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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />

di chi realizza l’impianto, non può essere chiamata in causa la società di leasing o la banca per<br />

quello che è l’impianto fatto. Se mi devo prendere il rischio industriale faccio un altro tipo di<br />

scelta. Lo dico sempre agli amministratori: “se devo rischiare il 100%, se mi devo anche assumere<br />

il rischio industriale non è che ho bisogno del Comune per fare l’investimento”. Per questo<br />

dico che il mondo “del pubblico” è sempre stato un mondo particolare. L’altra “diatriba” è che<br />

molto spesso, se il terreno è di proprietà comunale, il Comune lo dà in comodato, e questo è un<br />

diritto reale che non posso accatastare e se lo accatasto perdo la proprietà del bene e, quindi,<br />

anche in questo caso le società di leasing sono un po’ limitate nell’intervenire. Comunque,<br />

queste iniziative sono molto interessanti, sono difficoltose da realizzare perché: primo devi fare<br />

l’accordo con ENEL perché sia disposta a fare l’auto consumo o lo scambio sul posto (Alberto<br />

Lincetti, Leasint-Gruppo Intesa San Paolo).<br />

Purtroppo, in altri casi i Comuni, sopraffatti da tagli e da vincoli, sono stati tentati di<br />

utilizzare l’eolico e le altre fonti rinnovabili per “fare cassa” per pagare le spese correnti,<br />

con molta attenzione agli incentivi e alle cosiddette royalties/ristori una tantum e poca al<br />

risparmio in termini di consumo proprio e della collettività, spesso in balia di soggetti non<br />

qualificati, correndo il rischio di “svendere il territorio”.<br />

Negli anni il nostro territorio è stato deturpato dalle pale eoliche. Gli effetti prodotti sono<br />

stati un “litigio” nelle comunità per la localizzazione delle pale. Queste vicende hanno creato<br />

divisioni all’interno della comunità. Alla fine, si é giocato sul Comune che prendeva più royalty<br />

di un altro Comune, pensando che con quei soldi si risolvessero i problemi di una comunità. In<br />

cinque anni che sono sindaco ho sentito un bel po’ di colleghi che dicevano: “ho fatto questo e<br />

questo…”, ma alla fine si trattava sempre di manifestazione nel sociale e di qualche servizio<br />

in più alla comunità. A questo siamo finora. Fino ad oggi le società che hanno impiantato i<br />

parchi eolici nei nostri territori si sono sostituiti in parte ai trasferimenti pubblici dello Stato<br />

che nel frattempo sono diminuiti. Ogni Comune pensava di aver fatto un buon affare a fare la<br />

convenzione – al 2-3% negli ultimi anni e all’1,5% dieci anni fa che sembrava già una manna.<br />

Se leggete i verbali dei Consigli comunali sulle prime convenzioni che ogni comune stipulava,<br />

sembrava che tutti i problemi del Meridione si sarebbero risolti con 10 torri eoliche. Ma, le pale<br />

non hanno prodotto questo effetto. Scuole chiuse. Ogni anno negoziamo con i direttori regionali<br />

per non farci chiudere le scuole. Non so fino a quando, perché se abbiamo 5–6 bambini forse<br />

si riesce a fare qualche cosa, però siamo quasi a nascita zero. Non so negli altri Comuni, ma nel<br />

mio sono anni che ne nasce 1 o 2, a volte 0. Quindi, teniamo nascita zero ed è improponibile<br />

andare a difendere una scuola senza alunni. La popolazione diventa sempre più anziana. Fino<br />

ad oggi, tutti questi discorsi sulle rinnovabili sono stati infruttuosi per i nostri territori. Teniamo<br />

un territorio che prima veniva apprezzato per l’aria buona, il paesaggio, e adesso teniamo<br />

tutte queste pale che girano e che, fortunatamente, non producono danni. A me le pale non<br />

danno fastidio se servono per investire sui nostri giovani, per fare in modo che non se ne vadano.<br />

Ma, se servono solo per fare la festa patronale o per dare qualche servizio in più alle nostre<br />

comunità, mi danno fastidio. Dovrebbero servire per fare accordi con l’Università per realizzare<br />

dei centri di ricerca o per mettere in piedi una filiera produttiva che poi darebbe opportunità a<br />

tutti. Noi dei miliardi di euro spessi per i parchi eolici abbiamo visto solo le briciole. Abbiamo<br />

migliorato in ogni comune le feste patronali, abbiamo preso cantanti a 40mila euro, però di<br />

ritorno “di <strong>sviluppo</strong>” non ce ne è stato. Non è che teniamo molto margine per contrastare il<br />

potere degli operatori, anche se poi i cittadini ci accusano di non essere in grado di contrastarli.<br />

Il futuro sono i giovani, non gli anziani, e i giovani se ne vanno, e tutti i discorsi che facciamo<br />

non servono a niente. Non so chi sarà il Sindaco che sfortunatamente dovrà chiudere le porte<br />

perché non ci sono più abitanti (Francesco Ricciardi, Monteverde).<br />

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