Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...
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9. FORME DIFFERENZIALI<br />
Dimostrazione. Consideriamo due punti, P = (x, y) e P 0 = (x 0 , y 0 ) in A. Dalla definizione<br />
<strong>di</strong> insieme connesso, sappiamo che esiste una linea poligonale che congiunge P e P 0 e che<br />
si trova all’interno <strong>di</strong> A. Per semplicità supponiamo che la linea poligonale sia il segmento<br />
congiungente i due punti. Allora, per il teorema <strong>di</strong> Lagrange, si ha<br />
f(P ) = f(P 0 ) + f x (Q)(x − x 0 ) + f y (Q)(y − y 0 )<br />
con Q punto che non conosciamo, che si trova sul segmento congiungente P e P 0 . Poichè<br />
f x (Q) = f y (Q) = 0 (e questo qualunque sia il punto Q), si ha<br />
f(P ) = f(P 0 )<br />
Possiamo variare il punto P , lasciando fisso P 0 ma avremo sempre lo stesso risultato, quin<strong>di</strong><br />
la funzione assume valore costante.<br />
Se, al posto <strong>di</strong> un segmento congiungente P e P 0 , abbiamo una linea spezzata, si ripete il<br />
ragionamento su ciascun segmento arrivando alla stessa conclusione. ✔<br />
Per le forme <strong>di</strong>fferenziali, vale il seguente lemma.<br />
Lemma 9.5.2 Se F e G sono primitive, <strong>di</strong> classe C 1 , definite in un insieme aperto e connesso,<br />
della stessa forma <strong>di</strong>fferenziale lineare ω, allora <strong>di</strong>fferiscono per una costante.<br />
Dimostrazione. Poichè, per ipotesi, F e G sono primitive <strong>di</strong> ω = Xdx + Y dy, vuol <strong>di</strong>re che<br />
F x = G x = X, F y = G y = Y . Consideriamo la funzione f = F − G. Questa funzione è definita<br />
in un insieme aperto e connesso (come la forma lineare) ed è <strong>di</strong> classe C 1 (essendolo F e G).<br />
Si ha f x = F x − G x = X − X = 0 e f y = F y − G y = Y − Y = 0, e questo qualunque sia (x, y) preso<br />
nell’insieme <strong>di</strong> definizione. Ma, allora, sono sod<strong>di</strong>sfatte le ipotesi del lemma precedente e<br />
quin<strong>di</strong> f è una funzione costante: f(x, y) = cost. Di conseguenza, F (x, y) − G(x, y) = cost, cioè<br />
F e G <strong>di</strong>fferiscono per una costante: F (x, y) = G(x, y) + cost. ✔<br />
Consideriamo ora i seguenti teoremi sulle forme <strong>di</strong>fferenziali lineari esatte.<br />
Teorema 9.5.1 Data ω = Xdx + Y dy una forma <strong>di</strong>fferenziale lineare, <strong>di</strong> classe C 0 e definita<br />
in un insieme aperto e connesso, se F è una sua primitiva, allora ogni primitiva <strong>di</strong> ω è del tipo<br />
F + cost con cost una costante.<br />
Dimostrazione. Se F è una primitiva <strong>di</strong> ω, la funzione G = F +cost è anch’essa primitiva,<br />
in quanto G x = F x = X e G y = F y = Y (poichè la derivata <strong>di</strong> una costante rispetto a x e a y<br />
vale zero).<br />
Supponendo <strong>di</strong> conoscere un’altra primitiva <strong>di</strong> ω, G, poichè si ha sempre G x = X e<br />
G y = Y , per il lemma precedente, si ha ancora che G e F <strong>di</strong>fferiscono per una costante,<br />
quin<strong>di</strong> G = F + cost. ✔<br />
L’insieme delle primitive <strong>di</strong> una forma <strong>di</strong>fferenziale lineare ω in un insieme aperto e connesso<br />
prende il nome <strong>di</strong> integrale indefinito, propriò perchè, nota una primitiva, tutte le altre<br />
<strong>di</strong>fferiscono per una costante.<br />
Teorema 9.5.2 Dato A ⊂ R 2 aperto e connesso e data una forma <strong>di</strong>fferenziale lineare ω <strong>di</strong><br />
classe C 0 in A, le seguenti proposizioni sono equivalenti:<br />
1. ω è esatta.<br />
2. Se P 0 e P sono due punti qualunque in A e +γ 1 e +γ 2 sono due curve generalmente<br />
regolari orientate contenute in A, che hanno entrambe come primo estremo P 0 e come<br />
secondo estremo P , allora<br />
∫ ∫<br />
ω = ω<br />
+γ 1 +γ 2<br />
146<br />
vale a <strong>di</strong>re l’integrale curvilineo <strong>di</strong>pende solo dagli estremi P 0 e P e non dal cammino<br />
percorso.