Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti
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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />
di cascinali, casali, borghi e centri storici, la risalita “a salmone” delle piccole imprese, la<br />
“parchizzazione” del territorio, sono alcuni (e forse i principali) indicatori del processo di terziarizzazione<br />
e di globalizzazione anche di queste economie territoriali marginali. È casomai<br />
il mix tra queste nuove e diverse funzioni territoriali, i collegamenti che si vengono (o che si<br />
potrebbero) stabilire tra produzioni tipiche, servizi identitari, qualità del sistema territoriale,<br />
e flussi della modernità a determinare il diverso grado di accettabilità socio-culturale di impianti<br />
eolici sul territorio.<br />
* * *<br />
L’eolico e, più in generale, le energie rinnovabili si stanno sviluppando in Italia, diffondendosi<br />
sui territori locali a ritmi inimmaginabili solo 10 anni fa, nonostante fattori che<br />
incidono negativamente come:<br />
• le difficoltà tecniche dovute alla complessità orografica del territorio italiano ed in particolare<br />
alla scarsa accessibilità delle aree interne dell’Appennino centro-meridionale dotate<br />
di un buon regime anemologico;<br />
• l’inadeguato potenziamento e <strong>sviluppo</strong> della rete elettrica;<br />
• le difficoltà sia da parte del governo centrale che delle singole regioni – in presenza del<br />
processo di liberalizzazione del mercato energetico e del trasferimento dei poteri di programmazione<br />
energetica e di approvazione dei progetti alle regioni - ad arrivare a definire regole<br />
certe e omogenee, con una conseguente complessità e farraginosità degli iter autorizzativi;<br />
• la carenza di una informazione corretta rispetto all’energia <strong>eolica</strong> e, più in generale, alle<br />
fonti rinnovabili, sia da parte delle pubbliche amministrazioni che dei mezzi di comunicazione.<br />
Attualmente, sono circa 6 mila gli aerogeneratori installati in Italia, mentre i Comuni, che<br />
hanno centrali eoliche nel loro territorio a inizio del 2011 sono 374 (erano 118 nel 2006), per<br />
una potenza installata pari a 5.758 MW (610 MW in più rispetto al 2009). Gli impianti eolici,<br />
che per anni si sono concentrati soprattutto nell’Appennino meridionale, tra Puglia, Campania<br />
e Basilicata, e in Sicilia e Sardegna, si stanno diffondendo anche in aree del Centro-Nord.<br />
Nel 2010, gli impianti eolici hanno permesso di produrre 8.374 GWh di energia pulita,<br />
pari ai fabbisogni elettrici di oltre 3,5 milioni famiglie (Legambiente, 2011:5-6). Impianti di<br />
grande taglia sono presenti in 260 dei 374 Comuni dell’eolico, mentre sono 123 i Comuni che<br />
possiedono nel proprio territorio impianti minieolici, installazioni con potenza inferiore ai<br />
200 kW, per una potenza complessiva di 4,2 MW.<br />
I 5.758 MW eolici installati sono divisi tra 220 “Piccoli Comuni” con 3.940 MW di potenza<br />
installata e 145 con più di 5.000 abitanti e una potenza di circa 1.817 MW. In una logica di<br />
<strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong>, sempre maggiore attenzione dovrà essere dedicata dagli amministratori locali<br />
all’integrazione tra più fonti sul territorio, come già succede in molti Comuni per ottimizzare<br />
le caratteristiche del territorio e dare spazio adeguato, oltre all’eolico e al fotovoltaico, anche<br />
alle biomasse e in generale alle agro-energie. Secondo Legambiente (2011), oggi sono 7.661 i<br />
Comuni in Italia dove è installato almeno un impianto di fonte energetica rinnovabile. Erano<br />
6.993 nel 2010, 5.580 nel 2009, 3.190 nel 2008. In pratica le fonti pulite che fino a 10 anni<br />
fa interessavano con il grande idroelettrico e la geotermia le aree più interne, e comunque una<br />
porzione limitata del territorio italiano, oggi sono presenti nell’94% dei Comuni. Sono 7.273 i<br />
Comuni del solare, 374 quelli dell’eolico, 946 quelli del mini idroelettrico, 290 i comuni della<br />
geotermia e 1.033 quelli che utilizzano biomasse e biogas. In particolare, escludendo i grandi<br />
impianti idroelettrici, sono 964 (circa il 12%) i Comuni 100% rinnovabili, cioè che grazie ad<br />
una sola fonte rinnovabile (mini-idroelettrica, <strong>eolica</strong>, fotovoltaica, da biomasse o geotermi-<br />
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