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volume II - Grand Tour

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Francesco Albertini architetto e prete fiorentino. Fece alcuni disegni per il palazzo del papa in<br />

Vaticano. Parla di se medesimo nel suo libro intitolato Memoriale ecc., stampato in Firenze nel 1510, a<br />

2.<br />

[p. 1030 – <strong>II</strong> – C_269V] Franceschetto di nazione spagnuolo, può notarsi fra i migliori allievi di<br />

Giordano, perché ebbe gran prontezza nell’inventare e far disegni, maneggiando il colore a somiglianza<br />

del maestro, come vedesi nel quadro di S. Pasquale Baylon in Santa Lucia dal Monte e in Santa Brigida<br />

quello di S. Giuseppe, onde era venuto in qualche stima di se medesimo. Era solito dire lo stesso Luca<br />

che questo giovane sarebbe riescito miglior di lui se la morte non l’avesse giunto nel più bel corso de’<br />

suoi studi e degli anni, essendo di ritorno alla patria. Dominici, Vita di Giordano, a 100. Angelo Vocola<br />

nell’aggiunta all’Abcedario pittorico del padre maestro Orlandi, ristampato in Napoli nel 1731, a 448.<br />

Francione fiorentino, bravo intagliatore in legno e prospettico, fu il primo maestro di Giuliano e<br />

Antonio da San Gallo. Vasari, nella Vita dei suddetti, parte <strong>II</strong>I, a 55.<br />

Frans o sia Francesco Verbecck di Malines, scolare di Frans Minnerbroes, fu pittore molto pratico<br />

nell’a guazzo e imitò la maniera di Jeronimo Bos. La maggior parte delle opere di questo maestro<br />

furono di feste, danze, nozze e altre azioni che si fanno in campagna dai contadini. Baldinucci,<br />

decennale IV, del secolo IV, a 304. Angelo Vocola, nell’aggiunta all’Abcedario pittorico del padre maestro<br />

Orlandi, ristampato in Napoli nel 1731, a 450.<br />

Francis o sia Francesco Van Bossuit, scultore nato in Bruselles nel 1635, morto in Amsterdam il dì 22<br />

settembre 1692. Di questo artefice si vede il gabinetto dell’arte della scultura scolpito in avorio e in<br />

terra cotta, intagliato a bulino da Barent Graat e Matis o sia Matteo Pool in diverse carte, le quali<br />

formano un libro in quarto stampato in Amsterdam nell’anno 1727. Questo valentuomo stette molto<br />

tempo in Italia e specialmente a Roma, dove studiò e disegnò indefessamente il più [p. 1031 – <strong>II</strong> –<br />

C_270R] bello delle statue e bassirilievi antichi. Ebbe un fare facile e libero o sia in una figura sola o sia<br />

in gruppi di più figure. Mostrò sempre uno spirito sublime e una memoria viva delle statue greche,<br />

dalle quali aveva studiato. Da Roma fu condotto in Inghilterra e poscia in Olanda dal signor<br />

Bonaventura Overbeek. La morte di questo degno artefice dolse a tutti gli amatori delle belle arti, e fu<br />

onorata la sua memoria con alcune composizioni poetiche.<br />

Francesco Noel fiammingo fu eccellente in rappresentare storie ben grandi con punta di ago. Sono<br />

quattro gran quadri così fatti, nella certosa di Napoli, citati dal Sarnelli, a 327.<br />

Frans ovvero Francesco e Gillis Mostart fratelli gemelli, nati in Hulst, nella Fiandra. Frans valse nei<br />

paesi e Gillis, il quale fu di naturale assai faceto, valse nelle piccole figure; questo morì nel 1601.<br />

Baldinucci, parte <strong>II</strong>, del secolo IV, a 167 e 255. Il Vasari fa special menzione di Mostaret, così lo<br />

chiama egli, nella parte <strong>II</strong>I, a 858. Francesco Mostarda, scrive il Lomazzo nel libro VI, a 475.<br />

Frans Pieter Grobber, cioè Francesco Pietro Grobber, pittore di Anversa, scolare di Jaques, cioè<br />

Jacopo, Saury, dal quale però apprese solamente l’arte di fare i paesi. Baldinucci, opera postuma, parte<br />

<strong>II</strong>I, a 398.<br />

Frans Crabbe, che noi direbbamo Francesco Granchio. Pittore di mano del quale era nella chiesa dei<br />

padri Zoccolanti di Malines, all’altar maggiore, un quadro della Passione del Signore, fatto a tempera,<br />

[p. 1032 – <strong>II</strong> – C_270V] con suoi sportelli; nel mezzo si vedeva la croce e in esso aveva dipinto<br />

bellissimi ritratti sulla maniera di Quintino de Smets, che è lo stesso che Quintino Manescalco, di cui a<br />

suo luogo vien fatta menzione sotto nome di Quintino Messis, in questo a … [sic] Questo Frans fu<br />

persona ricca e per lo più seguitò la maniera di Luca d’Olanda. Seguì la sua morte l’anno 1548.<br />

Baldinucci, decennale IV, del secolo IV, a … [sic]. Angelo Vocola, nell’aggiunta all’Abcedario pittorico del<br />

padre maestro Orlandi, ristampato in Napoli nel 1731, a 448. Il Pinarolo, tomo <strong>II</strong>, a 61, vuole che

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