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volume II - Grand Tour

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fu un S. Lazzaro di mano di Manuel de Contreras, suo scolare, la quale si può contare tralle migliori<br />

statue che siano nella detta città di Madrid. Morì Domenico Rioca nella sopraddetta città nel 1656,<br />

d’anni 56. Giovanni de Veierano, contemporaneo dei due precedenti, fu in stima di valoroso scultore.<br />

Questo artefice e il Contreras morirono poco dopo Domenico de la Rioca. Palomino, Museo pittorico,<br />

tomo <strong>II</strong>I, a 309.<br />

Domenico Frezza romano. Si legge il di lui nome notato nel libro intitolato Gli eccelsi pregi delle belle arti<br />

ecc., stampato nel 1733, nel quale anno nella concorrenza tenuta nel Campidoglio, ottenne il terzo<br />

premio nella prima classe della pittura.<br />

[p. 723 – <strong>II</strong> – C_113R] Domenico Falcini fiorentino, intagliatore in rame. Intagliò tutte le pitture di<br />

Andrea del Sarto che sono in Firenze nella Compagnia detta dello Scalzo, dai disegni di Giovanni<br />

Batista Vanni, come nella Vita di questo scrive il Baldinucci, nel decennale <strong>II</strong>I, della parte I, del secolo<br />

V, a 209.<br />

Domenico Stagi fiorentino, pittore di architetture e di prospettive a fresco e a tempera, scolare di<br />

Pietro Andorlini, sotto del quale va esercitandosi. Questo spiritosissimo giovane e già molto avanzato e<br />

promette assai nella sua fresca età, studiando con gran fervore. Nel 1736 fu ascritto al catalogo degli<br />

accademici di San Luca di Firenze, dove vive nel 1739 in età di anni […] .<br />

Domenico Tonelli fiorentino, nipote del famoso Giuseppe Tonelli. Dipingeva di architetture e di<br />

prospettive sotto la direzione di Pietro Andorlini suo maestro e, benché in fresca età e giovanile, dà<br />

grandi speranze di dover fare un’ottima riescita. Nell’anno 1736 fu ascritto tra gli accademici del<br />

disegno di San Luca di Firenze, di dove poco dopo partendosi se ne andò a Napoli, sperando di<br />

ritrovar colà maggiori fortune.<br />

Domenico Marchi fiorentino, pittore di architetture e di prospettive, scolare di Pietro Andorlini, sotto<br />

il quale va esercitandosi e operando a fresco e a tempera. Fu ascritto al catalogo degli accademici del<br />

disegno di San Luca di Firenze l’anno 1736.<br />

Domenico Pieratti scultor fiorentino, insieme con Giovanni Batista suo fratello, ancor esso scultore,<br />

furono valorosi professori. Di loro fa menzione il Baldinucci nel decennale <strong>II</strong>, della parte I, del secolo<br />

V, a 18, nella Vita di Giovanni da San Giovanni. Vedi Giovanni Batista Pieratti. Di mano di questo<br />

valoroso artefice è una bella statua di marmo nel primo vestibolo della Real Galleria di Toscana,<br />

rappresentante un gladiatore. Fu intimo amico di Giovanni Batista Vanni, come scrive il medesimo<br />

Baldinucci nella Vita di detto Vanni, nel decennale <strong>II</strong>I, della parte I, del secolo V, a 207. Viveva nei<br />

tempi di Giovanni da San Giovanni, vedi Giovanni Batista Pieratti.<br />

[p. 724 – <strong>II</strong> – C_113V] Domenico Pellegrini pittor milanese, fratello del celebre Pellegrino Pellegrini<br />

ovvero Tibaldi. Sono sue pitture nella chiesa di San Giovanni in Era, in Milano, registrate dal Torre, a<br />

34, 43, 255 e 273.<br />

Domenico Ricchini architetto milanese, figliuolo ed erede sì nelle facoltà come nella virtù di Francesco<br />

Maria. Torre, a 57.<br />

Domenico Lonati architetto, sopraintese alla gran fabbrica del duomo di Milano, in sequela di altri<br />

architetti, come attesta il Torre, a 377.<br />

Domizio Rainaldi architetto civile e militare, figliuolo di Tolomeo e fratello di Giovanni Leo. Ambidue<br />

seguitarono l’arte del padre e quasi ne ereditarono il nome, conciosiaché fossero sempre chiamati i<br />

Tolomei. A lui succederono nelle cariche in Milano. Fecero fabbriche e fortezze in essa città, per lo

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