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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />

tegrabili rispetto a quelli di grande taglia in aree agricole estensive ed anche insediamenti<br />

artigianali/industriali. 99<br />

È pensabile un coinvolgimento attivo con una ricaduta che non sia solo sui proprietari dei<br />

terreni come avviene adesso, nel caso del mini eolico, che potrebbe avere un certo <strong>sviluppo</strong> e<br />

soddisfare delle esigenze locali. C’è un incentivo molto buono e siamo solo agli inizi di questa<br />

tecnologia. Per questo si potrebbe vedere un ruolo attivo perché consentirebbe di produrre energia<br />

a coloro che la consumano direttamente, come realtà dell’agricoltura o della piccola e media<br />

industria (Gianni Silvestrini, Kyoto Club).<br />

Oggi, sono 123 i Comuni che possiedono nel proprio territorio impianti minieolici, cioè<br />

torri di potenza sotto i 200 kW, per una potenza complessiva di 4,2 MW (Legambiente,<br />

2011:63-64). I notevoli progressi nella sperimentazione realizzati nel Nord Europa hanno<br />

permesso di verificare la fattibilità tecnico-economica anche in aree con condizioni di vento<br />

medie, dove si può soddisfare il fabbisogno di una domanda di energia diffusa nel territorio,<br />

con investimenti che in pochi anni diventano competitivi e la possibilità di creare una filiera<br />

di aziende agroenergetiche e artigianali. Per arrivare così a sviluppare un modello energetico<br />

innovativo, che in parte utilizza/consuma direttamente sul posto l’energia prodotta e in parte<br />

la interscambia in rete.<br />

Per quanto riguarda l’estero: in Germania si fanno molti più parchi eolico, ma più piccoli e<br />

quasi mai in project financing. Vanno in banca, chiedono il prestito, non devono costituire una<br />

società dedicata a quel parco eolico. Ad esempio, un grosso consorzio agricolo che decide di<br />

installare tre turbine, va in banca e si fa finanziare. Siccome c’è certezza di quanto guadagneranno<br />

per i prossimi 15 anni, la banca li finanzia perché c’è stabilità. I parchi eolici in Germania<br />

sono più piccoli perché ci sono anche degli investitori privati che lo fanno, che vedono una<br />

convenienza nel fare questo. In Germana ci sono parecchi agricoltori che si consorziano per<br />

costruire un parco eolico. Le banche locali tedesche certamente supportano il business (Carlo<br />

Schiapparelli, REpower).<br />

A noi piacerebbe avere tante piccole torri eoliche – minieolico – disseminate nelle nostre imprese<br />

oppure disseminate sul territorio per creare energia spendibile localmente per lo scambio sul<br />

posto o attraverso delle reti che guidino delle possibilità di uso. Anzi, questo potrebbe essere un<br />

elemento apprezzabile di valorizzazione dell’insediamento sul territorio. Abbiamo anche cercato<br />

in qualche occasione di costruire qualche buon rapporto con dei soggetti disponibili. Magari<br />

poter sviluppare questa tecnologia nelle imprese agricole o comunque sul territorio (Stefano<br />

Masini, <strong>Coldiretti</strong>).<br />

Nel caso del mini e micro eolico, i vantaggi di integrazione nel paesaggio sono evidenti,<br />

perché stiamo parlando di una o due torri di piccole e medie dimensioni integrate all’interno<br />

di attività compatibili. Chiari sono anche i vantaggi energetici, legati ad un approvvigionamento<br />

rinnovabile e diffuso, riducendo così la produzione da fonti fossili, ma anche la necessità<br />

di grandi reti di distribuzione.<br />

99 In Italia, dall’inizio del 2009 (Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 18/12/2008), è stato introdotto l’incentivo<br />

di € 0,30/kwh (tariffa onnicomprenisva) per l’energia messa in rete dagli impianti eolici fino a 200kW (mini-eolici), entrati<br />

in esercizio dopo il 31 dicembre 2007. L’incentivo, la cui durata è di 15 anni, è un’alternativa ai certificati verdi e allo scambio<br />

sul posto. Al termine di questo periodo, l’energia elettrica prodotta sarà remunerata alle condizioni economiche previste dall’art.<br />

13 del Decreto Legislativo 387/03. Per mantenere la congruità della remunerazione, la tariffa onnicomprensiva potrà essere<br />

variata ogni 3 anni tramite decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.<br />

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