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volume II - Grand Tour

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Cesare Gioseffo Mazzoni nacque in Bologna il dì 15 aprile 1678. Sino ai 14 anni ebbe la direzione dal<br />

Pasinelli, indi passò nella scuola di Giovanni Gioseffo del Sole. Escito in pubblico, si è fatto onore con<br />

belle opere e grandiose, a olio, a fresco, e a tempera, nelle chiese e nei palazzi. Stette tre anni operando<br />

in Turino, colà chiamato dal conte Galeano di Barbaresco. Vide Venezia a fine di più studiare. Operò<br />

in Faenza, e quivi prese moglie. Tornato in Bologna, molto operò. Per la morte di un suo figliuolino,<br />

non potendo soffrire i lunghi continui piagnistei della moglie, lasciò Bologna senza dir nulla a nessuno,<br />

e se ne andò a Roma [p. 631 – <strong>II</strong> – C_067R] e quivi molte cose fece, delle quali alcune sono andate<br />

fuori di Roma. Fu poi a Viterbo, e quivi ancora ha lasciato delle sue opere. Vive ora in Roma, nel 1740,<br />

scrive la sua vita Giampiero Zannotti avanti alla quale vedesi il suo ritratto con un dito alla bocca,<br />

ripiego ingegnoso preso dallo stesso Mazzoni per occultare un piccolo difetto nel labro superiore, libro<br />

<strong>II</strong>I, a 169, nella sua Storia dell’Accademia Clementina, della quale è uno dei 40 accademici fondatori e per<br />

un tempo segretario della medesima. Fa pure menzione di lui in molti altri luoghi della detta sua opera.<br />

Carlo Besoli bolognese, pittore di architettura e di prospettive, vien celebrato per professore molto<br />

bravo, vivente in Bologna nel 1740 da Giampiero Zannotti, nella Vita di Francesco Monti, libro <strong>II</strong>I, a<br />

222, nella sua Istoria dell’Accademia Clementina, e libro IV, a 432.<br />

Claudio Boschetti, marchese, nobile, bolognese e modanese, accademico d’onore nell’Accademia<br />

Clementina. Studiò la pittura nella scuola del Pasinelli e frequentò l’Accademia del nudo, che si faceva<br />

nel palazzo Ghisilieri. Di questo degno cavaliere ne fa menzione Giampiero Zannotti nel libro IV, a<br />

322, nella sua Storia della sopraddetta Accademia.<br />

Carlo Casalini pittore bolognese, cugino di Lucia Casalini, moglie di Felice Torelli, alla quale diede i<br />

primi principi del disegno. Fu scolare di Emilio Taruffi. Né altro dice di questo artefice Giampiero<br />

Zannotti, nella sua Istoria dell’Accademia Clementina, libro <strong>II</strong>I, a 86, nella Vita di Felice Torelli.<br />

Carlo Buffagnoti bolognese, pittor da teatri, e intagliatore in rame. Dipinse in Genova con Gioseffo<br />

Orsoni, e con Vittorio Bigari. Ne fa menzione Giampiero Zannotti nella sua Istoria dell’Accademia<br />

Clementina, libro <strong>II</strong>I, a 255, nella Vita di detto Orsoni, e 285, nella Vita del Bigari.<br />

Carlo Gennari bolognese, figliuolo di Giovanni Francesco e nipote di Cesare, quantunque applicato<br />

agli studi legali, pure per suo spasso disegna e molto elegantemente copia i disegni del Guercino, di cui<br />

possiede molte belle pitture, e infiniti disegni, come ancora d’altri eccellenti maestri. Vive in patria nel<br />

1740. Ne parla Giampiero Zannotti nella sua Istoria dell’Accademia Clementina, libro <strong>II</strong>, a 169, nella Vita<br />

di Benedetto Gennari.<br />

[p. 632 – <strong>II</strong> – C_067V] Claudio Baldovin pittore franzese, viveva in Parigi al tempo del re Francesco I.<br />

Fece tralle altre sue opere i disegni di alcune invetriate per le finestre della santa cappella di Vincennes,<br />

e lavorò molto nei cartoni degli arazzi di Fontanablò. Filibien, libro <strong>II</strong>I, a 92.<br />

Colignon, intagliatore franzese, fu scolare di Jacopo Callot. Ha intagliato all’acquaforte diverse cose dai<br />

disegni del suo maestro e nella sua maniera, tra i quali disegni si contano fra gli altri dieci paesi, che gli<br />

furono fatti intagliare da Israel, come scrive monsù Filibien, nel libro <strong>II</strong>I, a 299.<br />

Claudio Vouet pittore, fratello minore di Simone. Di questo artefice ne fa menzione monsù Filibien,<br />

libro <strong>II</strong>I, a 310, nella Vita di Simone Vouet, di cui fu ancora scolare.<br />

Carlo d’Offin, pittore lorenese scolare di Simone Vouet. Ne fa breve menzione monsù Filibien, libro<br />

<strong>II</strong>I, a 311, nella Vita di detto Simone.

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