Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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Tabella 8 – Quantitativi RAEE per CER esportati nei vari paesi esteri (tonnellate), anno 2008 Paese Estero 160213 160214 160215 160216 200136 200135 200123 200121 Totale ANDORRA 58 58 AUSTRIA 1.548 117 1.264 2.930 BELGIO 0 577 0 546 1.123 CINA 0 40.921 10 27.110 201 171 9 24 68.446 FRANCIA 118 956 874 45 1.993 GERMANIA 0 2.170 867 3.519 120 176 6.852 GIAPPONE 9 9 GRAN BRETAGNA 3 3 INDIA 228 273 501 INDONESIA 147 124 271 ISRAELE 16 19 35 SERBIA 10 10 PAESI BASSI - OLANDA 0 150 0 317 467 PAKISTAN 1.305 10.398 11.703 SLOVENIA 15 15 SPAGNA 125 51 176 SVIZZERA 583 74 291 948 VIETNAM 65 65 Totale 118 48.820 951 43.704 1.630 171 9 200 95.602 Fonte: ISPRA Tabella 9 – Quantitativi RAEE per CER esportati nei vari paesi esteri (tonnellate), anno 2007 Paese Estero 160214 160215 160216 200136 Totale AUSTRIA 1.724 52 77 1.853 BELGIO 777 263 1.039 CINA 46.495 0 19.103 136 65.733 FRANCIA 544 711 1.254 GERMANIA 384 308 1.953 2.646 GIAPPONE 1.130 1.130 INDIA 343 0 0 343 INDONESIA 80 80 ISRAELE 63 8 71 PAESI BASSI 2 71 12 85 PAKISTAN 572 0 4.142 4.714 ROMANIA 38 38 SLOVENIA 17 17 SPAGNA 54 35 89 SVIZZERA 495 0 242 737 VIETNAM 14 14 Totale 52.732 308 26.580 225 79.845 Fonte: ISPRA APPENDICE 8 - LA GESTIONE DEI RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE 465
APPENDICE 9 - I RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO 466 APPENDICE 9 - I RIFIUTI CONTENENTI AMIANTO 9.1 INTRODUZIONE In questa sezione si esaminano i dati, del biennio 2007-2008, relativi ai rifiuti speciali contenenti amianto. Con tale denominazione - amianto o asbesto - si indica un minerale a base di silicati della famiglia del serpentino e degli anfiboli; in natura si trovano varie specie mineralogiche si evidenziano, in particolare, il crisotilo, l’amosite, la crocidolite, la tremolite, l’antofillite e infine l’actinolite. La particolare attenzione riservata a tale materiale ed in particolare ai rifiuti che lo contengono discende dalla pericolosità, ormai da tempo accertata, per la salute dell’uomo. Infatti l’amianto, ha la peculiarità risiede nel rilasciare fibre che, se inalate, possono provocare gravi ed irreversibili patologie a carico dell’apparato respiratorio e delle membrane sierose (mesoteliomi). L’emergenza amianto, a 18 anni dalla sua messa al bando, avvenuta con la legge n. 257 del 1992 che detta, sul territorio nazionale, norme per la cessazione del suo impiego, non solo non è conclusa ma, al momento, sembra mostrarsi in uno stadio fortemente attivo. Ciò è dovuto essenzialmente al lungo periodo di latenza, anche quarant’anni, per la comparsa della sintomatologia all’esposizione e alla non eliminazione delle possibili esposizione in ambito occupazionale, ambientale e domestico. Con la su menzionata legge, le lavorazioni con amianto come materia prima e quindi l’esposizione degli addetti in tali ambiti sono praticamente scomparse nel nostro Paese. Oggi, quindi, l’esposizione è esclusivamente legata alle attività di rimozione, bonifica e smaltimento dell’amianto. I rifiuti contenenti amianto provengono da settori in cui in passato, si è fatto largo utilizzo di questo minerale. In particolare si evidenziano: l’industria: • come isolante termico in cicli industriali (es. centrali termiche, industria chimica, ..etc.); • come isolante termico in impianti (es. frigoriferi e di condizionamento); • come materiale di coibentazione di carrozze ferroviarie, autobus e navi. l’edilizia: • nelle coperture sottoforma di lastre piane o ondulate; • in molti manufatti quali tubazioni, serbatoi, canne fumarie, ..etc.; • nei pannelli per controsoffittature. il domestico: • in alcuni elettrodomestici (es. forni, stufe, ferri da stiro, ..etc.); • nei tessuti ignifughi per arredamento (es. tendaggi, tappezzerie, ..etc.); • nei tessuti per abbigliamento (es. giacche, pantaloni, stivali, ..etc.). In Italia, dal punto di vista normativo, si comincia ad affrontare il problema amianto con il decreto legislativo n.277/1991 attuativo delle direttive 80/11077CEE, n.82/605/CEE, n.83/447/CEE, n.86/188/CEE e n.88/642/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. Merita evidenziare le disposizioni di cui agli articoli 24 e 31 che stabilivano soglia di pericolo e valore limite all’esposizione. Successivamente la legge 257/92, già sopra menzionata, dispone la cessazione definitiva dell’impiego dell’amianto nonché la riconversione delle imprese del settore. A queste sono succedute numerose altre norme volte, essenzialmente, alla protezione della salute umana e dell’ambiente. Nel seguito, in considerazione della finalità dello studio in oggetto, si focalizza, però, l’attenzione alle norme in tema di rifiuti. Innanzitutto, occorre, evidenziare la decisione 2000/532/CE, con la quale l’Unione europea ha istituito “l’Elenco dei rifiuti”; in tale elenco alcune tipologie di rifiuti sono classificate come pericolose o non pericolose fin dall’origine, mentre per altre la pericolosità dipende dalla concentrazione di sostanze pericolose e/o metalli pesanti presenti nel rifiuto. In questo studio, vengono esaminati i dati relativi ai rifiuti contenenti amianto, considerati pericolosi sin dall’origine, contraddistinti dai seguenti codici CER: • 150111* -imballaggi metallici contenenti matrici solide pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti; • 160111* -pastiglie per freni, contenenti amianto; • 160212* -apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere; • 170601* -materiali isolanti contenenti amianto; • 170605* - materiali da costruzione contenenti amianto. Le operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto, sono disciplinate dalle disposizioni di cui al Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e smi, nonché dal D.M. 29 luglio 2004, n. 248
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