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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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3. La produzione di sistemi eolici in Italia<br />

solo di professionisti ci sono 60-70 persone. Sono tanti, sono numeri e stiamo parlando solo di<br />

questa realtà. Poi ci sono una serie di altre aziende che conosciamo e che hanno 10, 40, 100<br />

persone. Se sommiamo tutte queste professionalità intellettuali, stiamo parlando di migliaia di<br />

persone. Poi ci sono i settori collegati: i montaggi, i trasporti, i noleggi, le imprese che lavorano<br />

alla costruzione, le società di manutenzione, di gestione, il controllo della sicurezza negli<br />

impianti realizzati, quindi le cooperative di vigilanza, gli archeologi. L’impulso che hanno dato<br />

le rinnovabili al settore dell’archeologia è enorme. In un primo momento c’erano solo pareri<br />

molto negativi sugli impianti. A un certo punto l’impostazione del Ministero è stata diversa, la<br />

Sopraintendenza Archeologica della Puglia non dice più no a nessuno, salvo prescrivere delle<br />

procedure obbligatorie. È il caso della costruzione di una carta del rischio archeologico preventiva,<br />

che impegna, pagate dalle società proponenti, cooperative di archeologi che sono in un<br />

elenco accettato dalla Sopraintendenza. Fanno una ricognizione dell’area e isolano i rilievi. A<br />

fronte di questa prima attività ricognitiva, se ci sono delle evidenze archeologiche, in fase di<br />

cantiere la Sopraintendenza impone lo scavo sistematico con l’assistenza fissa di imprese specializzate<br />

a carico del proponente. Tutto questo per dire che ci sono una serie di collegamenti<br />

infiniti, un movimento intellettuale che lavora sulle rinnovabili, e che questo “movimento” è<br />

enorme. Quello che manca è che non si è riusciti a creare le condizioni per fare gran parte delle<br />

tecnologie qui in Puglia, e ci sarebbero le condizioni. Oggi, l’80% della ricchezza prodotta dalle<br />

rinnovabili va a finire fuori, perché le macchine e i principali componenti vengono da fuori. Noi<br />

abbiamo tentato di fare qui delle attività importanti. Le torri in cemento per Enercon si fanno<br />

in Puglia, altre cose si fanno, ma si potrebbe fare tantissimo di più se ci fosse un minimo di<br />

garanzia da parte delle istituzioni e mi riferisco al garantire una certa massa critica di interventi<br />

(Giovanni Alessandro Selano, Holding Fortore <strong>Energia</strong> SpA).<br />

Nei prossimi anni, la crescita dell’industria italiana e del suo indotto potrà contare, oltre<br />

che sull’ulteriore <strong>sviluppo</strong> del mercato interno, anche sulla diffusione dell’energia <strong>eolica</strong> nei<br />

paesi balcanici e in quelli della sponda meridionale del Mediterraneo che, per la maggior<br />

parte, sono zone ad elevata potenzialità di vento.<br />

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