Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...
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7.7. Cambiamento <strong>di</strong> variabili<br />
Figura 7.10: Trasformazione dell’elemento S nel piano uv nell’elemento R nel piano xy.<br />
3. in ogni punto (u, v) lo jacobiano risulta <strong>di</strong>verso da zero 2<br />
∣ ∣∣∣∣∣∣∣∣ ∂x<br />
∂(x, y)<br />
∣∂(u, v) ∣ = ∂u<br />
∂y<br />
∂u<br />
∂x<br />
∂v<br />
= ∂x ∂y<br />
∂y<br />
∂u ∂v − ∂y ∂x<br />
∂u ∂v ≠ 0<br />
∣<br />
∂v<br />
Un esempio <strong>di</strong> trasformazione regolare è dato dalle coor<strong>di</strong>nate polari<br />
x = x(ρ, θ) = ρ cos (θ) y = y(ρ, θ) = ρ sin (θ) con ρ > 0 e 0 ≤ θ ≤ 2π.<br />
Cerchiamo <strong>di</strong> capire, ora, come un cambiamento <strong>di</strong> variabili agisca sul calcolo <strong>di</strong> un<br />
integrale doppio. Ricor<strong>di</strong>amo che, nel caso <strong>di</strong> un integrale <strong>di</strong> una funzione scalare il cambiamento<br />
<strong>di</strong> variabile porta alla tecnica della sostituzione: data una funzione f(x) da integrare<br />
in [a, b] si ha<br />
∫ b<br />
a<br />
f(x)dx =<br />
∫ d<br />
c<br />
f(g(u))g ′ (u)du<br />
dove x = g(u), a = g(c), b = g(d). Nel caso <strong>di</strong> funzioni <strong>di</strong> due variabili, cosa si fa e per quale<br />
motivo<br />
7.7.1 Significato dello jacobiano<br />
Consideriamo un rettangolino S nel piano uv il cui angolo in basso a sinistra è dato dal<br />
punto (u 0 , v 0 ), e <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ∆u e ∆v. L’immagine della regione S attraverso la trasformazione<br />
regolare T sia la regione R del piano xy. Uno dei punti della frontiera sia proprio<br />
l’immagine del punto (u 0 , v 0 ), cioè (x 0 , y 0 ) = T (u 0 , v 0 ). Si veda la Figura 7.10.<br />
La trasformazione T sia data me<strong>di</strong>ante due equazioni parametriche del tipo x = x(u, v) e<br />
y = y(u, v) che possiamo vedere come una funzione vettoriale ⃗r(u, v) = (x(u, v), y(u, v)). Il lato<br />
del rettangolino <strong>di</strong> S che si ha per v = v 0 viene trasformato in R me<strong>di</strong>ante la curva ⃗r(u, v 0 )<br />
(che <strong>di</strong>pende ora solo dal parametro u). Di questa curva il vettore tangente in u = u 0 (quin<strong>di</strong><br />
al punto (x 0 , y 0 )) è dato da ⃗r tu = ( ∂x(u 0, v 0 )<br />
, ∂y(u 0, v 0 )<br />
).<br />
∂u ∂u<br />
Alla stessa maniera, troviamo che il vettore tangente alla curva ⃗r(u 0 , v) nel punto v = v 0 è<br />
dato da ⃗r tv = ( ∂x(u 0, v 0 )<br />
, ∂y(u 0, v 0 )<br />
).<br />
∂v ∂v<br />
2 Si rimanda alla definizione 4.7.1 per ricordare cosa è lo jacobiano.<br />
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