Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti
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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />
di più. Il terzo beneficio è l’eliminazione delle perdite di trasmissione, che possono arrivare al<br />
30% dell’elettricità prodotta. A Roma abbiamo cominciato a costruire delle smart grid: una è<br />
alla Sapienza, una all’EUR, un’altra collega un gruppo di impianti sportivi (Livio Santoli, prorettore<br />
dell’Università La Sapienza di Roma e responsabile del nuovo piano energia del Comune<br />
di Roma, in Cianciullo, 2011d).<br />
E’ un modello che richiede un cambio radicale del sistema organizzativo: dal sistema di<br />
produzione alle connessioni, al controllo, tutto deve cambiare. Fra le innovazioni tecnologiche<br />
emerge anche il ruolo della corrente continua, che è quella fornita dagli impianti basati<br />
sulle rinnovabili e che oggi viene convertita in alternata utilizzando gli inverter. In questo<br />
contesto, risulta fondamentale rendere i consumatori parti attive nel processo di fornitura<br />
dell’energia, attraverso una giusta informazione che li incentivi gradualmente a modificare le<br />
proprie abitudini per accostarsi in modo “intelligente” a nuovi comportamenti di consumo.<br />
L’internazionalizzazione del mercato e l’accresciuta decentralizzazione della produzione<br />
energetica, poi, spingono verso l’interconnessione di impianti a fonti rinnovabili localizzati<br />
in zone geografiche diverse e il trasferimento di grandi quantitativi di energia attraverso l’installazione<br />
di diverse migliaia di chilometri di cavi sottomarini ad alta tensione in corrente<br />
continua (HVDC), così come previsto dal progetto Desertec e da quello per l’eolico offshore dei<br />
Paesi del Mare del Nord (con 140 GW di capacità <strong>eolica</strong> offshore già pianificati).<br />
Questa non è fantascienza, ma già oggi ci pone il problema di come andare a realizzare le<br />
infrastrutture solari energetiche nel Nord Africa e trasferire grandissime quantità di energia<br />
elettrica ad altissima tensione per alimentare la rete europea. La Germania ha un progetto su<br />
Gibilterra, la Francia da Tunisi attraverso la Sicilia. Dall’Albania verso l’Italia. Insomma, ci sono<br />
dei progetti operativi come Desertec, promosso da banche e utility europee, per un costo di<br />
3-400 miliardi di euro per iniziare a realizzare questo tipo di infrastrutture. In Marocco sono<br />
partiti i progetti preliminari con i layout degli impianti, finanziato da un fondo e dalla Banca<br />
Mondiale per avviare il processo (Mario Gamberale, Kyoto Club).<br />
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