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Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...

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9.5. Forme <strong>di</strong>fferenziali lineari esatte<br />

Figura 9.3: Le curve +γ 1 e +γ 2 hanno gli stessi estremi P 0 e P . La curva −γ 2 opposta a +γ 2<br />

ha come estremi P e P 0 .<br />

3. Se γ è una qualunque curva generalmente regolare, chiusa e contenuta in A, allora<br />

∫<br />

ω = 0<br />

+γ<br />

Dimostrazione. Di questo teorema, <strong>di</strong>mostriamo che (1) ⇒ (2), (2) ⇒ (3) e (3) ⇒ (2).<br />

(1) ⇒ (2) Sia per ipotesi ω = Xdx + Y dy esatta. Siano dati due punti P 0 e P in A e<br />

sia +γ una curva generalmente regolare che ha P 0 come primo estremo e P come secondo<br />

estremo. In forma parametrica, le equazioni della curva +γ siano<br />

x = x(t) y = y(t) a ≤ t ≤ b<br />

Quin<strong>di</strong> (x(a), y(a)) = (x 0 , y 0 ) = P 0 , e (x(b), y(b)) = (x, y) = P .<br />

Sia F una primitiva <strong>di</strong> ω (esiste perchè ω è esatta: vuol <strong>di</strong>re che dF = ω, poichè F x = X e<br />

F y = Y .<br />

Ma allora per il teorema fondamentale del calcolo <strong>degli</strong> integrali (si veda teorema 9.4.1)<br />

∫ ∫<br />

ω = dF = F (P ) − F (P 0 )<br />

+γ<br />

+γ<br />

L’integrale non <strong>di</strong>pende dalla particolare curva +γ ma solo dagli estremi della curva e dalla<br />

primitiva F . Perciò, date due curve +γ 1 e +γ 2 il risultato dell’integrale non cambia (si veda<br />

Figura 9.3). La (2) è provata.<br />

(2) ⇒ (3) Sia +γ una curva generalmente regolare chiusa data da equazioni<br />

parametriche<br />

x = x(t) y = y(t) a ≤ t ≤ b<br />

Si fissi un punto t ′ interno all’intervallo [a, b] e si considerino le due curve che si ottengono<br />

da +γ facendo variare il parametro t in [a, t ′ ] e in [t ′ , b] in modo che +γ sia dato dall’unione<br />

<strong>di</strong> queste due curve, che chiamiamo, rispettivamente +γ 1 e +γ 2 . La curva +γ 1 ha come<br />

primo estremo P 0 e come secondo estremo il punto T = (x(t ′ ), y(t ′ ). La curva +γ 2 ha come<br />

primo estremo T e come secondo estremo P 0 (essendo la curva chiusa e quin<strong>di</strong> (x(a), y(a)) =<br />

(x(b), y(b))).<br />

La curva opposta a +γ 2 è la curva −γ 2 e ha, quin<strong>di</strong>, come primo estremo P 0 e come<br />

secondo estremo T .<br />

Dunque, le curve +γ 1 e −γ 2 hanno gli stessi estremi P 0 e T . Ora, per l’ipotesi (2) sappiamo<br />

che ∫ ∫<br />

ω = ω<br />

+γ 1 −γ 2<br />

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