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1428 27 giugno

27 giugno

SAN CIRILLO D’ALESSANDRIA,

VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA

Memoria facoltativa

Nacque nel 370 e condusse vita monastica. Ordinato

sacerdote, seguì lo zio vescovo di Alessandria e gli succedette

nella cattedra nel 412. Combatté strenuamente

contro la dottrina di Nestorio ed ebbe una parte di primo

piano nel concilio di Èfeso. Scrisse molto e con

grande erudizione per spiegare e difendere la fede cattolica.

Morì nel 444.

Dal Comune dei pastori e dei dottori della Chiesa (p.

1685) con salmodia del giorno dal salterio.

SECONDA LETTURA

Ufficio delle letture

Dalle «Lettere» di san Cirillo d’Alessandria, vescovo

(Lett. 1; PG77, 14-18. 27-30)

La divina maternità della Vergine Maria

Mi meraviglio oltremodo che vi siano alcuni che

dubitano se la santa Vergine si debba chiamare

Madre di Dio. Ed invero se nostro Signore Gesù

Cristo è Dio, perché mai allora la santa Vergine che

l’ha generato non dovrebbe chiamarsi Madre di Dio?

I discepoli di Gesù ci hanno tramandato questa fede,

quantunque mai adoperino questa formula. In questo

senso siamo stati istruiti dai santi Padri. A dire il vero,

il nostro padre Atanasio, di notissima memoria,

nel libro che ha scritto sulla santa e consustanziale

Trinità, nel terzo discorso, a più riprese chiama la

Vergine «Madre di Dio». Mi vedo costretto a questo

punto a servirmi delle sue stesse parole che suonano

così: «Perciò scopo e caratteristica della divina Scrittura,

come spesso abbiamo rilevato, è di affermare

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