Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra
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levare come i quantitativi rientranti nel<br />
capitolo 19 dell’elenco europeo dei <strong>rifiuti</strong><br />
rappresentino, nel sud Italia, circa<br />
il 72,3% del totale prodotto. Tale incidenza,<br />
come precedentemente descritto,<br />
è in larga parte attribuibile alle<br />
attività di bonifica condotte presso<br />
siti industriali. Nel Nord e nel Centro<br />
il peso dei codici afferenti al capitolo<br />
19 sul dato di produzione dei <strong>rifiuti</strong> pericolosi<br />
risulta, invece, pari al 23,4%<br />
e 22,1%, rispettivamente.<br />
Relativamente alle altre tipologie di <strong>rifiuti</strong><br />
si osserva che, nel Nord, sono state<br />
prodotte oltre 940 mila tonnellate<br />
(17,2% del totale) di <strong>rifiuti</strong> pericolosi afferenti<br />
al capitolo 16 e quasi 750 mila<br />
tonnellate (13,7%) di <strong>rifiuti</strong> del capitolo<br />
07 (<strong>rifiuti</strong> da processi chimici organici).<br />
Nel Centro, invece, il maggior peso sul<br />
dato complessivo di produzione dei <strong>rifiuti</strong><br />
pericolosi è attribuibile al capitolo<br />
16, con circa 370 mila tonnellate,<br />
pari al 35,4% del totale della macroarea.<br />
Tale valore ricomprende un quantitativo<br />
pari ad oltre 300 mila tonnellate<br />
di veicoli fuori uso radiati per demolizione.<br />
L’incidenza percentuale, a livello di<br />
macroarea geografica, del dato relativo<br />
ai <strong>rifiuti</strong> pericolosi sul volare di<br />
produzione dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> dell’anno<br />
2008, è riportata in Figura 1.20.<br />
Oltre ai capitoli 13 e 14, costituiti<br />
esclusivamente da codici pericolosi, la<br />
maggiore incidenza di questa tipologia<br />
di <strong>rifiuti</strong> si rileva:<br />
– in tutte le macroaree geografiche,<br />
per il capitolo 18 (98,1% al Sud,<br />
97,3% al Centro e 92,2% al Nord).<br />
Va rilevato che il dato MUD sui <strong>rifiuti</strong><br />
non pericolosi prodotti da questo<br />
settore è largamente sottostimato,<br />
tenuto conto di quanto previsto<br />
dall’articolo 189 del D.Lgs<br />
152/2006;<br />
– nelle regioni del Nord, nel caso dei<br />
capitoli 07 (64,5%), 05 (61,2%) ed,<br />
in minor misura, per i capitoli 11<br />
(47,6%) e 16 (40,5%);<br />
– nel Centro per i capitoli 09 (91,4%),<br />
11 (57%) ed, in minor misura, per i<br />
capitoli 07 (43,7%), 16 (41,2%) e 05<br />
(31,1%)<br />
– nel Sud, per i capitoli 09 (94,6%),<br />
05 (89,5%) ed, in minor misura, per<br />
i capitoli 06 e 07 (rispettivamente,<br />
60,2% e 56,6%).<br />
L’analisi dei dati regionali di produzione<br />
dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> per capitolo dell’elenco<br />
europeo dei <strong>rifiuti</strong> è stata condotta<br />
raggruppando i capitoli in funzione<br />
delle caratteristiche dei settori<br />
produttivi individuati da ciascuno di<br />
essi ed in funzione della relativa incidenza<br />
sul dato complessivo di produzione.<br />
I capitoli sono stati, pertanto, ripartiti<br />
nei seguenti raggruppamenti:<br />
– industria chimica, della raffinazione<br />
e fotografica e <strong>rifiuti</strong> costituiti da oli<br />
e solventi (capitoli da 05 a 09 e capitoli<br />
13 e 14);<br />
– <strong>rifiuti</strong> da processi termici e trattamenti<br />
chimici e fisici superficiali di<br />
metalli e altri materiali (capitoli da<br />
10 a 12);<br />
– <strong>rifiuti</strong> di imballaggio, assorbenti,<br />
stracci, materiali filtranti, indumenti<br />
protettivi e <strong>rifiuti</strong> non specificati altrimenti<br />
nell’elenco (capitoli 15 e 16);<br />
– <strong>rifiuti</strong> da impianti di trattamento <strong>rifiuti</strong><br />
e acque reflue e da impianti di potabilizzazione<br />
e preparazione dell’acqua<br />
per usi industriali (capitolo 19);<br />
– altri capitoli.<br />
Per diverse regioni (Figura 1.21) si rileva<br />
che ben oltre il 50% dei <strong>rifiuti</strong><br />
<strong>speciali</strong> non pericolosi prodotti nel<br />
2008 è classificato con codici del capitolo<br />
19. In particolare, per la Sardegna<br />
il peso di tali <strong>rifiuti</strong> risulta pari<br />
all’81,3% circa, mentre per le Marche<br />
la percentuale si attesta 79,2%.<br />
Nel caso del Trentino Alto Adige si<br />
rileva, nel 2008, un’incidenza dei <strong>rifiuti</strong><br />
non pericolosi del capitolo 19,<br />
pari al 65,5% circa del totale prodotto,<br />
mentre per il Lazio e la Toscana,<br />
LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI<br />
Figura 1.20 – Percentuale, per macroarea geografica, della produzione di <strong>rifiuti</strong> pericolosi sul totale di RS prodotti per ciascun capitolo dell’elenco europeo dei <strong>rifiuti</strong>, anno 2008.<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
Percentuale RS pericolosi (%)<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 18 19 20<br />
Capitolo dell'Elenco Europeo dei Rifiuti<br />
Nord Centro Sud<br />
Fonte: ISPRA<br />
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