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Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI<br />

Figura 1.15 - Produzione dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> e PIL per macroarea geografica (elaborazioni MUD), anni 2007-2008<br />

80.000<br />

70.000<br />

60.000<br />

50.000<br />

Produzione RS (1.000*t)<br />

40.000<br />

30.000<br />

20.000<br />

10.000<br />

0<br />

Nord Centro Sud Italia<br />

Produzione RS 2007<br />

Produzione RS 2008<br />

PIL anno 2008 - valori concatenati anno 2000<br />

1.400.000<br />

1.200.000<br />

1.000.000<br />

800.000<br />

600.000<br />

400.000<br />

200.000<br />

0<br />

PIL (milioni di Euro)<br />

Fonti: ISPRA, ISTAT<br />

22<br />

Tra le regioni del Centro i maggiori valori<br />

di produzione si riscontrano, nel<br />

2008, per la Toscana (6,1 milioni di<br />

tonnellate), mentre tra quelle del Sud,<br />

per la Sardegna, la Sicilia e la Puglia,<br />

con valori compresi tra 4,7 e 5 milioni<br />

di tonnellate. Sui dati di produzione<br />

delle regioni Sicilia e Sardegna incidono<br />

in maniera rilevante i quantitativi relativi<br />

ai <strong>rifiuti</strong> liquidi acquosi ed ai concentrati<br />

acquosi pericolosi e non pericolosi<br />

derivanti dalle operazioni di risanamento<br />

delle acque di falda, prodotti,<br />

nel primo caso, nell’ambito delle attività<br />

di bonifica dell’area industriale di<br />

Gela (CL, circa 3,2 milioni di tonnellate<br />

di <strong>rifiuti</strong> con codice 191307 e 210<br />

mila tonnellate di RS con codice<br />

191308) e, nel secondo, delle aree industriali<br />

localizzate nelle province di<br />

Sassari e Cagliari (circa 150 mila tonnellate<br />

riferite al codice 191307 e 3,2<br />

milioni di tonnellate con codice<br />

191308). In Sicilia, il quantitativo afferente<br />

al codice 191307 determina<br />

un’elevata incidenza del dato di produzione<br />

dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> pericolosi sul<br />

totale degli RS prodotti a livello regionale<br />

(72,3% nel 2008, Figura 1.17).<br />

Va rilevato che i codici CER 191307 e<br />

191308 non individuano tipologie di <strong>rifiuti</strong><br />

direttamente generati dai processi<br />

produttivi. Tali <strong>rifiuti</strong>, nel contempo, incidono<br />

in maniera sostanziale sul dato<br />

di produzione complessiva degli RS di<br />

alcune regioni, rendendo difficilmente<br />

valutabile il contributo delle altre tipologie<br />

di <strong>rifiuti</strong>, la cui produzione può essere,<br />

invece, più direttamente collegata<br />

ai processi industriali e alle attività produttive<br />

e commerciali. Per tale ragione<br />

si è ritenuto opportuno procedere anche<br />

all’effettuazione di un’analisi del dato di<br />

produzione al netto delle quote afferenti<br />

ai codici 191307 e 191308. Tale analisi<br />

è riportata nella parte conclusiva del<br />

presente capitolo.<br />

Per quanto riguarda le altre regioni,<br />

un’incidenza abbastanza elevata del<br />

dato relativo ai <strong>rifiuti</strong> pericolosi sul valore<br />

di produzione complessiva si osserva,<br />

nel 2008, per la Lombardia<br />

(17,3%), il Lazio (16,3%), il Piemonte<br />

(14,8%), la Campania (14,3%) e la<br />

Calabria (13,9%); una percentuale<br />

compresa tra il 10% ed il 13% si registra,<br />

invece, per Basilicata, Emilia<br />

Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia<br />

e Valle d’Aosta.<br />

La minore incidenza del dato di produzione<br />

dei <strong>rifiuti</strong> pericolosi si rileva,<br />

nel 2008, per Puglia, Trentino Alto<br />

Adige e Marche, con percentuali pari,<br />

rispettivamente al 5,2%, 4,5% e 2,4%.

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