Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra
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50%. Come segnalato all’interno delle<br />
attività di servizio e più nello specifico<br />
nell’ambito del codice Ateco<br />
50, rientrano i <strong>rifiuti</strong> costituiti da veicoli<br />
fuori uso consegnati ai concessionari<br />
per il loro avvio alla demolizione.<br />
Figura 1.19 - Ripartizione percentuale, su scala regionale, della produzione degli RS pericolosi per attività economica, anno 2008<br />
Percentuale<br />
100%<br />
80%<br />
60%<br />
40%<br />
20%<br />
0%<br />
Le attività di gestione dei <strong>rifiuti</strong> generano<br />
il 45,6% circa degli RS pericolosi<br />
prodotti nel 2008 dalla regione Toscana<br />
e, rispettivamente, il 40,3% ed<br />
il 39,9% di quelli dell’Emilia Romagna<br />
e della Calabria.<br />
Si rileva infine che quasi il 39% dei <strong>rifiuti</strong><br />
pericolosi generati, nel 2008, dalla<br />
regione Basilicata è incluso nella<br />
voce altro della Figura 1.19. Si tratta,<br />
in prevalenza, di <strong>rifiuti</strong> prodotti dall’industria<br />
estrattiva (Ateco 11) a cui<br />
può essere ascritta una produzione pari<br />
a circa 22.600 tonnellate.<br />
LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI<br />
Piemonte<br />
Valle d'Aosta<br />
Lombardia<br />
Trentino Alto Adige<br />
Veneto<br />
Friuli Venezia Giulia<br />
Liguria<br />
Emilia Romagna<br />
Toscana<br />
Umbria<br />
Marche<br />
Lazio<br />
Abruzzo<br />
Molise<br />
Campania<br />
Puglia<br />
Basilicata<br />
Calabria<br />
Sicilia<br />
industria chimica<br />
industria metallurgica<br />
Altre attività manifatturiere trattamento <strong>rifiuti</strong><br />
attività di servizio<br />
altro<br />
Sardegna<br />
Fonte: ISPRA<br />
1.3.4 Produzione dei <strong>rifiuti</strong> <strong>speciali</strong><br />
per capitolo dell’elenco europeo dei<br />
<strong>rifiuti</strong><br />
I dati MUD relativi all’anno 2008, elaborati<br />
per capitolo dell’elenco europeo<br />
dei <strong>rifiuti</strong>, evidenziano che il maggior<br />
contributo alla produzione dei <strong>rifiuti</strong><br />
<strong>speciali</strong> deriva dal capitolo 19 con<br />
quasi 14 milioni di tonnellate nel<br />
Nord, circa 7,8 milioni di tonnellate<br />
nel Centro e poco meno di 10 milioni<br />
di tonnellate nel Sud (Tabella 1.8). Tali<br />
valori corrispondono a percentuali<br />
rispettivamente pari, nelle tre macroaree<br />
geografiche, al 34,5%, al 53,9% ed<br />
al 51,3% delle produzione. Va ricordato<br />
che i dati elaborati per macroarea<br />
geografica e su scala regionale non<br />
tengono conto delle quote stimate e<br />
non possono essere, pertanto, confrontati<br />
con quelli precedentemente descritti<br />
a livello nazionale.<br />
Nel nord e nel sud Italia il secondo capitolo<br />
in ordine di importanza, è quello<br />
relativo ai <strong>rifiuti</strong> prodotti da processi<br />
termici (capitolo 10), al quale è<br />
ascrivibile poco meno del 15% della<br />
produzione delle regioni settentrionali<br />
ed oltre il 20% di quelle del Mezzogiorno.<br />
Al Centro, invece, la seconda voce in<br />
termini di quantitativi prodotti è rappresentata,<br />
nel 2008, dai <strong>rifiuti</strong> derivanti<br />
da prospezione, estrazione da<br />
miniera o cava e dal trattamento fisico<br />
o chimico di minerali (capitolo 01<br />
dell’elenco europeo) con un valore superiore<br />
ad 1,3 milioni di tonnellate<br />
(9,2% circa del totale generato dalla<br />
macroarea). I <strong>rifiuti</strong> del capitolo 10,<br />
dal canto loro, costituiscono il 5,9%<br />
della produzione totale del centro Italia,<br />
con quasi 860 mila tonnellate.<br />
Nel Nord sono stati prodotti, nell’anno<br />
2008, circa 3,9 milioni di tonnellate<br />
(9,6%) di <strong>rifiuti</strong> classificati con<br />
codici relativi al capitolo 12, ovvero<br />
con codici afferenti ai <strong>rifiuti</strong> prodotti<br />
dalla lavorazione e dal trattamento<br />
meccanico superficiale di metalli e<br />
plastica e poco meno di 3,1 milioni di<br />
tonnellate (7,7%) di <strong>rifiuti</strong> ascrivibili<br />
al capitolo 15 (imballaggi, assorbenti,<br />
stracci, materiali filtranti ed indumenti<br />
protettivi non specificati altrimenti).<br />
Per quanto riguarda le regioni del Mezzogiorno,<br />
oltre a quanto precedentemente<br />
rilevato, si segnala un produzione<br />
di <strong>rifiuti</strong> classificati nel capitolo 16<br />
(<strong>rifiuti</strong> non specificati altrimenti nell’Elenco<br />
Europeo) di poco inferiore ad<br />
1,8 milioni di tonnellate (9,2% circa del<br />
totale prodotto dalla macroarea).<br />
Analizzando il dato 2008 di produzione<br />
dei soli <strong>rifiuti</strong> pericolosi si può ri-<br />
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