Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra
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La Sardegna è la regione che smaltisce<br />
le quantità maggiori, oltre 2,8 milioni<br />
di tonnellate di <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> di<br />
cui circa 1,5 milioni di tonnellate di<br />
fanghi rossi derivanti dalla produzione<br />
di allumina (010309). Anche la<br />
Lombardia, pur facendo registrare<br />
una diminuzione di circa 650 mila tonnellate,<br />
rispetto al 2007, si conferma<br />
tra le regioni che smaltiscono di più<br />
(oltre 2 milioni di tonnellate di <strong>rifiuti</strong>).<br />
Ciò in conseguenza della maggiore<br />
diffusione di insediamenti di tipo industriale<br />
che generano notevoli quantitativi<br />
di <strong>rifiuti</strong> provenienti dai processi<br />
produttivi. Nella Figura 2.27 è riportato<br />
l’andamento dello smaltimento in<br />
discarica dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> in relazione<br />
al numero di imprese (Unità locali,<br />
ISTAT 2007) presenti sul territorio<br />
delle singole Regioni. In generale l’andamento<br />
della produzione dei <strong>rifiuti</strong> risulta<br />
abbastanza allineato al numero<br />
degli insediamenti produttivi; le eccezioni<br />
principali sono rappresentate<br />
dalla Sardegna che, come evidenziato,<br />
deve la gran parte della produzione<br />
di <strong>rifiuti</strong> al processo produttivo dell’allumina<br />
che genera consistenti<br />
quantità di fanghi, dalla Campania in<br />
cui c’è una assoluta carenza di discariche<br />
e dalla Liguria dove oltre 742<br />
mila tonnellate di terre e rocce da scavo,<br />
derivanti dalla realizzazione di una<br />
galleria in provincia di Imperia, sono<br />
state avviate allo smaltimento nel<br />
2008.<br />
Consistenti riduzioni dello smaltimento<br />
in discarica si registrano, oltre<br />
che in Lombardia, in molte regioni:<br />
Friuli Venezia Giulia (-210 mila tonnellate),<br />
Emilia Romagna (-337 mila<br />
tonnellate), Lazio (-252 mila tonnellate),<br />
Calabria (-346 mila tonnellate), Sicilia<br />
(-132 mila tonnellate) e Sardegna<br />
(-215 mila tonnellate).<br />
In queste regioni si rileva, parallelamente,<br />
un incremento di altre forme di<br />
gestione, quali il recupero delle sostanze<br />
organiche ed inorganiche (R3<br />
ed R5) che, complessivamente fanno<br />
registrare, fra il 2007 ed il 2008, un incremento<br />
dell’11%, pari ad oltre 2,3<br />
milioni di tonnellate.<br />
Il Trentino Alto Adige, invece, fa registrare<br />
un considerevole aumento<br />
delle quantità di <strong>rifiuti</strong> smaltiti, pari a<br />
570 mila tonnellate, derivanti in gran<br />
parte dall’avvio in discarica dei <strong>rifiuti</strong><br />
solidi prodotti dalle operazioni di<br />
bonifica dei terreni (191302).<br />
Nel 2008, i <strong>rifiuti</strong> pericolosi smaltiti<br />
sono, in totale, 694 mila tonnellate che<br />
rappresentano circa il 4% del totale dei<br />
<strong>rifiuti</strong> smaltiti nelle discariche per <strong>rifiuti</strong><br />
<strong>speciali</strong>; una consistente quota<br />
viene conferita nelle discariche per <strong>rifiuti</strong><br />
non pericolosi (80%), mentre<br />
quote più modeste vengono inviate a<br />
discariche per <strong>rifiuti</strong> inerti (3%) e per<br />
<strong>rifiuti</strong> pericolosi (17%).<br />
Sia nel 2007 che nel 2008 la regione<br />
che smaltisce la quantità più elevata<br />
di <strong>rifiuti</strong> pericolosi è la Sardegna, rispettivamente<br />
con circa 269.000 tonnellate<br />
e 172.000 tonnellate. Nel<br />
2008 il 25% dei <strong>rifiuti</strong> pericolosi<br />
smaltiti in discarica è, infatti, avviato<br />
negli impianti della Sardegna; le<br />
quantità maggiori sono, tuttavia,<br />
smaltite nelle discariche localizzate al<br />
Nord del Paese (il 44% del totale): in<br />
Lombardia 131.000 tonnellate (19%),<br />
in Piemonte 81.000 tonnellate (12%),<br />
in Veneto 57.000 tonnellate (8%) ed<br />
in Emilia Romagna 38.000 tonnellate<br />
(6%). Tra le regioni citate solo Piemonte<br />
ed Emilia Romagna dispongono<br />
di discariche per <strong>rifiuti</strong> pericolosi,<br />
negli altri casi, si deduce che, importanti<br />
quote di <strong>rifiuti</strong> pericolosi vengono<br />
conferite in discariche di altra categoria<br />
(Tabelle 2.23 e 2.24).<br />
Va, al riguardo, segnalato che lo smaltimento<br />
di <strong>rifiuti</strong> pericolosi in discarica<br />
per <strong>rifiuti</strong> non pericolosi, a seguito<br />
dell’entrata in vigore del D.Lgs.<br />
36/2003, non è più consentito a meno<br />
che non si tratti di <strong>rifiuti</strong> pericolosi<br />
pretrattati, divenuti stabili e non reattivi,<br />
rispondenti ai requisiti del D.M.<br />
3 agosto 2005 relativo ai criteri di ammissibilità<br />
dei <strong>rifiuti</strong> nelle diverse tipologie<br />
di discarica. La situazione descritta<br />
è dovuta al perdurare, nel 2008,<br />
del regime transitorio in attesa dell’applicazione<br />
dei criteri di ammissibilità<br />
fissati dal D.M. 3/8/2005. Si ricorda<br />
che il D.L 30 dicembre 2008, n. 208<br />
convertito con Legge 27 febbraio<br />
2009 n. 13, ha prorogato fino al 30<br />
GESTIONE RIFIUTI SPECIALI<br />
Figura 2.27 – Quantità di <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> smaltite in discarica e numero di UL delle imprese sul territorio, anno 2008<br />
3.500.000<br />
300.000<br />
3.000.000<br />
2.500.000<br />
quantità di <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong> smaltite in discarica<br />
numero di unità locali<br />
250.000<br />
200.000<br />
2.000.000<br />
t/a<br />
150.000<br />
1.500.000<br />
1.000.000<br />
500.000<br />
0<br />
Piemonte<br />
Valle d'Aosta<br />
Lombardia<br />
Trentino Alto Adige<br />
Veneto<br />
Friuli Venezia Giulia<br />
Liguria<br />
Emilia Romagna<br />
Toscana<br />
Umbria<br />
Marche<br />
Lazio<br />
Abruzzo<br />
Molise<br />
Campania<br />
Puglia<br />
Basilicata<br />
Calabria<br />
Sicilia<br />
Sardegna<br />
n.<br />
100.000<br />
50.000<br />
0<br />
Fonte: ISPRA<br />
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