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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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<strong>Energia</strong> <strong>eolica</strong> e <strong>sviluppo</strong> <strong>locale</strong><br />

infrastrutture nel territorio, pensandole come capaci di inserirsi all’interno del significato specifico<br />

dei luoghi (Moderini, 2010:10).<br />

Scientificamente il vento, come spostamento prevalentemente orizzontale delle masse<br />

d’aria tra zone di differente pressione, caratterizza luoghi connotati dall’evidenza dei fenomeni<br />

ad esso associati. Il vento erode e disegna i profili e i rilievi, alimenta percezioni visive<br />

legate al movimento (dell’acqua, della vegetazione, delle nuvole), genera e propaga i suoni<br />

(assumendo un ruolo fondamentale nella costruzione del paesaggio sonoro).<br />

Per lo stesso motivo, come tutti i fenomeni naturali che producono effetti facilmente<br />

percepibili, ha sviluppato nel tempo una grande carica simbolica. I luoghi ventosi idonei per<br />

l’utilizzo dell’energia <strong>eolica</strong> presentano aspetti geografici simili: situati su crinali che quasi<br />

sempre coincidono con i confini amministrativi o su pianori in leggero declivio, si distinguono<br />

per analoghe caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali. La direzione e l’intensità del<br />

vento e le curve della “vena fluida” della massa d’aria che definisce lo spazio vuoto ricco di<br />

energia disegnano una mappa che si intreccia con quella geografica e topografica, che evoca<br />

nelle sue tracce il racconto di un paesaggio, stratificazione di eventi naturali e artificiali,<br />

di storia dell’uomo, di miti, di leggende. È possibile allora strutturare un impianto eolico<br />

riappropriandosi di un concetto più vasto di energia associata al vento, utilizzando le tracce<br />

topografiche, gli antichi percorsi, esaltando gli elementi paesaggistici, facendo emergere gli<br />

aspetti simbolici e i culti arcaici, giocando con il movimento e l’intensità delle correnti d’aria,<br />

con la vegetazione, con i suoni, modulando le caratteristiche percettive (visive e sonore)<br />

prodotte dagli stessi aerogeneratori.<br />

Questi straordinari oggetti tecnologici in movimento e dall’accurato design, possono far parte<br />

a pieno titolo dell’estetica del “paesaggio del vento”; la loro valenza segnaletica può essere<br />

utilizzata come un formidabile strumento di riconoscibilità dei luoghi (Moderini, 2010:10).<br />

L’asse tecnologico e infrastrutturale dell’impianto eolico, ubicato nei punti con migliori<br />

condizioni anemometriche e geotecniche, incrociandosi con le altre trame, diventa occasione<br />

per far emergere e sottolineare le caratteristiche peculiari di un sito. Dare un nuovo senso<br />

all’infrastruttura tecnica può calamitare nuove attenzioni sui territori facenti parte del bacino<br />

eolico: un nuovo paesaggio, il paesaggio del vento e nuovi itinerari, le strade del vento, si<br />

incrociano con quelli archeologici, monumentali, storici, naturalistici, enogastronomici già<br />

da tempo consolidati.<br />

Quello che l’esperienza di questi anni ha mostrato è che nelle storie di successo i progetti eolici<br />

hanno avuto una chiave di attenzione <strong>locale</strong>, che ha permesso di innescare processi virtuosi,<br />

attenti a inserirsi rispetto ai crateri del paesaggio e a mantenere gli usi presenti nelle aree, ma<br />

anche a riportare servizi, attività e lavoro in molte realtà interne (Zanchini, 2010a:6).<br />

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