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volume II - Grand Tour

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[p. 966 – <strong>II</strong> – C_237V] Filotti, pittor veneziano. Questo artefice vien nominato da Girupeno, a 89.<br />

Flaminio da Siena, quantunque esercitasse l’arte dello scarpellino, non ostante fu un bravo architetto, al<br />

riferire dell’Ugurgieri, parte <strong>II</strong>, titolo 33, a 392.<br />

Flaminio Ponzio lombardo, architetto, fu il primo che diede il disegno del palazzo pontificio a Monte<br />

Cavallo per papa Gregorio X<strong>II</strong>I, proseguito poi da Ottavio Mascherino. Fece parimente il disegno del<br />

palazzo del duca di Nivers, in oggi del duca Rospigliosi, terminato in appresso da Giovanni<br />

Fiammingo. Pinarolo, tomo <strong>II</strong>, a 45, 51 e 195. Da papa Paolo V fu dichiarato suo architetto, onde con<br />

suo disegno fu fatta la bellissima cappella , detta la cappella Paolina in Santa Maria Maggiore. Morì in<br />

Roma, d’anni 45 in circa, nel più bel fiore del suo operare, con dispiacere universale, sì per la sua virtù,<br />

quanto per essere di un buon naturale e assai conversevole, amante di tutti coloro che erano famosi in<br />

qualunque sorta di professione. Baglioni, a 135.<br />

Floriano Valle di Reggio di Modana, pittore di architettura. Viveva ed operava in patria nel 1733.<br />

Fiore Pilati, pittor bolognese, scolare di Giovanni Giuseppe del Sole. Opera di figure, fiori, frutte e<br />

grottesche a olio, a fresco e a tempera. Vive in patria in età di anni 45 in circa nel 1739, con fama<br />

mediocre.<br />

Fioro, pittore di Anversa, condiscepolo di Guglielmo Cay o Caio, nella scuola di Francesco Floris,<br />

ebbe una maniera di dipignere fiera, facile e terribile. Vasari, parte <strong>II</strong>I, a 859, nelle Vite di diversi.<br />

[p. 967 – <strong>II</strong> – C_238R] Floris Van Dyck. Fu un bravo pittore di fiori, come riferisce Jacob Campo<br />

Weyerman, parte <strong>II</strong>, senza dare altre notizie di questo artefice.<br />

Floriano Ambrosini, architetto bolognese. Fioriva nel 1594. Masini, a 64 e 621. Giampiero Zannotti<br />

nella sua Istoria dell'Accademia Clementina, libro I, capitolo IV, a 29.<br />

Ferdinando Vidali veneziano, ottenne il secondo premio nella concorrenza dell’anno 1711 in<br />

Campidoglio, come si vede nel libro intitolato Le belle arti, pittura, scultura e architettura, compimento e<br />

perfezione delle bellezze dell'universo ecc., stampato in Roma nel 1711.<br />

Fortunato tedesco, argentiere e intagliatore famoso. Sono sue opere nella cappella del Santo Anello in<br />

Perugia. Morelli, a 37 e 105.<br />

Fornarino pittore. Di questo artefice si vedono alcuni disegni molto buoni, e che lo fanno conoscere<br />

per valentuomo, in una scelta collezione di disegni, appresso i signori Martelli, patrizzi fiorentini.<br />

Foresto pittore di Trento, detto Foresto Trentino dall’Incognito conoscitore, il quale fa menzione di questo<br />

artefice e delle sue opere, che sono in Verona, nella parte I, a 75.<br />

Fra’ Arsenio Mascagni dell'ordine dei Servi, chiamato al secolo Donato, pittore fiorentino, nacque<br />

l'anno 1579. Fu scolare di Jacopo Ligozzi, e dipinse a olio e a fresco. Sono opere del suo pennello<br />

alcune pitture a fresco nel Claustro <strong>Grand</strong>e dei padri Serviti di Firenze, nelle quali quanto si fece<br />

conoscere profondo nel disegno altrettanto si dimostrò infelice nel colorito. L’anno 1622, chiamato a<br />

Roma [p. 968 – <strong>II</strong> – C_238V] da alcuni prelati, colà ne andò e vi fece molte opere. Fu al servizio del<br />

principe di Salisburgh, per cui molto e molto dipinse. Finalmente avendo fatto ritorno alla patria,<br />

sopraggiunto dal male dell’asma, morì nel 1636. Baldinucci, decennale <strong>II</strong>, della parte I, del secolo V, a<br />

79. Angelo Vocola nell'aggiunta all’Abcedario pittorico del padre maestro Orlandi, ristampato in Napoli<br />

nel 1731, a 448. Ipolito Cigna volterrano, molto lodevole pittore, nelle sue notizie manoscritte delle

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