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Ufficio delle Letture 1465

uomini e donne, ragazzi, ragazze e bambini, che, in varie

epoche e luoghi della Cina hanno testimoniato nella sofferenza

le ricchezze di Cristo con la parola e le opere.

Dal Comune di più martiri (p. 1634).

Ufficio delle Letture

SECONDA LETTURA

Dall’«Omelia per la canonizzazione dei beati martiri

cinesi» di Giovanni Paolo II, papa

(AAS 92, 2000, 849-850)

Il sangue dei martiri testimonia la fede cristiana

«Consacrali nella verità. La tua parola è verità» (Gv

17,17). Questa invocazione, eco della preghiera sacerdotale

che Cristo rivolse al Padre nell’Ultima Cena,

sembra salire dalla schiera di santi e beati, che lo

Spirito di Dio, di generazione in generazione, va suscitando

nella sua Chiesa. A duemila anni dall’inizio della

Redenzione, oggi facciamo nostre quelle parole,

mentre abbiamo dinanzi, quali modelli di santità,

Agostino Zhao Rong e i 119 compagni, martiri in Cina.

Dio Padre li ha «consacrati nel suo amore», esaudendo

la domanda del Figlio, che per acquistargli «un popolo

santo ha steso le braccia sulla croce e morendo

ha distrutto la morte e proclamato la risurrezione» (cfr

Pregh. eucar. II, Prefazio).

La Chiesa è oggi grata al suo Signore, che la benedice

e la inonda di luce con il fulgore della santità di

questi figli e figlie della Cina. La giovinetta Anna

Wang, quattordicenne, resiste alle minacce del carnefice

che la invita ad apostatare e, disponendosi alla decapitazione,

con il viso raggiante, dichiara: «La porta

del Cielo è aperta a tutti» e mormora per tre volte

«Gesù». E il diciottenne Xi Zhuzi, a coloro che gli hanno

appena tagliato il braccio destro e si preparano a

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