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3Eterov e)ce(te/rou sofo\v to/ te pa/lai to/ te nu=n. Ou ... - EleA@UniSA

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Parimenti riconducibile a una fase remota, forse arcaizzan<strong>te</strong>, dell’esegesi alle Verrinae il<br />

secondo <strong>pa</strong>rallelo propos<strong>to</strong> dallo pseudo-Asconio. L’uso di praestringere è collega<strong>to</strong><br />

all’abitudine, tipica dei tirones, di chiudere gli occhi per la <strong>pa</strong>ura al solo sentire il suono delle<br />

armi. Lo scoliasta tratta questa seconda spiegazione più diffusamen<strong>te</strong> della prima, e la<br />

supporta con la citazione di Mil. 3-4: ciò sembra suggerire che questa etimologia sia<br />

preferita alla prima. I versi del Sarsina<strong>te</strong> sono <strong>pa</strong>rimenti addotti da Nonio 38 in due distinti<br />

lemmi, che hanno come ogget<strong>to</strong> il verbo praestringere 39 . Il primo (Comp. doctr. 50 L.) esplica il<br />

38 Due, come è no<strong>to</strong>, le <strong>te</strong>si princi<strong>pa</strong>li sulla composizione della Compendiosa doctrina, da collocare<br />

verosimilmen<strong>te</strong> nella prima metà del IV sec. d.C. Secondo la prima, il lessicografo avrebbe<br />

consulta<strong>to</strong> ed es<strong>ce</strong>rpi<strong>to</strong> in ordine rigoroso, ripetu<strong>to</strong>si per ogni libro, 41 fonti, comprendenti glossari<br />

e raccol<strong>te</strong> di opere antiche (LINDSAY 1901; LINDSAY 1904 A; LINDSAY 1905 A; ripresa con<br />

puntualizzazioni in CHURCHILL WHITE 1980). La visione di Lindsay è criticata da W. Strzelecki,<br />

secondo cui Nonio avrebbe crea<strong>to</strong> lo scheletro iniziale dei suoi libri a <strong>pa</strong>rtire da lavori grammaticali<br />

già esis<strong>te</strong>nti: STRZELECKI 1932-1933; STRZELECKI 1936, 891-898; STRZELECKI 1936 A. Obiezioni<br />

alle propos<strong>te</strong> di Strzelecki sono espos<strong>te</strong> in CHURCHILL WHITE 1980, 140-211. L’influenza dei<br />

grammatici, accan<strong>to</strong> ai <strong>te</strong>sti degli auc<strong>to</strong>res, sull’opera di Nonio, è in ogni caso ipo<strong>te</strong>si condivisa: forse<br />

da identificare con opere grammaticali oggi perdu<strong>te</strong>, in <strong>pa</strong>rticolare, i “glossari” elencati da Lindsay<br />

(STRZELECKI 1936 A, 889). Sul ruolo di Flavio Capro, soprattut<strong>to</strong> per il <strong>te</strong>rzo libro noniano, si erano<br />

soffermati prima di Strzelecki KEIL 1899, 285-286 e JEEP 1908-1909-1912, 1912, 514-515. La<br />

possibile presenza, in unione ai trattati di I-II d.C., dell’opera di Arusiano Messio è sos<strong>te</strong>nuta da<br />

MAGGIULLI 1982; cfr. in <strong>pa</strong>rt. 167-168 e bibl. relativa per una sin<strong>te</strong>si delle possibili fonti<br />

grammaticali della Compendiosa doctrina.<br />

39 I due lemmi presentano, tuttavia, problemi dal pun<strong>to</strong> di vista filologico e in<strong>te</strong>rpretativo, tali<br />

au<strong>to</strong>rizzare l’ipo<strong>te</strong>si di una confusione nelle schede di Nonio o nella sua tradizione manoscritta<br />

