Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti
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6. Gli elementi di criticità<br />
criminalità organizzata. A nessuno viene in mente di sostenere che i centri commerciali o la<br />
costruzione di ospedali e strade, o i rifiuti siano settori “intrinsecamente” mafiosi, perché in<br />
alcuni territori sono in mano alle mafie.<br />
Dove c’è attività imprenditoriale c’è sempre il rischio che ci sia infiltrazione da parte di soggetti<br />
malavitosi di vario genere. Si legge da qualche parte che non bisogna fare più le autostrade o<br />
costruire palazzi o fare pizzerie perché c’è la mafia che ci si infila dentro, chiede il pizzo o si<br />
pagano le tangenti No, semmai si deve combattere il rischio, che peraltro nell’eolico c’è, ma<br />
molto marginale, come certificato anche da un recente rapporto sulla legalità di Legambiente.<br />
Premesso che il rischio che la malavita organizzata entri nella realizzazione degli impianti<br />
eolici è di per sé molto basso perchè questi impianti sono realizzati per il tramite del project<br />
financing. Dato che anche la eventuale proprietà del parco non garantisce la banca di poter<br />
poi recuperare il capitale investito, la banca entra in partnership con l’operatore, cioè diventa<br />
suo socio. Quindi, è evidente che vengono fatte delle verifiche antimafia sulle persone fisiche e<br />
sulle società. Ci può essere un problema sulla parte delle opere civili, cioè le piccole costruzioni,<br />
il movimento terra, il cemento, etc. Su questo, noi come associazione abbiamo seguito dei<br />
percorsi che ci sembrava necessario seguire per evitare che anche in questo potesse succedere<br />
qualcosa. Abbiamo fatto dei protocolli da sempre con Legambiente, WWF e Greenpeace sul corretto<br />
inserimento degli impianti nel paesaggio, per la minimizzazione degli impatti. Abbiamo<br />
delle linee guida interne e un codice deontologico che vietano una serie di comportamenti illeciti<br />
o addirittura semplicemente poco corretti. E in più abbiamo sottoscritto il protocollo sulla<br />
legalità Ministro degli Interni-Confindustria e l’abbiamo reso obbligatorio per i nostri associati.<br />
La realtà è che la mafia non ci riesce ad entrare, dato che il project financing è uno schema<br />
che ti blocca dai grossi ricavi. La mafia ha i soldi in contanti. La domanda ultima è – dato che<br />
uno legge questi articoli su Il Sole 24 Ore 56 e sente le accuse del ministro Tremonti all’eolico<br />
– se uno legge che sono stati sequestrati beni pari a 1,5 miliardi di euro al “re dell’eolico”.<br />
Lei ed io, quando abbiamo letto questo articolo abbiamo pensato che Vito Nicastri di Alcamo<br />
(Trapani), il “re dell’eolico”, fosse stato arrestato e gli avessero sequestrato i beni. Lei sa che<br />
Vito Nicastri in questo tipo di operazioni non ha subito nessun tipo di restrizione personale<br />
Non lo sapevo neanche io, ma l’ho viso successivamente e mi sono domandato come fosse<br />
possibile. Se gli hanno sequestrato i beni, fa il mafioso e manco l’arrestano È strana questa<br />
cosa. Dopo di che mi sono chiesto: se gli sono stati sequestrati beni per 1,5 miliardi di euro,<br />
facendo un rapido calcolo, mi sono immaginato che siano stati sequestrati quantomeno tutti i<br />
parchi eolici della Sicilia. Invece, non hanno sequestrato neanche un aerogeneratore. Premesso<br />
che questo non è un imprenditore dell’eolico, né un nostro associato, ma è uno che sviluppava<br />
progetti, lei lo sa a chi li vendeva questi progetti Ad Enel, Edison, E.ON. Quindi, dato che lui<br />
non era proprietario di impianti eolici – e questo è quello che mi ha fatto riflettere e indagare<br />
sulla cosa – ho chiamato Enel, Edison ed E.ON per chiedere loro se gli avevano sequestrato gli<br />
impianti eolici in Sicilia. No, no, no. Perché se fosse stato così Maroni avrebbe detto che Enel,<br />
Edison ed E.ON erano mafiose. Cosa gli hanno sequestrato a questo Vito Nicastri Progetti, cioè<br />
carta. 1,5 miliardi di euro di progetti… Ma su quali basi si arriva a questa valutazione Tutto<br />
questo è significativo del fatto che c’è una attenzione a far uscire le cose sull’eolico in un certo<br />
modo (Simone Togni, Anev).<br />
Per fare chiarezza sulla situazione dell’eolico, Legambiente ha presentato nell’estate<br />
del 2010 un dossier con l’obiettivo di mettere in luce il quadro delle inchieste in corso e la<br />
situazione dell’eolico in Italia. La fotografia dell’eolico che ne esce fuori restituisce un settore<br />
sano, fatto in stragrande maggioranza di imprese serie e di progetti che hanno trovato<br />
56 Il riferimento è agli articoli di Amadore, 2010 e di Galullo, 2010.<br />
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