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volume II - Grand Tour

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Enrico Verscuto pittore. Nacque in Gorcum nel 1627, nei primi tempi in età di 8 anni studiò sotto un<br />

pittore di Gorcum col quale stette sino a i 13 anni, poi andò a Utreck appresso Giovanni Bat,<br />

dimorando con esso 6 anni. Passò poscia a Roma dove nel primo tempo frequentò l’Accademia<br />

disegnando figure. Ma siccome il suo genio lo portava agli animali, alle cacce e alle battaglie fece uno<br />

studio particolare sopra tutto quello che più poteva contribuire a quel genere di pittura. Tralle molte<br />

città d’Italia si trattenne molto particolarmente in Roma, in Firenze e in Venezia. Finalmente dopo<br />

essere stato dieci anni in Italia e esservi molto stimato, si pose in viaggio per la patria, passando per gli<br />

Svizzeri e per la Francia. Ma incontratosi in Parigi col figliuolo del borgomastro Marsevin che passava<br />

in Italia si risolse volentieri di accompagnarlo. Ritornatovi dunque di nuovo vi stette altri tre anni dopo<br />

dei quali fece ritorno in Olanda e arrivò a Gorcum nel 1662. Si diede allora interamente alle battaglie<br />

ed ebbe campo di sodisfare il suo bel genio dal vero. Aveva sempre il toccalapis in mano, per disegnare<br />

dal naturale, talché dai suoi disegni poté formare diversi libri. La bontà dei suoi costumi gli procurò un<br />

luogo di magistrato nella sua patria il quale non volle accettare se non colla condizione di non lasciar la<br />

pittura. Mentre passava tranquillamente i suoi giorni, stimato nella sua arte da tutti, essendosi<br />

imbarcato per fare un piccolo viaggio per mare fece naufragio a due leghe di Dort, il dì 26 aprile 1690.<br />

Onde morì in età di 62 anni, monsù de Piles nel Compendio delle vite dei pittori, edizione <strong>II</strong>, libro VI, a<br />

437, nella sua Vita dice di avere appresso di sé un grosso <strong>volume</strong> di disegni di questo eccellentissimo e<br />

stimatissimo artefice.<br />

[p. 808 – <strong>II</strong> – C_155V] Ebert Van Aelst, nato in Delft, fu bravo pittore in fiori e frutte e soprattutto<br />

nelle uve, le quali veramente parevano naturali. Nella sua gioventù stette quattro anni in Francia, per<br />

apprender l’arte della pittura e due anni in Italia, dove fu molto stimato da principi, cardinali e altri gran<br />

personaggi. Nel 1656 tornò a Delft, poi passò in Amsterdam dove nel 1679 morì, in tempo che egli<br />

voleva dipingere nella casa degl’Innocenti. Tanto scrive Jacob Campo Weyerman, parte <strong>II</strong>.<br />

Enrico Martens Zorg di Roterdam, scolare di David Teniers in primo tempo, di poi di un certo<br />

Guglielmo Buytonwee. Il padre suo era scrivano di nave e un suo zio sensale in Amsterdam. Morì<br />

vecchio di anni 61 nel 1682. Jacob Campo Weyerman, parte <strong>II</strong>.<br />

Elisabetta Macchiavelli fiorentina. Trovasi il nome di questa virtuosa donna in una carta da essa<br />

intagliata all’acquaforte nella quale con buon gusto vedesi rappresentato un sacro recinto di religiose<br />

assalito da alcuni soldati, i quali con scale tentano di entrare in quella clausura per insultar quelle vergini<br />

e vengono miracolosamente respinti dalle scale e dalle mura.<br />

Elisabetta Fortini nata in Palermo da Giuseppe Fortini di Mazzara, città capitale di quella valle. Questa<br />

dignissima virtuosa opera a maraviglia, in miniatura e in cere, qualunque storia con gran quantità di<br />

figure, venendo ricercate le sue opere dalla Francia, dall’Inghilterra, e da diverse nazioni e dilettanti,<br />

che a prezzi assai rigorosi procurano di arricchire le loro gallerie e i loro gabinetti. Oltre al pregio della<br />

pittura, aggiunge quello della poesia, nella quale avendo dato più volte saggio del suo [p. 809 – <strong>II</strong> –<br />

C_156R] talento in diverse opere date alle stampe, meritò di essere aggregata con applauso universale<br />

del regno di Sicilia nella Accademia detta del Buon Gusto, nel palazzo del principe di Resultana in<br />

Palermo, col nome di Ninfa Eroina. Vive in età di anni 35 nel 1739 in stato virginale.<br />

Elisabetta Farnese regina di Spagna, non solo isdegnò di apprendere il disegno e la pittura, ma talmente<br />

si profondò nei precetti dell’arte che ne fece le sue delizie, onde continuamente va esercitandosi nel<br />

dipingere e nell’operare a pastello per suo virtuoso diporto e per sollievo delle cure del regno nel 1739.<br />

Emanuel de Witt nacque in Alkmaad l’anno 1607, suo padre era maestro di scuola e grande oratore.<br />

Tale ancora fu il suo figliuolo Emanuel, il quale imparò poi la pittura a Delft dal pittore Evorvelst<br />

Villemsz. Indi si trasferì nella città di Amsterdam, dove operò molto specialmente per le chiese. Fu<br />

uomo talmente fiero e superbo che avendo fatto una volta alcune pitture al re di Danimarca e stando

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