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Liturgia-delle-Ore-III-ULN-web

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398 Tredicesima settimana del Tempo ordinario

«Come non hai provato timore nello stendere la mano

per uccidere il consacrato del Signore?». Davide

chiamò uno dei suoi giovani e gli disse: «Accostati e

ammazzalo». Egli lo colpì subito e quegli morì.

Davide gridò a lui: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo.

Attesta contro di te la tua bocca che ha detto:

Io ho ucciso il consacrato del Signore!».

RESPONSORIO Cfr. 2 Sam 1, 21. 19

@. Monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di

voi, * perché qui sono caduti gli eroi d’Israele.

&. Tutti i monti attorno li visiti il Signore; ma non

guardi più Gelboe,

@. perché qui sono caduti gli eroi d’Israele.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo

(Disc. 47, 1. 2. 3. 6; CCL 41, 572-573. 575-576)

Egli è il nostro Dio

e noi il popolo del suo pascolo

Le parole che abbiamo cantato contengono la nostra

pubblica professione che siamo gregge di Dio:

«Riconoscete che il Signore è Dio, egli ci ha fatti e

noi siamo suoi» (Sal 99, 3). Egli è il nostro Dio; «noi

il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce»

(Sal 94, 7). I pastori, che sono uomini, non hanno

fatto loro le pecore che posseggono, non hanno creato

le pecore che pascolano. Invece il Signore Dio nostro,

perché è Dio e creatore, si è procurato il gregge

che egli possiede e che porta al pascolo. Né un altro

ha creato quello che egli pasce, né un altro pasce

quello che egli ha creato.

Poiché abbiamo proclamato in questo salmo

che siamo suo gregge, popolo del suo pascolo, pecore

delle sue mani, ascoltiamo quello che egli dice

a noi come al suo gregge. Altre volte parlava ai

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