Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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segue Tabella 2.12 – Smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, anno 2008 Trattamento in Deposito su o nel Codifica ai sensi dell'allegato II, sezione 2 e dell'allegato III al Regolamento (CE) ambiente terrestre suolo (D1, D3, n. 2150/2002 e successive modificazioni ed idrico D4, D5, D12) (D2, D6, D7) Tipologie rifiuto (t/a) (t/a) ISOLE (5) Rifiuti chimici NP 26.034 Rifiuti chimici (rifiuti chimici dei composti, rifiuti di preparazioni chimiche, altri rifiuti chimici) esclusi gli oli usati P 249 Oli usati P 42 Cascami animali e residui vegetali - [esclusi i rifiuti della preparazione di alimenti e di prodotti alimentari di origine animale, nonché feci animali , urine e letame] NP 3.455 Rifiuti della preparazione di alimenti e di prodotti alimentari di origine animale NP 26 Feci animali, urine e letame NP 188 Rifiuti urbani e simili NP 2.796.794 Materiali misti e indifferenziati NP 1.660 Materiali misti e indifferenziati P Residui di cernita NP 102.119 Residui di cernita P Fanghi comuni NP 24.393 12 Rifiuti minarali NP 2.810.670 Rifiuti minarali P 171.077 Altri rifiuti (rifiuti della sanità e rifiuti biologici, rifiuti metallici, rifiuti non metallici, apparecchiature scartate, rifiuti solidificati, stabilizzati o vetrificati) NP 28.210 Altri rifiuti (rifiuti della sanità e rifiuti biologici, rifiuti metallici, rifiuti non metallici, apparecchiature scartate, rifiuti solidificati, stabilizzati o vetrificati) P 87 Totale non pericolosi NP 5.793.549 12 Totale pericolosi P 171.455 - Totale generale NP/P 5.965.004 12 Fonte ISPRA Note: (1) – Piemonte, Valle D’Aosta, Lombardia, Liguria (2) – Trentino, Veneto, Friuli, Emilia Romagna (3) – Toscana, Umbria, Marche, Lazio (4) – Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (5) – Sicilia, Sardegna NP: Non pericolosi – P: Pericolosi GESTIONE RIFIUTI SPECIALI 61
GESTIONE RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.13 – Impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, per regione, anno 2008 Regione Recupero di Incenerimento Recupero (1) - escluso energia (R1) (D10) recupero di energia (Operazioni da R2 a R11) Smaltimento (2) - diverso da incenerimento N. Impianti N. Impianti N. Impianti N. Impianti Capacità residua (t/a) Piemonte 56 8 395 49 3.433.369 Valle D'Aosta 4 42 1.378.184 Liguria 9 112 27 2.741.480 Lombardia 89 30 675 44 2.386.092 NORD-OVEST 154 38 1.186 162 9.939.125 Bolzano 1 1 46 9 1.465.000 Trento 4 1 39 52 1.463.822 Veneto 129 9 573 71 5.244.811 Friuli 47 2 77 32 1.557.882 Emilia Romagna 46 14 266 32 2.265.427 NORD-EST 227 27 1.001 196 11.996.942 Toscana 44 18 249 24 9.629.021 Umbria 10 83 8 2.566.410 Marche 48 1 128 18 2.680.024 Lazio 12 7 151 36 5.128.182 CENTRO 114 26 611 86 20.003.637 Abruzzo 13 2 52 24 1.868.415 Molise 4 3 12 8 390.361 Campania 16 3 248 3 Puglia 27 5 159 38 6.677.603 Basilicata 1 1 34 26 665.316 Calabria 6 3 54 17 2.298.282 SUD 67 17 559 116 11.899.977 Sicilia 4 3 144 30 4.363.568 Sardegna 14 10 99 50 8.244.830 ISOLE 18 13 243 80 12.608.398 Totale nazionale 580 121 3.600 640 66.448.079 Fonte ISPRA Note: (1) – Impianti di recupero dei rifiuti speciali, impianti di compostaggio di rifiuti da matrici selezionate, impianti di trattamento meccanico biologico, impianti di digestione anaerobica, impianti di rottamazione e frantumazione dei veicoli fuori uso (2) – Il numero di impianti e la capacità residua si riferisce, in questo caso, ai soli impianti di discarica. 62 2.3 INCENERIMENTO E COINCENERIMENTO DI RIFIUTI IN ITALIA 2007 - 2008 2.3.1 Metodologia di indagine In questo paragrafo sono presentati i dati relativi agli impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti, operativi in Italia nel biennio 2007- 2008. Diversamente dai precedenti rapporti annuali dell’ISPRA, per il biennio di riferimento, sono fornite informazioni su tutti gli impianti che operano il trattamento termico dei rifiuti, con o senza recupero dell’energia residuata dal processo, sia che utilizzino tali rifiuti come combustibile sostitutivo, sia che la loro funzione principale sia lo smaltimento dei rifiuti tramite un processo termico. Nelle tabelle che seguono sono elencati sia gli impianti prioritariamente dedicati al trattamento termico dei rifiuti urbani sia quelli che trattano prevalentemente rifiuti speciali. Questa scelta deriva dal fatto che spesso entrambe le tipologie impiantistiche trattano sia rifiuti urbani che rifiuti speciali anche pericolosi. Tale situazione si verifica soprattutto laddove il rifiuto utilizzato è il CDR che, nel contesto italiano, deriva per oltre l’80% dal trattamento meccanico-biologico di RU, ed è destinato ad una pluralità di impianti che vanno dagli inceneritori per rifiuti urbani, ai cementifici, agli impianti che trattano rifiuti speciali fino alle centrali elettriche. Va segnalato, inoltre, che la qualifica di impianto come inceneritore ovvero come impianto di coincenerimento è attribuita in sede di rilascio del provvedimento autorizzativo da parte dell’ente locale competente per territorio. In questo contesto risulta, pertanto, necessario effettuare una omogeneizzazione delle informazioni acquisite dalle diverse fonti in modo tale da rendere confrontabili i dati elaborati. Il riferimento interpretativo nell’elaborazione delle informazioni presentate in
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Rapporto rifiuti speciali 2010 - Ispra

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