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volume II - Grand Tour

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Francesco Zugni, pittor bresciano, scolare del Palma. Dipinse con molta vaghezza e pulizzia. Sono sue<br />

opere in Brescia, Rodeno, Raitella e Mirano. Fu uomo gioviale ed ameno, dilettandosi di musica e di<br />

commedia. Morì in età di anni 62 nel 1636. Ridolfi, parte <strong>II</strong>, a 260. Baldinucci, decennale <strong>II</strong>I, della<br />

parte I, del secolo V, a 294.<br />

[p. 1001 – <strong>II</strong> – C_255R] Francesco Vieira della città di Lisbona, pittore e intagliatore, scolare in Roma<br />

del cavaliere Benedetto Luti fiorentino. È uno eccellente disegnatore, al pari di qualunque altro<br />

professore primario, felice e franco nell'inventare. Dopo di essere stato alcuni anni in Roma, fece<br />

ritorno alla patria, e quivi prese per moglie una fanciulla da esso amata, e dalla medesima corrisposto,<br />

sino dalla loro più tenera età. Dopo vari accidenti della sua vita, ora vive felice e contento in patria,<br />

godendo il titolo decorso di pittor regio, con molto riguardevole stipendio, questo anno 1739. Nel<br />

tempo che egli era in Roma, fu ascritto fra gli accademici di merito di quella Accademia di San Luca, e<br />

vedesi registrato il di lui nome nel libro intitolato Gli eccelsi pregi delle belle arti ecc., stampato in Roma nel<br />

1733 in fine.<br />

Francesco Zuccarelli di Pitigliano (stato del granduca di Toscana) pittore, ascritto al numero degli<br />

accademici di merito nell’antichissima e nobile Accademia fiorentina del Disegno, l’anno ... [sic]. Studiò<br />

in Roma per alcuni anni, sotto la direzione di Giovanni Maria Morandi. Passato poi a Firenze, vi si<br />

trattenne per lo spazio di 5 anni, sempre operando e studiando indefessamente o dal nudo<br />

nell’Accademia o pure copiando le migliori opere dei più eccellenti maestri o disegnando le statue<br />

antiche della Real Galleria di Toscana. Disegnò le opere di Andrea del Sarto, che sono dipinte nel<br />

claustro piccolo della Santissima Nunziata di Firenze, e gli stessi disegni intagliò poi di sua mano<br />

all'acquaforte, formandone un libro, quale nell’anno ... [sic] essendo in Bologna, dedicò ad un cavalier<br />

fiorentino suo amico. Intagliò ancora all'acquaforte alcune altre cose, e specialmente alcune opere<br />

dipinte a fresco, e delle più singolari del sempre celebre graziosissimo Giovanni da S. Giovanni.<br />

Parimente intagliò i due ritratti di Lorenzo Lippi, che sono nel Malmantile ristampato in Firenze nel<br />

1731. Siccome ancora il frontespizio di quello, dove nelle note del dottor Biscioni, vien fatta degna<br />

menzione di questo spiritoso, dotto e vivace professore, andò poi a Bologna [p. 1002 – <strong>II</strong> – C_255V]<br />

dove poco si trattenne, e quindi passò a Venezia, dove si ritrova presentemente accasato con una<br />

molto civile e onesta giovane, e opera gloriosamente in figure e paesi in questo anno 1739. Sentendosi<br />

risonare da per tutto il suo nome nel numero dei valentuomini. Nei suoi paesi scorgesi una nuova<br />

maniera vaga e insieme di forza, con grande impasto e con gran possesso di colore e di disegno,<br />

adattando in quelli graziosissime figurine, talmente che l’occhio e la mente ne restano egualmente<br />

sodisfatti e contenti.<br />

Francesco Volterra, architetto volterrano. Operò molto in Roma e con somma lode. Ebbe per moglie<br />

Diana Mantovana, celebre nell’intaglio e ben cognita ai dilettanti. Baglioni, a 48. Fu suo disegno la<br />

cappella dei signori Gaetani nella chiesa di Santa Pudenziana in Roma. Pinarolo, a 184. Fu eccellente<br />

nei lavori di ebano e di avorio. Operò per il signor Cesare Gonzaga in Mantova, come scrive Giorgio<br />

Vasari nella parte <strong>II</strong>I, a 558, nella Vita di Benvenuto Garofalo.<br />

Francesco Gambacciani, pittor fiorentino. Ha studiato sotto la direzione del cavalier Francesco Conti e<br />

da Ottaviano Dandini. Fu in Roma, dove disegnò e dipinse molto, studiando con attenzione e profitto.<br />

Vestì l’abito della Compagnia di Giesù, ma presto deposelo, perché la di lui complessione non era<br />

capace di resistere ai rigori di quella religione. Tornato a Firenze, sua patria, va esercitandosi con suo<br />

molto onore, tanto nelle storie che nei ritratti, nei quali, con molta vaga maniera, con forte e delicato<br />

colore, si è acquistato un buon credito. Vive in florida età nel 1739.<br />

Francesco Fontebasso, pittor veneziano. Di questo artefice ne vien fatta menzione nel libro intitolato Il<br />

forestiero illuminato ecc., impresso in Venezia nel 1740, leggendosi che sono sue pitture in Venezia nelle<br />

appresso chiese, cioè in Sant’Assise, a 171, e in Burano nella chiesa parrocchiale, a 319. Nacque

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