volume II - Grand Tour
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tomo I, a 211, e tomo <strong>II</strong>, a 282. Come ancora l’abate Guilbert, nella sua descrizione di Fontanablò,<br />
tomo I, a 159.<br />
Francesco Lespignola scultore, nacque a Joinville, dimorò a Parigi e quivi morì l’anno 1705. Monsù<br />
Piganiol de la Force registra alcune sue opere nella sua Nuova descrizione di Versaglies, di Trianon e di<br />
Marly, edizione V, tomo I, a 14 e 187, e tomo <strong>II</strong>, a 35, 51, 231 e 285.<br />
Filippo Maniere, nato in Parigi, dove viveva e operava nel tempo che monsù Piganiol de la Force<br />
scriveva la sua Nuova descrizione di Versaglies, di Trianon e di Marly, edizione V, tomo I, a 12, e tomo <strong>II</strong>, a<br />
3, 37, 75, 80, 158, 173, 248 e 286.<br />
Francesco Blondel celebre architetto e intagliatore franzese. Fu il primo che diede lazione di<br />
architettura nell’Accademia di architettura, quando fu eretta nel 1671 in Parigi. Questo grand’uomo<br />
pubblicò, per mezzo delle stampe, una sua opera in tre tomi in foglio, intitolata Corso di architettura. Ne<br />
fa menzione il signore Nemeitz nel suo libro del Soggiorno di Parigi, tomo I, a 345. Come ancora Florent<br />
Le Comte, libro I, edizione <strong>II</strong>, a 210, nel catalogo delle stampe del re di Francia.<br />
Francini scultore e architetto italiano. Visse in Francia e operò per il re Enrigo IV, a Fontanablo, come<br />
nota l’abate Guilbert nella sua descrizione di Fontanablò, tomo I, a 214, dicendo in questo luogo che la<br />
fontana di Diana fu fatta con suo disegno.<br />
Francesco da Barberino poeta e pittore del 1200, in Firenze. L’Ubaldini, nella sua Vita, scrive le<br />
seguenti parole: “Così trattenuto nelle opere d’ingegno, a quelle della mano ancora volle impegnarsi.<br />
Imparò dunque a disegnare e avanzossi in guisa che, riguardando l’originale dei Documenti d’amore da lui<br />
scritto e figurato, vi si scorge un novello Pacuvio, poeta e pittore a un tratto”.<br />
[p. 1039 – <strong>II</strong> – C_274R] Francesco Puciotti celebre architetto. Vien lodato da Giovanni Leone<br />
Semproni, nella Selva poetica, con un sonetto, che comincia “Pallade fu che incominciò primiera ecc.”, e<br />
altro che principia “A giovinetto eroe ecc.”.<br />
Federigo Moucheron pittore, nacque in Embdom l’anno 1633. Il suo maestro fu Asselyn Krabbetie, e<br />
nei Paesi riescì artefice eccellente. Andò in Francia, e Adriano Van den Velden dipingeva le figure nei<br />
di lui quadri, come ancora fece lo stesso in quella città Helmbreker. Morì in età di 51 anni nel 1686.<br />
Jacob Campo Weyerman, parte <strong>II</strong>.<br />
Francesco Danks, soprannominato Schildpat, di Amsterdam. Di questo artefice non dà altre più<br />
precise notizie Jacob Campo Weyerman, nella parte <strong>II</strong>I.<br />
Filippo Tideman pittore, nacque in Hamburgo il dì 22 di dicembre 1657, di famiglia molto civile.<br />
Studiò la lingua latina, poi suo padre lo messe a studiare la pittura col pittore Dirk Paes e in due anni si<br />
fece molto bravo. Andò in Amsterdam, per quivi perfezionarsi sotto la direzione del celebre Gerardo<br />
de Lairesse, dove si trattenne solo sei mesi e fu molto stimato da questo ultimo suo maestro. Si fece<br />
cittadino di Amsterdam, vi aperse studio, dipinse la chiesa dei luterani e molti altri luoghi, tanto<br />
pubblici che privati. Era uomo dabbene e buon galantuomo. Morì l’anno 1705, come scrive Jacob<br />
Campo Weyerman, nella parte <strong>II</strong>I.<br />
Francesco Eykens fu un bravissimo pittore di Anversa. Aveva tre prerogative essenzialissime per un<br />
pittore: disegnava bene, coloriva meglio e nei ritratti era singolarissimo. Non si sa chi sia stato il suo<br />
maestro. In tutte le chiese di Anversa si vedono bellissimi quadri di sua mano. Fu stimato al pari del<br />
Rubens e questa stima dura sino al presente. E pure un uomo sì grande morì miserabile, lasciando la<br />
moglie vedova povera con 3 femmine e tre maschi. Tanto scrive Jacob Campo Weyerman, nella parte<br />
<strong>II</strong>I, da 304 a 309.