Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...
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4. MASSIMI E MINIMI<br />
Cambiando il segno alle <strong>di</strong>seguaglianze abbiamo la definizione <strong>di</strong> minimo relativo e minimo<br />
relativo proprio.<br />
Definizione 4.2.3 I valori massimo e minimo (assoluti o relativi) assunti dalla funzione si<br />
chiamano anche estremi (assoluti e relativi) della funzione.<br />
Un punto <strong>di</strong> estremo relativo interno all’insieme <strong>di</strong> definizione della funzione f si chiama<br />
punto <strong>di</strong> estremo relativo interno.<br />
Teorema 4.2.1 Se una funzione f : I −→ R, con I ⊂ R 2 , I aperto, f ∈ C 1 (I), ammette un<br />
punto <strong>di</strong> massimo o minimo relativo interno nel punto P 0 (x 0 , y 0 ) allora esistono le derivate<br />
parziali della f in P 0 e vale f x (P 0 ) = f y (P 0 ) = 0<br />
Dimostrazione. Sia P 0 (x 0 , y 0 ) un punto <strong>di</strong> massimo (o minimo) relativo interno. Poniamo<br />
g(x) = f(x, y 0 ). Come conseguenza la funzione g ammette in x = x 0 un punto <strong>di</strong> massimo (o<br />
minimo) relativo interno e, quin<strong>di</strong>, g ′ (x 0 ) = 0. Ma g ′ (x 0 ) = f x (x 0 , y 0 ). Perciò vale f x (x 0 , y 0 ) = 0.<br />
Allo stesso modo, posto h(y) = f(x 0 , y), si ha che y 0 è punto <strong>di</strong> massimo (o minimo) relativo<br />
interno per la funzione h, da cui h ′ (y 0 ) = 0. Ma h ′ (y 0 ) = f y (x 0 , y 0 ) e quin<strong>di</strong> f y (x 0 , y 0 ) = 0. ✔<br />
Perciò, se P 0 è un punto <strong>di</strong> estremo relativo interno per la funzione f, necessariamente il<br />
gra<strong>di</strong>ente della f in P 0 è il vettore nullo:<br />
⃗∇(f)(P 0 ) = (00).<br />
Non vale il viceversa, tuttavia se dobbiamo cercare i punti <strong>di</strong> massimo e minimo relativo<br />
interni all’insieme <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> una funzione, dobbiamo analizzare quei punti che hanno<br />
il gra<strong>di</strong>ente nullo perchè tra questi ci saranno i punti <strong>di</strong> massimo e minimo relativi. Se<br />
l’insieme <strong>di</strong> definizione della funzione è un insieme aperto, i punti <strong>di</strong> massimo e minimo<br />
relativo sono tutti punti interni all’insieme <strong>di</strong> definizione.<br />
Vale la seguente definizione.<br />
Definizione 4.2.4 Un punto P 0 (x 0 , y 0 ) tale che ∇(f)(P ⃗ 0 ) = (00) si <strong>di</strong>ce punto critico (o<br />
stazionario) della funzione f.<br />
4.3 Ricerca <strong>di</strong> massimi e minimi relativi<br />
Per capire se una funzione ha un punto <strong>di</strong> massimo o minimo relativo in un suo punto<br />
critico, viene in aiuto il cosiddetto test sulle derivate seconde. A tale scopo introduciamo la<br />
seguente definizione.<br />
Definizione 4.3.1 Data una funzione f ∈ C 2 (I), con I ⊂ R 2 , I aperto, e dato un punto P 0 ∈ I,<br />
si definisce hessiano della f in P 0 il determinante H f (P 0 ) della matrice<br />
( )<br />
fxx (P 0 ) f xy (P 0 )<br />
f xy (P 0 ) f yy (P 0 )<br />
Poichè la funzione è <strong>di</strong> classe C 2 , vale f xy = f yx .<br />
Quin<strong>di</strong><br />
H f (P 0 ) =<br />
∣ f xx(P 0 ) f xy (P 0 )<br />
f xy (P 0 ) f yy (P 0 ) ∣ = f xx(P 0 )f yy (P 0 ) − (f xy (P 0 )) 2<br />
Teorema 4.3.1 (Test sulle derivate seconde) Data una funzione f ∈ C 2 (I), con I ⊂ R 2 , I<br />
aperto, e dato P 0 punto critico per f, avente come hessiano H f (P 0 ) = f xx (P 0 )f yy (P 0 )−(f xy (P 0 )) 2 ,<br />
si ha:<br />
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