volume II - Grand Tour
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Francesco Castello fiammingo, bravo miniatore, visse in Roma nel tempo di Enrico Goltzio e fu suo<br />
amico sì caro che il Goltzio gli fece il ritratto. Baglioni, a 390, nel fine della Vita del Goltzio.<br />
Francesco Subtermans pittore di Anversa, scolare del Vandik e suo grande imitatore. Fu fratello del<br />
celebre monsù Giusto Subtermans, da cui ebbe i primi principi dell’arte, che visse e morì in Firenze ed<br />
ebbe altri tre fratelli, dei quali Mattias valoroso ingegnere e celebre musico, dichiarato dalla maestà<br />
dell’imperatore musico della camera. Giovanni e Cornelio, ambidue pittori, i quali morirono in servizio<br />
della maestà cesarea. Baldinucci, decennale <strong>II</strong>I, della parte I, del secolo V, a 169, nella Vita di monsù<br />
Giusto Subtermans.<br />
[p. 1012 – <strong>II</strong> – C_260V] Francesco Pavona pittore, nacque in Udine del Friuli l’anno 1698. Ebbe i<br />
primi principi del disegno in Bologna dal famoso Giovanni Giuseppe dal Sole per lo spazio di anni<br />
otto e mezzo, indi passato a Venezia e Milano, dopo diciotto mesi, andò a Roma, dove ebbe largo<br />
campo di sodisfare il suo vivo desiderio di studiare dalle statue e dalle pitture dei migliori maestri<br />
antichi e moderni. Di Roma fece passaggio a Firenze e, per lo spazio di molti mesi che fece soggiorno<br />
in quella città, fu molto ben veduto e stimato, lasciando alcune sue pitture a olio di storie e ritratti per<br />
diversi di quei cittadini suoi amici. Tornato di nuovo a Venezia, dopo avervi fatto una breve dimora,<br />
passò un'altra volta a Bologna, trattenuto colà alla grande per quattro anni e mezzo in casa Caprara,<br />
sempre operando per quei signori, a olio e a pastelli. Nell’anno 1735 partì di colà, spinto da un vivo<br />
desiderio di portarsi a Lisbona, come in fatti, giunto in Livorno, s’imbarcò subito per quella volta.<br />
Passando per Firenze, lasciò il proprio ritratto fatto a pastelli da se medesimo, a quello che queste cose<br />
scrive, il quale lo collocò nella di lui numerosa collezione di ritratti di professori diversi, fatti tutti di<br />
loro propria mano o in disegno o a chiaroscuro a olio o in pastelli. E siccome in tutte quelle città dove<br />
è stato ha lasciato nelle sue opere una chiara testimonianza del suo valore nell’arte della pittura, così vi<br />
è giusto motivo di credere che nella corte di Portogallo acquisterà gloria e fortuna maggiore. Il suo<br />
dipingere a olio, oltre alla somma intelligenza e correzione nel disegno, apporta contento e<br />
sodisfazione nel vedere un bell’impasto di tingere, armonioso e grasso, che dà gran giustizia a chi<br />
intende. Opera a maraviglia a pastelli ancora per suo diletto, dei quali ne ha lasciati uno intero<br />
gabinetto in casa Caprara. Talché è desiderabile che questo degno professore incontri quella fortuna<br />
che ne promette il suo merito. Visse e operò molto a Lisbona, sino al 1740, nel qual tempo si partì per<br />
Madrid per far ritorno in Italia. Nel 1741 tornò in Bologna, ricevuto e trattato dai signori Conti<br />
Caprara come prima.<br />
Francesco Corti pittore, scolare di Michelagnolo Cerquozzi, detto comunemente Michelagnolo delle<br />
Battaglie. Fu ottimo imitatore, particolarmente nel ritrarre frutte al naturale. Viveva in Roma nel tempo<br />
che era colà Filippo Baldinucci, il quale ne [p. 1013 – <strong>II</strong> – C_261R] fa menzione nella Vita del predetto<br />
Michelagnolo, decennale <strong>II</strong>I, della parte I, del secolo V, a 196.<br />
Francesco Pagani pittor fiorentino, scolare di Santi di Tito, nato nel 1558, morto nel 1603. Fu padre<br />
del celebre Gregorio Pagani. Operò in Roma e, sotto la scorta di Polidoro da Caravaggio e di<br />
Maturino, fece sì gran profitto che si guadagnò il nome di professore eccellente nell’arte della pittura.<br />
Baldinucci, decennale <strong>II</strong>I, della parte <strong>II</strong>, del secolo IV, a 192.<br />
Francesco da Urbino pittore, nipote di Federigo Barocci. Sono sue opere nella chiesa di Santo<br />
Agostino di Perugia. Morelli, a 27. Come pure lo sono a fresco in alcune storie e grottesche<br />
nell’Escuriale di Spagna. Mazzolari, a 76.<br />
Francesco Graziani detto comunemente Ciccio Napoletano, pittor di battaglie, quali dipinse per<br />
eccellenza. Le sue opere sono sparse per tutta l’Europa e tralle altre ne conservano alcune molto belle i<br />
signori Aureli in Perugia. Morelli, a 152.