(MASSARO 1987, 106-107 n. 4; 115-116 e n. 23; cfr. i <strong>te</strong>sti dei lemmi nelle n. 40 e 41). In primo<br />

luogo è da segnalare la lettura problematica dell’espressione non valde stringere et claudere di Comp. doctr.<br />

50 L. La lezione perlaudare, di lettura in<strong>ce</strong>rta in F 3, è accolta da LINDSAY 1903 (=2003); è segnalata<br />

in ap<strong>pa</strong>ra<strong>to</strong> la possibilità che il <strong>te</strong>s<strong>to</strong> sia da leggere plaudare, come nei margini di L. Altre varianti<br />

presenti nella tradizione manoscritta sono laudare (F 1); laudere (L 1); plaudere (C A; D A). Perlaudare<br />

costituis<strong>ce</strong>, tuttavia, un ha<strong>pa</strong>x nella tradizione latina; si segnala il solo <strong>pa</strong>rallelo di perlaudabilis,<br />

impiega<strong>to</strong> da Ditti Cre<strong>te</strong>se 6, 14. Claudere, fornita dal codi<strong>ce</strong> B A, è accolta da Onions (cfr. MASSARO<br />

1987, 106-107 n. 4). Da ricordare, infine, la congettura eludere di Müller, che sembra avvicinarsi, più<br />

di ogni altra proposta, al significa<strong>to</strong> suggeri<strong>to</strong> dagli esempi noniani. Le citazioni adibi<strong>te</strong> nel lemma<br />

del primo libro sono, infatti, tut<strong>te</strong> adat<strong>te</strong> al significa<strong>to</strong> di ob<strong>te</strong>nebrare, la prima delle ac<strong>ce</strong>zioni<br />

propos<strong>te</strong> nel IV libro; la spiegazione non valde stringere riporta, inve<strong>ce</strong>, al campo semantico di attingere,<br />

radere, seconda spiegazione presentata in Comp. doctr. 595 L., e sembra supportare la lezione claudere<br />

(MASSARO 1987, 106-107 n. 4; Massaro in THLL s.v. praestringere, 940 32-34). Quest’ultimo valore è,<br />

normalmen<strong>te</strong>, proprio del verbo perstringere; ciò lascia aperta la possibilità che la confusione fra i<br />

lemmi abbia causa<strong>to</strong> la perdita di notazioni relative a quest’ultimo compos<strong>to</strong>. Va, tuttavia, osserva<strong>to</strong><br />

che il lessicografo leggeva, probabilmen<strong>te</strong>, praestringere negli esempi ci<strong>ce</strong>roniani, riportati nel IV libro<br />

a proposi<strong>to</strong> di attingere, radere. La fon<strong>te</strong> virgiliana di Nonio, che pre<strong>ce</strong>de nell’elenco quella<br />

comprenden<strong>te</strong> Philippicae e Verrinae, avrebbe infatti potu<strong>to</strong> fornire un adegua<strong>to</strong> esempio di<br />

perstringere, che risulta inve<strong>ce</strong> assen<strong>te</strong> dalla trattazione (MASSARO 1987, 116 n. 23). La confusione fra<br />

i lemmi noniani sembra, in definitiva, riflet<strong>te</strong>re l’in<strong>ce</strong>r<strong>te</strong>zza, probabilmen<strong>te</strong> già degli antichi, fra due<br />

verbi di grafia e significa<strong>to</strong> mol<strong>to</strong> simili (cfr. n. 19). Fra le lezioni eludere e claudere, entrambe<br />

sos<strong>te</strong>nu<strong>te</strong> da valide argomentazioni, claudere è forse da privilegiare in virtù della sua presenza in<br />

almeno un manoscrit<strong>to</strong> noniano; non sembra, tuttavia, possibile giungere a una soluzione definitiva<br />

per quan<strong>to</strong> riguarda l’esat<strong>to</strong> <strong>te</strong>s<strong>to</strong> di Comp. doctr. 50 L.<br />

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