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Liturgia-delle-Ore-III-ULN-web

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Venerdì:

Plasmátor hóminis, Deus,

qui, cuncta solus órdinans,

humum iubes prodúcere

reptántis et feræ genus;

Qui magna rerum córpora,

dictu iubéntis vívida,

ut sérviant per órdinem

subdens dedísti hómini:

Repélle a servis tuis

quicquid per immundítiam

aut móribus se súggerit,

aut áctibus se intérserit.

Da gaudiórum prǽmia,

da gratiárum múnera;

dissólve litis víncula,

astrínge pacis fœ´ dera.

Vespri 651

Præsta, Pater piíssime,

Patríque compar Unice,

cum Spíritu Paráclito

regnans per omne sǽculum. Amen.

SALMODIA

All’inno fa seguito la salmodia, formata da due salmi

o da due parti di salmi e da un cantico del Nuovo

Testamento, che si recitano ciascuno con l’antifona richiesta

dall’Ufficio che si celebra.

Nell’Ufficio delle domeniche e delle ferie, i salmi, il

cantico e le antifone si prendono dal salterio. Nelle solennità

e nelle feste, i salmi, il cantico e le antifone si

prendono dal Proprio o dal Comune.

Nelle memorie, salmi, cantico e antifone si prendono

sempre dal salterio, tranne quando la memoria abbia

salmi e antifone proprie.

Alla salmodia fa seguito la lettura, breve o lunga.

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