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Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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4. MASSIMI E MINIMI<br />

Questo teorema è utile per trovare massimi e minimi assoluti <strong>di</strong> una funzione continua<br />

in un insieme compatto I. Si può applicare questo metodo:<br />

1. si calcola il valore della f nei punti critici della f che si trovano all’interno <strong>di</strong> I;<br />

2. si stu<strong>di</strong>a la funzione sulla frontiera <strong>di</strong> I e si cercano i valori estremi della f sulla<br />

frontiera;<br />

3. il più grande dei valori trovati ai passi 1 e 2 rappresenta il valore assoluto massimo della<br />

funzione; il più piccolo dei valori trovati rappresenta il valore minimo assoluto della<br />

funzione. I corrispondenti punti sono rispettivamente i punti <strong>di</strong> massimo e minimo<br />

assoluti della funzione.<br />

Osserviamo, quin<strong>di</strong>, che la procedura per trovare i valori estremi assoluti <strong>di</strong> una funzione,<br />

in un insieme compatto, è <strong>di</strong>versa dalla procedura per trovare gli estremi relativi <strong>di</strong> una<br />

funzione me<strong>di</strong>ante il test delle derivate seconde.<br />

A volte, si cercano sia gli estremi assoluti sia gli estremi relativi <strong>di</strong> una funzione e, in<br />

questo caso, vanno seguite entrambe le strade.<br />

Esempio<br />

Es. 4.4.1 Si devono trovare gli estremi assoluti della funzione f(x, y) = x 2 − 4xy + 4y sul<br />

rettangolo D = {(x, y) : 0 ≤ x ≤ 2, 0 ≤ y ≤ 4}.<br />

L’insieme D è un insieme chiuso e limitato (il rettangolo <strong>di</strong> vertici A(0, 0), B(2, 0), C(2, 4),<br />

D(0, 4)), la funzione è polinomiale, perciò continua. Ci troviamo nelle ipotesi del teorema<br />

<strong>di</strong> Weierstrass, quin<strong>di</strong> esistono il massimo e il minimo assoluti della funzione in D.<br />

Cerchiamo i punti critici interni: da f x = 2x − 4y e f y = −4x + 4, ponendo queste derivate<br />

uguali a zero abbiamo il sistema <strong>di</strong> equazioni<br />

{<br />

2x − 4y = 0<br />

4 − 4x = 0<br />

Dalla seconda equazione ricaviamo x = 1, da cui, nella prima, 4y = 2, cioè y = 1 2 . Otteniamo<br />

il punto critico P 0 (1, 1 2 ). Il punto P 0 si trova all’interno dell’insieme D (se così non fosse<br />

non lo dovremmo prendere in considerazione). Calcoliamo f(P 0 ) = 1. Non dobbiamo vedere<br />

se questo è un punto <strong>di</strong> massimo o minimo relativo (non è richiesto), quin<strong>di</strong> passiamo<br />

a vedere cosa succede alla funzione sulla frontiera (se invece dovessimo calcolare anche<br />

gli estremi relativi, a questo punto dovremmo applicare il test della derivata seconda). La<br />

frontiera dell’insieme I è dato dall’unione dei segmenti AB, BC, CD e DA.<br />

Il segmento AB ha equazione y = 0 con 0 ≤ x ≤ 2. Su questo segmento la funzione f si<br />

riduce ad una funzione della sola variabile x, g(x) = f(x, 0) = x 2 , con 0 ≤ x ≤ 2. Si vede<br />

facilmente (poichè g ′ (x) = 2x ≥ 0 nell’intervallo dato) che la g è una funzione crescente<br />

in [0, 2]: il suo valore minimo si ha per x = 0 (g(0) = 0) e il suo valore massimo per x = 2<br />

(g(2) = 4). Quin<strong>di</strong> dal segmento AB dobbiamo ricordare i punti A e B dove la funzione<br />

vale 0 e 4 rispettivamente.<br />

Il segmento BC ha equazione x = 2 con 0 ≤ y ≤ 4. Qui la funzione si riduce a h(y) =<br />

f(2, y) = 4−8y +4y = 4−4y nell’intervallo [0, 4]. La funzione è decrescente (h ′ (y) = −4 < 0),<br />

quin<strong>di</strong> assume valore massimo in 0 (h(0) = 4) e minimo in 4 (h(4) = −12). Per y = 0<br />

ritroviamo il punto B, per y = 4 troviamo il vertice C.<br />

Sul segmento CD, <strong>di</strong> equazione y = 4, con 0 ≤ x ≤ 2, la funzione <strong>di</strong>venta g(x) = f(x, 4) =<br />

x 2 − 16x + 16 per x ∈ [0, 2]. La derivata g ′ (x) = 2x − 16 si annulla per x = 8 che è un punto<br />

all’esterno dell’intervallo in cui deve variare la x (se fosse all’interno avremmo trovato<br />

un punto critico da considerare ai fini del calcolo <strong>degli</strong> estremi della f). Si ha g ′ (x) < 0<br />

per 2x − 16 < 0 cioè x < 8: quin<strong>di</strong> nell’intervallo [0, 2] la g è decrescente e assume valore<br />

massimo in 0 (g(0) = 16) e valore minimo in 2 (g(2) = −12). Per x = 0 abbiamo il vertice D,<br />

per x = 2 ritroviamo C.<br />

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