Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti
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2. La produzione di energia <strong>eolica</strong> in Italia<br />
te tali zone interne sono anche deficitarie nel bilancio di produzione e consumo di energia<br />
elettrica, il che, insieme all’interesse per la costruzione di centrali eoliche localmente, dà<br />
un’ulteriore spinta verso lo <strong>sviluppo</strong> di tale fonte. In qualche modo, la diffusione degli impianti<br />
di energia <strong>eolica</strong> è andata a incrociare una questione irrisolta del processo di <strong>sviluppo</strong><br />
socio-economico a livello territoriale in Italia.<br />
Intorno all’eolico e alle energie rinnovabili molto è quello che è stato fatto in queste aree, in<br />
questo nostro pezzo di Mezzogiorno d’Italia, molte sono state le attività messe in campo dai<br />
Comuni in sinergia con le rinnovabili e molte sono le opportunità che si stanno creando. C’è<br />
la necessità di spiegare anche al governo nazionale e alle Regioni il bisogno di avere una seria<br />
politica industriale in materia di energia, per fare in modo che questa grossa opportunità<br />
diventi nei fatti azione concreta per lo <strong>sviluppo</strong> dei territori e per creare delle opportunità per<br />
i cittadini. Spesso si è dato alla pubblica opinione un’idea sbagliata di questa opportunità,<br />
che rischia di far perdere soprattutto al Sud, l’ennesimo treno. Questa è una straordinaria<br />
occasione, che non va persa, soprattutto per il Sud e per queste aree marginali. C’è un dato<br />
significativo: se questi Comuni dell’Appennino Fortorino oggi sono in grado di mantenere i<br />
servizi fondamentali di base, se non consegnano “le chiavi” per manifesto fallimento, probabilmente<br />
è anche grazie a queste forme economiche riferibili alla rinnovabili e alle opportunità<br />
che si mettono in campo. Se sul tetto della sede del Comune e della scuola, oggi abbiamo<br />
un impianto fotovoltaico che consentirà non solo di produrre energia, ma di dare risorse alle<br />
attività didattiche, è perché c’è stata una intuizione a monte. Se i ragazzi che vivono in<br />
questo comune, come in altre comunità dei nostri territori, possono avere oggi un campo da<br />
calcio vero e non un campo di patate è grazie alle fonti rinnovabili. Se i nostri centri storici<br />
tornano ad avere lo splendore di un tempo, è perché le risorse arrivano da quelle energie.<br />
Se possiamo immaginare la creazione di “alberghi diffusi”, di attività economiche legate al<br />
Progetto “Borgo di Eolo”, alle vie del vento, è perché c’è questa opportunità. Allora, bisogna<br />
dire al Governo nazionale e alle Regioni che non ci può essere una “pausa” su questo, non<br />
ci può essere un momento di riflessione se non positivo e propositivo perché non possiamo<br />
negare al Mezzogiorno questa grande opportunità. Non è vero come sostengono alcuni “soloni”<br />
che siamo alla fine, siamo soltanto all’inizio di questa splendida avventura, e solo una<br />
minima parte della risorsa in campo è stata utilizzata. Noi stiamo pensando ad un progetto<br />
di filiera per realizzare nei nostri territori la produzione delle torri per gli aerogeneratori. Si<br />
sta facendo un ragionamento sulla ricerca, vi è un rapporto con l’Università, c’è tutto un<br />
mondo che si muove nelle istituzioni locali di questo pezzo di Puglia, Campania e Basilicata<br />
che intorno alle rinnovabili costruisce un’opportunità. E posso dire anche un progetto pilota<br />
da consegnare al Paese, perché qui stanno veramente nascendo delle esperienze significative,<br />
concrete, che ci permetteranno di poter dare una parola di speranza alle nostre future generazioni<br />
(Virgilio Caivano, Piccoli Centri Europei).<br />
Il Sud e le isole continuano ad attrarre investimenti, nonostante lentezze legislative e ritardi<br />
delle burocrazie regionali che rischiano di allontanare l’Italia dall’obiettivo di 16 mila MW<br />
al 2020 indicato nel piano di azione nazionale inviato alla Commissione europea (impegno<br />
che va tassativamente rispettato se si vogliono evitare pesanti penali). Per soddisfare questo<br />
obiettivo sarà necessario l’impegno di tutte le regioni, mentre fino ad oggi, ad esempio, tutte<br />
le amministrazioni regionali del Centro Italia (con l‘eccezione, in parte, dell’Abruzzo e della<br />
Toscana) hanno colpevolmente trascurato il potenziale dell’energia <strong>eolica</strong>. A prevederlo è il<br />
Decreto legislativo 387/2003, emesso in ottemperanza alla direttiva comunitaria 2001/77/<br />
CE che è ancora in attesa dell’attuazione dell’articolo 10 (successivamente reiterato nella<br />
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