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Liturgia-delle-Ore-III-ULN-web

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Terza domenica del Tempo ordinario 93

gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro

quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà

le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò

conto. Ma il profeta che avrà la presunzione

di dire in mio nome una cosa che io non gli ho

comandato di dire, o che parlerà in nome di altri

dèi, quel profeta dovrà morire. Se tu pensi: Come riconosceremo

la parola che il Signore non ha detta?

Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la

cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola

non l’ha detta il Signore; l’ha detta il profeta per presunzione:

di lui non devi aver paura».

RESPONSORIO Cfr. Dt 18, 18; Lc 20, 13; Gv 6, 14

@. Susciterò per loro un profeta e gli porrò in bocca

le mie parole. * Egli dirà loro quanto io gli ho comandato.

&. Manderò il mio unico figlio: questi è davvero il

profeta che deve venire nel mondo!

@. Egli dirà loro quanto io gli ho comandato.

SECONDA LETTURA

Dalla Costituzione «Sacrosanctum Concilium» del

Concilio ecumenico Vaticano II sulla sacra Liturgia

(Nn. 7-8. 106)

Cristo è sempre presente nella sua Chiesa

Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e soprattutto

nelle azioni liturgiche. È presente nel

sacrificio della Messa tanto nella persona del ministro,

«Egli che, offertosi una volta sulla croce, offre

ancora se stesso per il ministero dei sacerdoti», tanto,

e in sommo grado, sotto le specie eucaristiche.

È presente con la sua virtù nei sacramenti, di modo

che quando uno battezza è Cristo che battezza.

È presente nella sua parola, giacché è lui che parla

quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura.

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