Note di Analisi Matematica 2 - Esercizi e Dispense - Università degli ...
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8.11. Equazioni lineari a coefficienti costanti<br />
Esempio<br />
Es. 8.11.1 Consideriamo un polinomio <strong>di</strong> secondo grado. Sappiamo che, dato un polinomio<br />
<strong>di</strong> secondo grado P (z) = az 2 + bz + c, per trovare le ra<strong>di</strong>ci del polinomio, cioè quei<br />
valori <strong>di</strong> z per cui P (z) = 0 si ha la formula z = −b ± √ b 2 − 4ac<br />
, dove la quantità sotto<br />
2a<br />
ra<strong>di</strong>ce, b 2 − 4ac prende il nome <strong>di</strong> <strong>di</strong>scrimante e viene in<strong>di</strong>cato con il simbolo ∆.<br />
GSe ∆ = b 2 − 4ac > 0 si hanno due ra<strong>di</strong>ci reali <strong>di</strong>stinte.<br />
Esempio: P (z) = z 2 − 5z − 6.<br />
In questo caso ∆ = 25 + 24 = 49, da cui z = 5 ± 7<br />
2 . Si hanno due ra<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>stinte: z 1 = 6 e<br />
z 2 = −1.<br />
GSe ∆ = b 2 − 4ac = 0 si hanno due ra<strong>di</strong>ci reali coincidenti (una ra<strong>di</strong>ce da contarsi due<br />
volte, o con molteplicità due).<br />
Esempio: P (z) = z 2 − 2z + 1. Qui ∆ = 4 − 4 = 0. Si ricava facilmente, o applicando la<br />
formula, o riconoscendo che P (z) = (z − 1) 2 , che la ra<strong>di</strong>ce è z = 1 da contarsi due volte,<br />
cioè z = 1 è una ra<strong>di</strong>ce con molteplicità doppia.<br />
GSe ∆ = b 2 − 4ac < 0, non si hanno ra<strong>di</strong>ci reali ma nel campo complesso, introducendo<br />
l’unità immaginaria i = √ −1, per cui √ b 2 − 4ac = √ (−1)(4ac − b 2 ) = i √ 4ac − b 2 , essendo<br />
ora 4ac − b 2 > 0.<br />
Esempio: P (z) = z 2 + 2z + 3. In questo caso ∆ = 4 − 12 = −8 Sotto ra<strong>di</strong>ce ho −8, quin<strong>di</strong> le<br />
ra<strong>di</strong>ci sono complesse.<br />
z = −2 ± i2√ 2<br />
2<br />
= −1 ± i √ 2<br />
Trovo due ra<strong>di</strong>ci z 1 = −1 + i √ 2 e z 2 = −1 − i √ 2.<br />
Queste due ra<strong>di</strong>ci sono complesse e coniugate, perchè la parte immaginaria delle due<br />
ra<strong>di</strong>ci è una l’opposta dell’altra.<br />
Un numero complesso, infatti, si può vedere come z = a + ib, con a e b numeri reali e i<br />
l’unità immaginaria. Il coniugato <strong>di</strong> z = a + ib è dato da z = a − ib.<br />
Per determinare l’integrale generale <strong>di</strong> un’equazione <strong>di</strong>fferenziale omogenea si vanno a<br />
cercare le ra<strong>di</strong>ci del polinomio caratteristico. Supponiamo che il polimonio caratteristico<br />
abbia n ra<strong>di</strong>ci reali tutte <strong>di</strong>stinte tra <strong>di</strong> loro, γ 1 , γ 2 , . . . , γ n , allora le funzioni y(x) = e γix<br />
sono soluzioni particolari dell’equazione <strong>di</strong>fferenziale. Infatti da y(x) = e γx si ha y ′ = γe γx ,<br />
y ′′ = γ 2 e γx , . . . , y (n) = γ n e γx . Se an<strong>di</strong>amo a sostituire nell’equazione <strong>di</strong>fferenziale, ricaviamo<br />
L(y) = L(e γx )<br />
= γ n e γx + a n−1 γ n−1 e γx + . . . + a 1 γe γx + a 0 e γx<br />
metto in evidenza e γx<br />
= (γ n + a n−1 γ n−1 + . . . + a 1 γ + a 0 )e γx<br />
= P (γ)e γx<br />
ma γ è ra<strong>di</strong>ce dell’equazione caratteristica<br />
= 0<br />
Quin<strong>di</strong> y = e γx è soluzione dell’equazione <strong>di</strong>fferenziale lineare omogenea.<br />
In genere, però, un polinomio <strong>di</strong> grado n può avere ra<strong>di</strong>ci reali che si ripetono (che hanno<br />
una certa molteplicità), o ra<strong>di</strong>ci reali insieme a ra<strong>di</strong>ci complesse e coniugate (e anche queste<br />
ra<strong>di</strong>ci possono avere una certa molteplicità).<br />
Per ricavare l’integrale generale <strong>di</strong> un’equazione lineare omogenea, viene in aiuto il<br />
seguente teorema.<br />
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