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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />

• il parco da 40 MW (20 aerogeneratori Enercon da 2 MW) di Serro di Luca nel Comune di<br />

Rocchetta S. Antonio (FG) nel 2010.<br />

Nel 2009-2010 Fortore <strong>Energia</strong> arriva ad avere 8 impianti in esercizio con una potenza<br />

installata di 180,2 MW, ma altri 7 impianti sono in costruzione per complessivi 175 MW e altri<br />

7 sono in <strong>sviluppo</strong> per complessivi 396,8 MW.<br />

Fortore <strong>Energia</strong> nasce con una partecipazione di sue Comunità Montane locali, ma oggi è una<br />

società privata. È comunque una società nata sul territorio e, quindi, diventa quasi automatico<br />

lavorare in un certo modo, perché altrimenti se l’ambiente ti è ostile non si lavora più. Visto<br />

che è tutta gente del posto, dal presidente ai responsabili di progetto, necessariamente devi<br />

operare in una certa maniera. In più, ci sono una centinaio tra dipendenti, consulenti, giovani<br />

che lavorano lì e che altrimenti sarebbero in giro per l’Italia, se non per il mondo, perché in<br />

realtà come quelle un geologo, un ingegnere meccanico o un laureato in economia non hanno<br />

nulla da fare. Questo è un altro aspetto che sicuramente dà forza alla struttura. Non è una<br />

società che viene da “altrove” e che trova il posto più conveniente dove lavorare. Nei principi<br />

della società c’è sempre stato quello di non fare esclusivamente la produzione, ma di trovare<br />

sempre formule per cui si traino anche altre economie. Michele Raffa è stato il fondatore della<br />

Fortore <strong>Energia</strong> SpA ed è uno dei soci principali. Lui, dieci anni fa, ha realizzato uno studio<br />

di fattibilità attraverso la sua società, la Soluzioni Scarl, che è una realtà collocata a San<br />

Giorgio del Sannio (BN) che si occupa di studi economici e di <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong>. La Fortore è<br />

stata fondata attraverso uno studio di fattibilità su tutta la valle del Fortore, indagando tutte<br />

le potenzialità in relazione alle energie rinnovabili, per capire il nuovo marketing del territorio<br />

legato all’energia, a come tutte queste “nuove economie” potevano essere strutturate in materia<br />

organica. È una cosa interessante perché si è preso un territorio e si sono analizzate le<br />

potenzialità energetiche. Da questo, si partiva con l’idea di coinvolgere le comunità locali, ma<br />

soprattutto portare uno <strong>sviluppo</strong> territoriale attraverso un’economia “di punta”. Il tema è anche<br />

che “l’economia di punta” non rimanga isolata, che ci sia una crescita di vario tipo: turistica,<br />

occupazionale, di benessere generale. Il problema della “non accettazione” alla fin fine è più<br />

prodotto “dall’esterno” che da chi vive il territorio perché comunque ci sono dei vantaggi. A<br />

parte gli affitti dei terreni, c’è stata una crescita sia in termini di occupazione che di imprese.<br />

In alcuni casi, c’è stato un miglioramento della qualità dei paesi, dei servizi o anche degli sgravi<br />

fiscali. Raffa è stato il primo ad avere questa visione, adesso è necessità avere una visione di<br />

questo tipo. Una necessità perché intanto bisogna organizzare quello che c’è e in più capire<br />

come andare avanti, cosa fare, ma in una visione più globale. Alla fine, l’intervento sull’energia<br />

è quello che può trainare altre economie meno forti. Quindi, lo start up di tante altre attività<br />

può essere fatto con un’economia dell’energia. Tutto questo è un tema sociale importante, ma<br />

funziona anche dal punto di vista economico. Se viceversa prevale un atteggiamento molto<br />

“industriale”, spesso non c’è l’appoggio delle popolazioni locali, non c’è l’appoggio della società<br />

che deve sostenere l’iniziativa e poi si ferma lì, non cresce, non evolve (Daniela Moderini,<br />

architetto del paesaggio).<br />

Nello statuto di Fortore <strong>Energia</strong> SpA è stabilito che parte degli utili realizzati deve essere<br />

reinvestito per lo <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong> e nella implementazione dei risultati dello studio di<br />

fattibilità, per rafforzare il rapporto con gli enti locali e i cittadini, la società - oltre a un<br />

significativo aumento delle royalties pagate ai Comuni e i fitti/diritti di superficie riconosciuti<br />

ai privati (scelte che hanno “smosso” il mercato dello <strong>sviluppo</strong> dei campi eolici, regolato fino<br />

ad allora da un oligopolio di fatto) – ha cercato di promuovere una ipotesi di <strong>sviluppo</strong> del<br />

territorio centrata sulla produzione di energia da tutte le fonti rinnovabili (quindi non solo<br />

ed esclusivamente dal vento, ma anche da biomassa, dal sole, dal mini-idro), come volano<br />

per una pianificazione integrata multisettoriale dello <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong> auto-sostenibile (risorse<br />

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