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Liturgia-delle-Ore-III-ULN-web

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1288 8 febbraio

ciò che domandiamo sarà per dopo; quello invece che

ci viene comandato di fare per avere ciò che sarà dopo,

è per adesso.

Ecco, comincia a riprendere le parole della

Scrittura e gli stessi precetti del Vangelo o le ricompense.

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno

dei cieli» (Mt 5,3). Il regno dei cieli sarà tuo dopo;

ora sii povero in spirito. Vuoi che dopo il regno dei

cieli sia tuo? Vedi di chi tu sei ora. Sii povero in spirito.

Forse mi chiedi che cosa significhi essere povero in

spirito. Chi è gonfio d’orgoglio non è povero in spirito;

l’umile dunque è povero in spirito. Il regno dei cieli è

in alto; ma chi si umilia sarà esaltato (Lc 14,11).

Fa’ attenzione a quello che segue: «Beati i miti, perché

erediteranno la terra» (Mt 5, 5). Vuoi già da adesso

possedere la terra? Guarda di non essere posseduto

dalla terra. La possederai se sei mite, sarai posseduto

se manchi di mitezza. Ascoltando il premio proposto,

che è il possesso della terra, non cominciare a estendere

le braccia della tua avarizia, con le quali vuoi possedere

ora la terra, escludendo naturalmente il tuo vicino:

non ti tragga in inganno questo pensiero. Allora

veramente possederai la terra, quando sarai unito a

colui che ha fatto il cielo e la terra. Questo significa essere

mite: non resistere al tuo Dio, di modo che quando

fai il bene, tu non ti compiaccia in te stesso, ma in

lui; e quando soffri giustamente qualche male, non te

la prenda con lui, ma con te stesso. E non basta compiacerti

in lui e prendertela con te stesso, perché se ti

compiaci di te stesso, dispiaci a lui.

A ciò si aggiunga l’opera e il frutto: «Beati quelli

che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno

saziati» (Mt 5,6). Tu vuoi essere saziato. Da che cosa?

Se il tuo corpo brama essere saziato, dopo che ha digerito

sentirai ancora fame. Chi beve di quest’acqua,

dice, avrà di nuovo sete (Gv 4,13). La medicazione che

si pone sulla ferita, se è efficace toglie il dolore; ciò invece

che si oppone alla fame, cioè il cibo, è efficace solo

per un poco. Passata la sazietà, torna la fame. È ve-

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