino 1978 BELLARDI 1981 Le orazioni di Marco Tullio Cicerone, II, a c. di G. Bellardi, Torino 1981 BORNECQUE- RABAUD 1927 BORNECQUE- COURBAUD 1971 Cicéron, Discours, V (Seconde action contre Verrès livre quatriéme. Les oeuvres d’art), texte établi et traduit par H. Bornecque et G. Rabaud, Paris 1927 Cicéron, De l’orateur, texte établi et traduit par H. Bornecque et E. Courbaud, Paris 1971 BOYANCÉ 1953 Cicéron, Discours, VIII (pour Cluentius), texte établi et traduit par P. Boyancé, Paris 1953 CLARK 1905 M. Tulli Ciceronis Orationes pro Sex. Roscio de imperio Cn. Pompei pro Cluentio in Catilinam pro Murena pro Caelio recognovit brevique adnotatione critica instruxit A. C. Clark, Oxonii 1905 CLARK 1918 M. Tulli Ciceronis Orationes pro Milone pro Marcello pro Ligario pro rege Deiotaro Philippicae I-XIV recognovit brevique adnotatione critica instruxit A. C. Clark, Oxonii 1918 225
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CAPITOLO 4: GLI ORIENTAMENTI DEL CO
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TABELLE INTRODUTTIVE 1. Elenco dell
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inv. 1, 26 (/ad Her. 1, 11) Verr. 1
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2. Elenco delle citazioni nel corpu
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Verr. 1, 6 Ter., Eun. 1078-1079 (5,
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L’indagine sulla raccolta scoliog
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Il valore di P, M ed S è stato, co
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monumentali opera omnia dell’Arpi
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gruppi di note diferiscono, in prim
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antiquario, quanto quelle linguisti
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presente ad div. Caec. 24 40 . Per
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due parti, l’ampio spazio riserva
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discrepanze dal testo tràdito dell
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Sallustio 4 , uno da Nevio. Il para
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suggerire la validità di questa ip
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Capitolo 2.1: Le citazioni plautine
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La chiosa attiene a un problema di
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forse alla redazione antica della g
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verbo come “stringere e chiudere
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di lingua attica 47 . Lilibeo, il l
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Il parallelo con il Sarsinate non s
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Divisores omnium tribuum. Utrum leg
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sovrapporre le due articolazioni, d
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2, 14 86 ; Liv. 1, 13, 6-8 87 ; Ser
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nell’epitome, redatta da Paolo Di
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107 L. 100 ; comm. Corn. in Pers. S
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Capitolo 2.2: La citazione neviana
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Te non fato, ut ceteros ex vestra f
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maldicenze proferite sui principes
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ipreso da Terenziano Mauro (GLK 6,
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secondo la maggioranza degli studio
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Barbari, contenuto nell’epitome p
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Capitolo 2.3: Le citazioni lucilian
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aut reprehensione superioris tempor
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Div. Caec., 43 è evocato da Servio
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Il secondo riferimento alle Saturae
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la notizia e il riferimento alle Sa
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nota: è, infatti, questo uno dei r
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familiarità con il testo terenzian
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sostantivo facultas, opposto di dif
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div. Caec. 8, non si ha esatta risp
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Impossibile determinare con certezz
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Non díco: quasi non nóris 213 , t
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che fa risalire al vocabolo greco i
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Nulla di certo si può evincere, da
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Non accusatorem maxime laudari volo
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vocabolo indica il “personaggio
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Aut eum 260 iudicem, quem commodum
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Sed etiam 271 spoliatum auxiliis. A
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CAPITOLO 3 I RAPPORTI CON L’ESEGE
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Saepe illum 8 , qui est secundarum
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ei dopo il verbo essent; il secondo
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zeu=gma, nam hic subaudiendum ‘in
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Nimium diligentem. Haec est artific
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Peculiare, tuttavia, il trattamento
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Capitolo 3.2: Lo pseudo-Asconio e S
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indotto a ipotizzare un rapporto di
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169. Quest’ultimo verso è associ
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citato a supporto l’esempio e con
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civile, o come una potestas 91 . Da
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La critica ha ricondotto l’origin
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termine, qui riferito al praetor, c
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conquirunt; ab his postea qui quaes
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è, in questo caso, tanto più pref
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all’impossibilità di presentare
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però, decisamente la possibilità
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(CIL I 2 , 240) li menzionano il 21
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12) 160 . Pur con la cautela, impos
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Habet Alienum 166 . Caecilius scili
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del passo a Aen. 7, 717 risulta, tu
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due scoliasti. Segue la notazione s
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CAPITOLO 4 GLI ORIENTAMENTI DEL COM
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Capitolo 4.1: La dottrina retorica
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di un barbarismo. Il rischio sarà
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di Aquila Romano 23 , posto dagli s
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La complessa esegesi, suggerita dal
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Nec non areae, licet oblique, attam
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Alii, [ut Cincius], dicunt, delubru
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ciceroniano, di cui quella in esame
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La medesima spiegazione del verbo v
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Nel quadro delle opposte valutazion
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di cui è acclarata la matrice reto
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Samiis fuit, quam acerba toti Asiae
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RLM 115 39 21 19 PORFIRIONE 2 2 - -
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Fidiculanio Falcula 109 , di cui ne
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WESSNER 1923 P. WESSNER, s.v. Servi
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SCHAD 2007 S. SCHAD, A Lexicon of L
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