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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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7. Impatto ambientale e paesaggistico<br />

La partecipazione del pubblico è espressamente richiesta nelle direttive UE 85/337, come modificata<br />

dalla direttiva 97/11 relativa alla VIA e 2001/42 relativa alla VAS. Entrambe, infatti,<br />

impegnano gli Stati membri ad attivare strumenti di libera e facile informazione sui dati ambientali,<br />

anche quelli non sistematici o riservati. A questo proposito vi è una specifica direttiva,<br />

la 90/313, che stabilisce il libero accesso alle informazioni ambientali, recepita ormai da quasi<br />

tutti gli Stati, Italia compresa. … In Italia, tuttavia, nonostante la tendenza positiva verso<br />

una maggiore partecipazione nei processi di valutazione e un miglioramento della comunicazione<br />

ambientale, gli sforzi fatti in questa direzione da parte dei promotori dei progetti e dei piani<br />

sono ancora insufficienti. Le autorità pubbliche ambientali non hanno dedicato abbastanza<br />

tempo e risorse in questa direzione, così che la problematica rimane ancora affrontata in modo<br />

inadeguato. … I promotori dei progetti e dei piani non vedono con favore la partecipazione<br />

del pubblico nei processi decisionali riguardanti le opere, per diversi motivi legati al rischio di<br />

vedere aumentare i costi, di protrarre indefinitamente - per interessi e priorità dei diversi gruppi<br />

che si esprimono sul progetto stesso - i tempi di attesa prima di decidere la realizzazione di un<br />

progetto e alla preoccupazione che la decisione possa essere influenzata più da gruppi locali<br />

molto attivi, piuttosto che sollecitata da interessi più generali. Per questi motivi i proponenti<br />

non utilizzano positivamente le relazioni con il pubblico, limitandole agli obblighi procedurali e<br />

considerandole un inevitabile ulteriore problema da risolvere per ottenere l’approvazione del loro<br />

progetto. D’altra parte, la partecipazione del pubblico ha avuto spesso connotati di sola opposizione<br />

ai progetti o ai piani, anche perché l’esperienza è sostanzialmente limitata alla VIA. In<br />

questo caso la procedura ha avuto, fino ad oggi, uno specifico momento per la partecipazione,<br />

quello delle così dette “osservazioni del pubblico”, limitandone quindi oggettivamente il contributo<br />

ai soli aspetti critici, in quanto unico momento per poter esprimere una opinione contraria<br />

alla proposta. Anche da parte delle autorità ambientali che si esprimono sulla compatibilità dei<br />

progetti, o che dovranno farlo sui Piani/Programmi, l’apporto del pubblico è raramente visto<br />

in una ottica costruttiva; anche quando l’informazione è effettivamente garantita, questa non<br />

assume quasi mai il carattere di una partecipazione alle scelte o alle soluzioni quanto bensì di<br />

un condizionamento, più o meno forte alla decisione finale. Questo limite, che potrebbe essere<br />

meno forte nella VAS rispetto alla VIA, per il carattere di processo della procedura e quindi più<br />

adatto alle interazioni e retroazioni, potrebbe trovare una soluzione qualora la partecipazione<br />

del pubblico non fosse limitata ad una fase specifica del processo decisionale (Ammassari e<br />

Palleschi, 2007:45-46).<br />

Anche il Protocollo d’intesa Anev-Legambiente-WWF-Greenpeace prevede che vengano<br />

definite prioritariamente azioni di informazione e sensibilizzazione per la condivisione del<br />

progetto da parte delle popolazioni e delle autorità locali. Spesso i conflitti intorno alle<br />

proposte di impianti eolici nascono da forzature, da impianti sovradimensionati con una<br />

impronta “speculativa”.<br />

Dove dissensi e conflitti sono stati gestiti bene, nel quadro di un confronto trasparente<br />

e chiaro con il territorio sulle scelte, questo ha portato ad una modifica dei progetti in base<br />

alle proposte fatte dal territorio, ma i parchi eolici si sono installati e l’ostilità pregressa si è<br />

trasformata in molti casi in una benevola accettazione determinata non solo dalla constatazione<br />

di potere convivere con gli aerogeneratori, ma anche dal fatto che quelle torri entrano<br />

a far parte del paesaggio esattamente come è successo per le modifiche apportate dall’uomo<br />

al contesto naturale nel corso dei secoli. Alcuni sondaggi hanno evidenziato come il parere<br />

positivo degli abitanti si sia incrementato dopo la realizzazione dei parchi eolici.<br />

ad una valutazione ponderata, nel merito delle proposte progettuali. Secondo le Linee guida il processo di progettazione deve<br />

partire dall’analisi attenta dei luoghi con la consapevolezza che gli interventi eolici possono portare un grande cambiamento al<br />

territorio e, quindi, è necessario intervenire in maniera compatibile, appropriata e condivisa.<br />

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