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Liturgia-delle-Ore-III-ULN-web

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436 Quattordicesima settimana del Tempo ordinario

Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce:

«Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio

mio!».

RESPONSORIO

Cfr. Sal 54, 13. 14. 15; 40, 10; 2 Sam 19, 1

@. Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato;

ma non tu, mio compagno, mio amico confidente!

* Ci univa un affettuoso legame, e tu hai alzato

contro di me il tuo piede.

&. Il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra

e pianse; e diceva in lacrime:

@. Ci univa un affettuoso legame, e tu hai alzato contro

di me il tuo piede.

SECONDA LETTURA

Dal «Commento sui salmi» di sant’Agostino, vescovo

(Sal 32, 29; CCL 38, 272-273)

Coloro che si trovano al di fuori,

lo vogliano o no, sono nostri fratelli

Fratelli, vi esortiamo ardentemente a questa carità,

non soltanto verso i vostri compagni di fede, ma

anche verso quelli che si trovano al di fuori, siano

essi pagani che ancora non credono in Cristo, oppure

siano divisi da noi, perché, mentre riconoscono

con noi lo stesso capo, sono però separati dal corpo.

Fratelli, proviamo dolore per essi, come per nostri

fratelli. Cesseranno di essere nostri fratelli, quando

non diranno più «Padre nostro» (Mt 6, 9).

Il Profeta ha detto ad alcuni: «A coloro che vi dicono:

Non siete nostri fratelli, rispondete: Siete nostri

fratelli» (Is 66, 5 secondo i LXX). Riflettete di

chi abbia potuto usare questa espressione: forse dei

pagani? No, perché secondo il linguaggio scritturistico

ed ecclesiastico non li chiamiamo fratelli. Forse

dei giudei che non hanno creduto in Cristo?

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