Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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segue Tabella 6 - Numero di demolitori per Provincia, anni 2005 - 2008 Regione Provincia N. impianti N. impianti N. impianti N. impianti Quantità di Quantità di Quantità di Quantità di 2005 2006 2007 2008 veicoli trattata veicoli trattata veicoli trattata veicoli trattata 2005 (t) 2006 (t) 2007 (t) 2008 (t) Potenza 6 4 3 1 6.441 5.976 6.390 1.437 Matera 3 3 3 5 1.968 1.947 3.045 3.038 Basilicata 9 7 6 6 8.409 7.923 9.435 4.475 Cosenza 7 6 7 7 6.208 8.558 10.239 10.640 Catanzaro 8 5 6 6 5.864 6.104 9.646 6.174 Reggio Calabria 4 3 4 4 5.371 7.676 9.797 9.329 Crotone 6 5 6 6 3.064 4.088 5.097 4.211 Vibo Valentia 2 1 0 0 1089 775 0 0 Calabria 27 20 23 23 21.596 27.201 34.779 30.354 Trapani 7 5 6 6 4.099 5.818 8.468 6.462 Palermo 30 27 28 25 14.808 16.811 17.593 17.533 Messina 7 5 5 7 5.818 4.065 5.822 9.800 Agrigento 8 7 7 9 5.574 4.981 8.318 7.467 Caltanissetta 8 8 8 6 4.545 5.122 7.050 4.569 Enna 1 1 2 2 203 421 1.162 1.378 Catania 17 21 28 26 14.518 21.282 28.263 20.864 Ragusa 4 4 5 6 1405 1.349 4.129 5.146 Siracusa 6 4 4 6 3.668 7.240 8.788 7.687 Sicilia 88 82 93 93 54.638 67.089 89.593 80.905 Sassari 7 4 3 4 7.694 4.381 4.948 5.025 Nuoro 7 7 6 2.236 3.976 3.553 3.594 Cagliari 13 6 7 7 12.908 12.381 10.980 9.181 Oristano 5 3 2 4 4.048 5.479 1.395 4.513 Oglioastra 0 3 0 1 0 624 0 813 Olbia Tempio 0 2 2 2 0 2.923 5.428 4.905 Carbonia Iglesias 0 0 1 7 0 0 7.076 6.510 Medio Campidano 0 0 0 0 0 0 0 0 Sardegna 32 25 21 25 26.886 29.764 33.380 34.540 Italia 1.489 1.388 1.407 1.313 1.099.595 1.179.094 1.365.554 1.065.960 Fonte: ISPRA Figura 3 - Quantità di veicoli trattati per macroarea geografica, anni 2005 - 2008 APPENDICE 4 – LA GESTIONE DEI VEICOLI FUORI USO 1.400.000 1.200.000 1.000.000 2005 2006 2007 2008 800.000 600.000 400.000 200.000 0 Nord Centro Sud Italia Fonte: ISPRA 397
APPENDICE 4 – LA GESTIONE DEI VEICOLI FUORI USO La ripartizione per macroarea geografica dei quantitativi di veicoli trattati nel quadriennio esaminato evidenzia la riduzione diffusa delle quantità di veicoli avviati al trattamento: -178 tonnellate al Nord, - 65 mila tonnellate al Centro e -56 mila tonnellate al Sud. Al Nord, in particolare, si assiste alla riduzione più consistente con circa il 27 % in meno di <strong>rifiuti</strong> trattati. Rimane comunque l’area geografica in cui vengono avviate al trattamento le quantità più significative di veicoli, oltre 470 mila tonnellate (44% del totale), mentre circa 200 mila tonnellate vengono smantellate al Centro (19%), e 390 mila al Sud (37%). Riguardo agli impianti di frantumazione, che rappresentano l’ultimo anello della filiera di gestione e che operano la riduzione in frammenti della carcassa in un mulino e il successivo recupero dei metalli ferrosi per via magnetica, il sistema appare non diffuso in maniera capillare sul territorio, ma maggiormente concentrato in alcuni contesti territoriali in vicinanza degli impianti di recupero del rottame ferroso e nelle zone in cui il tessuto industriale è più strutturato. Il rifiuto prodotto da questi impianti, denominato fluff, è costituito dal residuo non metallico contenente plastiche, imbottiture, gomma, vetro, tessuti, vernici ed adesivi, materiali isolanti e guarnizioni e rappresenta uno tra i maggiori problemi dell’intera filiera. Una corretta decontaminazione degli autoveicoli, essendo il fluff costituito essenzialmente da materiali organici aventi un discreto potere calorifico, ne consentirebbe un efficace utilizzo in impianti di combustione. Gli impianti di frantumazione operativi, nel 2008, in Italia sono 36 per la maggior parte localizzati nel Nord del Paese (tabella 7). Anche questi impianti trattano diverse tipologie di rottami di cui i veicoli, nel 2008, costituiscono circa il 35%. Rispetto alle precedenti indagini dell’ISPRA si è assistito ad un calo di questa percentuale che si è ridotta dal 66% del 2006 al 35% del 2008, mostrando, evidentemente, gli effetti della crisi economica sul settore (Figura 4). La fase di post frantumazione, non sempre presente negli impianti, consente la successiva separazione di altre frazioni recuperabili, quali i metalli non ferrosi e le plastiche che non vengono asportate nella fase di demolizione. Le tecnologie utilizzate, che sfruttano le caratteristiche fisiche dei materiali ancora presenti nel fluff, possono essere assemblate in sequenza in maniera diversa a seconda del grado di efficienza del risultato che si intende ottenere e delle tipologie di materiali che si intende recuperare. La presenza o meno di una fase di post frantumazione più o meno spinta è influenzata in maniera sostanziale dalla esistenza di uno sbocco di mercato dei materiali da recuperare che, ad oggi, ancora non trovano una destinazione certa. In molti casi si è riscontrato, che gli impianti autorizzati alla messa in sicurezza dei veicoli non sono dedicati, ma sono delle vere e proprie piattaforme di trattamento alle quali afferiscono le più svariate tipologie di <strong>rifiuti</strong>, provenienti anche dal circuito urbano. Inoltre, i veicoli messi in sicurezza vengono spesso passati da un impianto ad un altro per le successive fasi di smontaggio e ciò rende particolarmente complicato seguirne il flusso. Tabella 7 – Impianti di frantumazione operativi (tonnellate), anno 2008 N. impianti Veicoli D.Lgs 209/2003 altri rottami fluff prodotto Nord 22 530.243 1.105.448 123.602 Centro 5 195.404 146.198 42.582 Sud 9 159.447 269.893 55.778 Italia 36 885.093 1.521.539 221.962 Fonte: ISPRA 398
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