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Energia eolica e sviluppo locale - Ambiente e Territorio - Coldiretti

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7. Impatto ambientale e paesaggistico<br />

disturbo percepito. Una soluzione pratica comunemente adottata per questa problematica,<br />

è quella di collocare le pale eoliche sui fianchi del crinale in prossimità della cima. Tale<br />

modalità di mitigazione dell’impatto visivo comporta però una riduzione della producibilità<br />

(espressa in ore equivalenti annue) energetica dell’impianto.<br />

Nel caso di una centrale <strong>eolica</strong> realizzata su plateau, un corretto inserimento nel paesaggio<br />

da un punto di vista strettamente visivo è più facile, perché l’impianto non domina un<br />

intera vallata, bensì risulta inserito all’interno di una piana, generalmente con vegetazione<br />

boschiva o a macchia mediterranea nelle aree attigue agli impianti, che permette di evitare<br />

un impatto visivo troppo accentuato finché non si è in prossimità degli aerogeneratori.<br />

Occorre sottolineare che l’impatto visivo non è sempre proporzionale al numero o all’altezza<br />

delle macchine. Valutare l’emergenza visiva significa misurare la variazione di altezza,<br />

la variazione di forma, la variazione di colore, le diverse condizioni di illuminazione, le condizioni<br />

meteorologiche prevalenti, tenere presente lo sfondo e altre caratteristiche. 74<br />

La centrale, in funzione della densità delle macchine (numero di aerogeneratori rispetto alla<br />

potenza totale installata) e dell’affollamento relativo (numero di aerogeneratori per cluster), a<br />

sua volta, risulta più o meno invasiva rispetto al territorio anche in dipendenza dell’orografia<br />

dello stesso e della tipologia del suo <strong>sviluppo</strong> planimetrico. Pertanto, la maggiore o minore<br />

visibilità di una centrale e, più in generale degli aerogeneratori che la compongono, è influenzata<br />

innanzitutto dalla posizione assoluta delle macchine e poi dalla loro posizione relativa.<br />

Ovviamente, tutto ciò a prescindere dalle condizioni atmosferiche che influenzano la visibilità<br />

in misura determinante. Ad esempio, un controluce al tramonto o a mezzogiorno forniranno<br />

un effetto diverso in funzione di altri parametri quali la distanza tra osservatore e oggetti<br />

osservati. La presenza di bruma o di caligine o, ancora, di foschia possono esaltare talune macchine<br />

oppure farle sparire sullo sfondo a seconda se, questo, è costituito dal cielo oppure dalle<br />

montagne. In una giornata tersa e soleggiata, magari in inverno, macchine disposte su una<br />

cresta in piena illuminazione, sia diffusa che concentrata possono essere più o meno evidenti in<br />

funzione della distanza, del tipo di torre (traliccio meno visibile, cilindrica un po’ più evidente)<br />

e della maggiore o minore sottolineatura dovuta alla esistenza di altri punti di riferimento nella<br />

vista ed entro l’angolo d’abbraccio. L’affollamento relativo, in quest’ultimo caso, gioca un ruolo<br />

determinante come mostrano molte delle ben note immagini sul Altamont Pass, Tehachapi e<br />

San Gorgonio in California (Gargini e De Pratti, 2008:133).<br />

Alcuni criteri sono comunque ormai prassi consolidata come, ad esempio, la distanza minima<br />

tra le macchine: in genere, di 3-5 diametri sulla stessa fila e di 5-7 diametri sulle file parallele.<br />

Questo perché installare macchine troppo vicine può causare due ordini di problemi:<br />

• si possono determinare interferenze aerodinamiche che portano anche a riduzioni del<br />

50% della producibilità;<br />

• una centrale <strong>eolica</strong> “affollata”, dovuta all’inserimento di un numero consistente di<br />

aerogeneratori in un’area ridotta, causerebbe un impatto visivo particolarmente rilevante,<br />

creando il cosiddetto “effetto barriera” o “effetto selva”.<br />

74 La normativa di sicurezza aeronautica prevede un disegno a strisce di colore rosso da realizzarsi sull’estremità superiore del<br />

pilone di sostegno dell’aerogeneratore o sulle estremità delle pale. L’introduzione della livrea strisciata, in genere, è limitata alle<br />

macchine eoliche collocate nei punti più alti della centrale <strong>eolica</strong>. Vengono, inoltre, utilizzati apparati luminosi lampeggianti<br />

collocati al vertice dei piloni di sostegno per la segnalazione notturna. Le colorazioni più idonee alla mitigazione dell’impatto<br />

paesaggistico sono quelle neutre come il bianco o il grigio chiaro, ma anche il verde se lo sfondo è la vegetazione o l’azzurro se<br />

lo sfondo è il cielo, con l’utilizzo di vernici antiriflesso. Per la base dei piloni, al fine di non interrompere la continuità con la<br />

linea di orizzonte, è possibile prevedere una colorazione simile al tipo di terreno su cui poggiano le torri eoliche (diverse tonalità<br />

di verde e/o marrone).<br />

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