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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />

la metà del secolo ad una riconversione economica e tecnologica fondata sull’utilizzo delle<br />

fonti energetiche rinnovabili.<br />

Le fonti rinnovabili, considerate marginali fino a poco tempo fa, stanno crescendo a ritmi imprevedibili<br />

e i loro costi si stanno rapidamente riducendo. L’elettricità producibile dagli impianti<br />

eolici e solari installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei<br />

reattori nucleari entrati in servizio negli stessi anni. La metà della potenza elettrica installata<br />

in Europa lo scorso decennio è rinnovabile. E l’accelerazione della crescita è formidabile. La<br />

potenza fotovoltaica globale installata nel 2010 è ad esempio, aumentata del 120% rispetto<br />

all’anno prima (Silvestrini, 2011).<br />

D’altra parte, oggi l’Italia è importatrice di energia elettrica per oltre il 13% del proprio<br />

fabbisogno e per oltre l’80% delle materie prime (gas, metano, carbone,…) per la produzione<br />

di energia elettrica (nel 2010 il costo pagato dall’Italia per importare energia ha raggiunto il<br />

primato di 51,7 miliardi di euro e per l’Unione Petrolifera il 2011 sarà peggio: 60,4 miliardi),<br />

pertanto l’apporto crescente in termini di produzione dell’eolico e delle altre fonti rinnovabili<br />

può aiutare la diminuzione di questo deficit che, a livello mondiale, è tra i più elevati. Un<br />

ricorso deciso alle fonti rinnovabili può consentire di:<br />

• ridurre le emissioni inquinanti;<br />

• aumentare la scurezza energetica;<br />

• ridurre la dipendenza dall’estero;<br />

• avere una minore fluttuazione dei prezzi;<br />

• ridurre il rischio geopolitico;<br />

• migliorare la bilancia commerciale del nostro Paese;<br />

• sviluppare occupazione e innovazione tecnologica.<br />

Le fonti rinnovabili di energia sono quelle fonti che, a differenza dei combustibili fossili<br />

e nucleari destinati ad esaurirsi in un tempo definito, possono essere considerate inesauribili.<br />

La direttiva 2009/28/CE definisce quale è il beneficio generale degli impianti da fonti rinnovabili.<br />

Su una scala di medio termine il fatto di produrre il 40% in punte da fotovoltaico ed<br />

eolico, a parità di consumi, fa sì che non lo si produce con carbone, gas o metano. Questo è un<br />

elemento di fondo che va preso i considerazione. Al di là di due altri elementi di fondo: il contributo<br />

ai cambianti climatici e quello alla sicurezza degli approvvigionamenti, perché quando<br />

ho l’85% del mio sistema elettrico che va a metano o carbone e poi c’è uno shock petrolifero<br />

in qualche parte del mondo, se sono la Norvegia che fa il 75% con l’idroelettrico, me ne sbatto,<br />

per usare una espressione un po’ volgare, quando invece sono legato ad un approvvigionamento<br />

estero diventa complicato perché soffro di una fluttuazione delle commodity energetiche che va<br />

ad impattare su tutta la produzione. Oggi, la Spagna, che ha spinto molto più di noi in questi<br />

ultimi 3-4 anni su queste tecnologie, in alcuni momenti della giornata ha il 45-50% di produzione<br />

da fonti rinnovabili – che chiaramente non è il monte complessivo delle produzioni -, ma<br />

in quel momento è alimentata da una fetta straordinaria di energia da vento, soprattutto, e in<br />

parte da fotovoltaico (Mario Gamberale, Kyoto Club).<br />

In pochi anni, il settore delle energie rinnovabili ha avuto un’esplosione. Nel 2011 sono<br />

7.661 i Comuni con almeno un impianto installato – pari all’94% dei Comuni -, arrivando a<br />

coprire il 22,1% del consumo lordo di energia elettrica (importazioni e pompaggi inclusi),<br />

nel 2008 erano solo 3.190 (Legambiente, 2011). Nel triennio 2008-2010, il settore delle<br />

rinnovabili ha registrato un trend altamente positivo: per l’eolico sono stati installati circa<br />

3.100 MW, per il fotovoltaico circa 2.200 MW e per le biomasse circa 900 MW; considerato poi<br />

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