Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti
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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />
Il concetto di paesaggio<br />
Attraverso l’evoluzione giurisprudenziale la nozione di paesaggio ha subito rilevanti modifiche, passando<br />
da un’originaria concezione meramente culturale ed estetica per giungere ad una elaborazione<br />
più complessa, che include elementi naturali (foreste, coste, laghi, fiumi, etc.) e le relazioni con le<br />
comunità locali.<br />
A livello europeo, il paesaggio è così definito: “Il paesaggio designa una determinata parte di territorio,<br />
così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali<br />
e/o umani e dalle loro interrelazioni” (art. 1 della Convenzione Europea sul Paesaggio, sottoscritta<br />
a Firenze il 20 ottobre del 2000). La connotazione di questo concetto è quindi chiaramente, ed in<br />
maniera assai circonstanziata, legata al paesaggio come prodotto dell’interpretazione che la specie<br />
umana ne può dare e che essa stessa ha contribuito a modellare. La Convenzione Europea sul Paesaggio<br />
impegna gli Stati firmatari ad adottare politiche volte alla promozione e alla tutela della qualità<br />
del paesaggio estesa all’intero territorio nazionale, coinvolgendo le popolazioni locali nei processi<br />
decisionali ed attuativi. Come ampiamente argomentato dalla letteratura di settore, la questione del<br />
paesaggio è affermazione del diritto delle popolazioni alla qualità di tutti i luoghi di vita, sia straordinari<br />
sia ordinari, attraverso la tutela/costruzione della loro identità storica e culturale.<br />
L’art 9, comma 2 della Costituzione italiana recita: La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio<br />
storico e artistico della Nazione. Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, approvato con D.lgs<br />
42/2004, è oggi la legge fondamentale di tutela. Beni culturali e beni paesaggistici costituiscono nel<br />
Codice un insieme denominato “patrimonio culturale”, con espresso riferimento all’art. 9 Cost: ad esso<br />
riferiscono le definizioni di tutela e valorizzazione, due aspetti che “concorrono a preservare la memoria<br />
della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo <strong>sviluppo</strong> della cultura”.<br />
In un territorio come l’Italia, che conosce la presenza umana da decine di migliaia di anni, l’evoluzione<br />
del paesaggio non può assolutamente prescindere dall’opera dell’uomo. Masserie fortificate,<br />
cascinali isolati, abbazie e monasteri, torri costiere, castelli e fortezze, stazioni di posta e ponti,<br />
stalle e fienili, malghe e masi, baite e stazzi, blockhaus contro i briganti ottocenteschi e ricoveri per<br />
il bestiame, muretti a secco e basolati, silos e capanne votive, mulini e fornaci, rappresentano fli<br />
immobili e multiformi sigilli creati dall’uomo per marcare il suo dominio sul territorio e sull’ambiente<br />
naturale, spesso inospitale e temuto. Questo almeno fino ad un secolo fa, prima che l’uso del cemento<br />
armato e di altre tecniche costruttive moderne si diffondesse con imperiosa invadenza.<br />
La nostra posizione sull’eolico discende da quella del WWF internazionale che ha fissato una<br />
mission del WWF che è legata soprattutto a due grandi tematiche che sono:<br />
• lotta ai cambiamenti climatici;<br />
• lotta alla perdita di biodiversità.<br />
Queste sono le due grandi emergenze ambientali che vengono a definire i nostri programmi. Il<br />
tema della produzione di energia è incluso nel tema della lotta ai cambiamenti climatici, anche<br />
se tangenzialmente può avere una ricaduta sul tema della lotta alla perdita di biodiversità. In<br />
generale, la produzione di energia da petrolio, con la ricaduta della contaminazione può generare<br />
poi una ricaduta anche sulla produttività dei sistemi e quindi una perdita di servizi ai sistemi<br />
stessi e una conseguente perdita di biodiveristà. Sappiamo bene che, se non si frena l’eccesso di<br />
velocità verso i cambiamenti climatici, poi quello che noi vogliamo tutelare, ovvero la biodiversità,<br />
è destinata a scomparire, perché cambia proprio il ciclo della vita nel nostro pianeta. Noi,<br />
in questa posizione, riteniamo che l’eolico sia una fonte rinnovabile e come tale debba essere<br />
promossa e sostenuta. Ovviamente, quella italiana non è una realtà vergine e occorre disciplinare<br />
questo settore, quindi, la costruzione, la manutenzione, e lo smontaggio, e così via, ma<br />
anche il posizionamento degli aerogeneratori. L’eolico funziona se c’è vento, per cui sappiamo<br />
benissimo che in Italia si può fare solo in alcune parti. Ora, esiste anche un uso concomitante<br />
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