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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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4. Il quadro normativo nazionale<br />

(6,80% per il 2011) da parte dei soggetti obbligati (produttori e importatori da fonti convenzionali).<br />

In tal modo si ripartirebbe l’onere sulle imprese obbligate alla restituzione, cosa<br />

che permetterebbe di regolare il mercato in modo più naturale senza “drogare” la domanda.<br />

I commenti all’art. 45 del Decreto Legge contenente la Manovra Economica sono stati da<br />

subito accesi e contrari all’intervento. Associazioni di categoria ed imprenditori del settore<br />

del rinnovabili hanno espresso la loro forte perplessità, sostenendo che in ogni caso qualsiasi<br />

aggiornamento del sistema di incentivazione dovrebbe avere una durata almeno quinquennale<br />

ed essere pubblicato con un congruo anticipo che tenga conto del time-to-market delle<br />

iniziative rispetto al momento dell’applicazione, tale da consentire l’adeguamento delle strategie<br />

degli operatori coinvolti. Le stesse istituzioni (GSE in testa) hanno palesato una certa<br />

difficoltà ad ipotizzare le conseguenze sul mercato dei certificati verdi. Anche i lavori parlamentari<br />

per l’approvazione della Legge di conversione del D.L. 78/2010 hanno evidenziato<br />

tale spaesamento. Dopo varie ipotesi di emendamento la soluzione è stata trovata all’interno<br />

del maxi emendamento adottato in Senato e confermato alla Camera con il ricorso alla fiducia<br />

il 28 luglio scorso. Il Disegno di Legge S. 2228, di “Conversione in legge, con modificazioni,<br />

del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione<br />

finanziaria e di competitività economica”, è stato infatti definitivamente approvato alla Camera<br />

il 29 luglio e il testo dell’art. 45 “Disposizioni in materia di certificati verdi e di convenzioni<br />

CIP6/92” è il seguente:<br />

[…] 3. All’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dopo il comma 149 è inserito il<br />

seguente: «149-bis. Al fine di contenere gli oneri generali di sistema gravanti sulla spesa energetica<br />

di famiglie ed imprese e di promuovere le fonti rinnovabili che maggiormente contribuiscono<br />

al raggiungimento degli obiettivi europei, coerentemente con l’attuazione della direttiva<br />

2009/28/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, con decreto del Ministro<br />

dello <strong>sviluppo</strong> economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita<br />

l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, da emanare entro il 31 dicembre 2010, si assicura che<br />

l’importo complessivo derivante dal ritiro, da parte del GSE, dei certificati verdi di cui al comma<br />

149, a decorrere dalle competenze dell’anno 2011, sia inferiore del 30 per cento rispetto a<br />

quello relativo alle competenze dell’anno 2010, prevedendo che almeno l’80 per cento di tale<br />

riduzione derivi dal contenimento della quantità di certificati verdi in eccesso».<br />

La soluzione è stata quindi quella di prevedere un taglio del 30% del valore dei certificati<br />

verdi rispetto a quello fissato nel 2007. Taglio successivamente (3 marzo 2011) ridotto al<br />

22% con il Decreto Legislativo che dà attuazione ad una direttiva del Parlamento Europeo e<br />

del Consiglio, la 2009/28/CE del 23 aprile 2009 relativa alla promozione dell’uso dell’energia<br />

elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità, recante modifica<br />

e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. 41 Il decreto, infatti,<br />

prevede che fino alla fine del 2015 il GSE acquisti dal mercato il surplus di certificati verdi<br />

invenduti ad un prezzo pari al 78% di quello massimo di riferimento.<br />

Inoltre, tale provvedimento prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per<br />

gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato<br />

per gli impianti di taglia minore e maggiore. L’art. 22 introduce un meccanismo con aste<br />

competitive al ribasso (per le cui modalità di funzionamento, però si rimanda ai decreti<br />

41 Da notare che il Capo dello Stato ha firmato il decreto con qualche riserva e con l’auspicio che si proceda in tempi brevi<br />

ad aggiustare e correggere/integrare per quanto possibile il decreto stesso attraverso i decreti attuativi che il governo si è<br />

impegnato a varare entro la fine di aprile.<br />

41

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