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Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI<br />

14<br />

Figura 1.5 – Ripartizione percentuale della produzione totale dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> per attività economica, anno 2008<br />

pubblica amm.,<br />

istruzione e sanità<br />

0,4%<br />

Fonti: ISPRA<br />

servizi, commercio,<br />

tarsporti<br />

4,2%<br />

costruzioni<br />

41,3%<br />

trattamento <strong>rifiuti</strong><br />

14,2%<br />

agricoltura, caccia,<br />

silvicoltura e pesca<br />

0,3%<br />

estrazione minerali<br />

0,7%<br />

riere (le considerazioni non cambiano<br />

in modo sostanziale prendendo in considerazione<br />

il 2007), si può rilevare<br />

che circa il 31,2% dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong><br />

complessivamente prodotti da tali attività<br />

è riconducibile all’industria della<br />

raffinazione e della fabbricazione di<br />

prodotti chimici, di articoli in gomma<br />

ed in materie plastiche (Ateco 23, 24<br />

e 25) e circa il 25,9% all’industria metallurgica<br />

(Ateco 27 e 28). Questi settori<br />

hanno generato, nel loro insieme,<br />

circa 28,5 milioni di tonnellate di <strong>rifiuti</strong><br />

<strong>speciali</strong> pericolosi e non pericolosi.<br />

Quasi 8,8 milioni di tonnellate di <strong>rifiuti</strong><br />

(17,6% circa del totale del settore<br />

manifatturiero) sono stati invece<br />

prodotti, nel 2008, dall’industria alimentare<br />

e del tabacco (Ateco 15 e 16).<br />

Per quanto attiene al settore agro-alimentare<br />

una quota sostanziale del dato<br />

complessivo di produzione deriva<br />

dall’applicazione di metodologie di<br />

stima, tenuto conto della bassa copertura<br />

dell’informazione garantita, per<br />

tale settore, dalla banca dati MUD.<br />

La ripartizione percentuale dei dati di<br />

produzione totale dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong><br />

dell’industria manifatturiera nei diversi<br />

comparti industriali, per gli anni<br />

2007 e 2008, è riportata in Figura 1.6.<br />

Relativamente ai soli <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong><br />

non pericolosi la ripartizione percentuale<br />

tra le diverse attività riflette, come<br />

ipotizzabile in considerazione della<br />

elevata incidenza di tale tipologia di<br />

<strong>rifiuti</strong>, la distribuzione dei dati di produzione<br />

totale; i <strong>rifiuti</strong> non pericolosi<br />

rappresentano, infatti, quasi il 92% del<br />

quantitativo complessivo di <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong><br />

annualmente prodotti.<br />

attività manifatturiere<br />

36,0%<br />

energia elettrica, acqua,<br />

gas<br />

2,9%<br />

Nel 2008 la maggiore produzione di<br />

<strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> non pericolosi deriva<br />

dal settore delle costruzioni e demolizioni<br />

e dalle attività manifatturiere con<br />

percentuali pari, rispettivamente, al<br />

44,7% e 34,4% circa del totale prodotto<br />

(Figura 1.7). Alle attività di trattamento<br />

dei <strong>rifiuti</strong> è attribuibile, con un<br />

valore pari a quasi 17,4 milioni di tonnellate,<br />

il 13,7% della produzione<br />

complessiva di <strong>rifiuti</strong> non pericolosi,<br />

mentre alle restanti attività, prese nel<br />

loro insieme, il 7,2% circa.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla produzione<br />

dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> non pericolosi<br />

da costruzione e demolizione, stimati<br />

da ISPRA, si può rilevare una soddisfacente<br />

correlazione tra gli stessi e<br />

l’andamento del prodotto interno lordo<br />

a valori concatenati (anno di riferimento<br />

2000, dati ISTAT). Infatti, come<br />

emerge dalla Figura 1.8, mettendo<br />

in relazione i due indicatori per il<br />

periodo 1996-2008, si ottiene un valore<br />

di R pari a 0,977, che suggerisce<br />

la sussistenza di una regressione di tipo<br />

lineare.<br />

La correlazione appare ancora più<br />

stretta ponendo in relazione la produzione<br />

dei <strong>rifiuti</strong> con il dato afferente alle<br />

unità di lavoro del settore, espresse<br />

come valori medi annui in migliaia. In<br />

tal caso, infatti, si riscontra un valore<br />

di R pari a 0,989 (Figura 1.9).<br />

Nel caso del settore manifatturiero<br />

(Tabella 1.3) si può rilevare che nell’anno<br />

2008 l’industria metallurgica e<br />

chimica, con quantitativi pari, rispettivamente,<br />

ad 11,7 ed 11,3 milioni di<br />

tonnellate, rappresentano complessivamente<br />

circa il 52,7% della produzio-

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