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volume II - Grand Tour

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crederlo non meno esperto in tale arte che Vitruvio o Sebastiano Serlio. E veramente si rese in tale arte<br />

così esperimentato che sorpassava d’ordinario quelli che ne [p. 1053 – <strong>II</strong> – C_281R] facevano<br />

particolar professione, onde per esercitare questa sua applicazione, ogni giorno si faceva venire qualche<br />

soggetto del mestiere, col quale si dava a discorrere per un’ora sopra tal materia.<br />

Ferrante Properzio ingegnere militare italiano. Servì il principe Alessandro Farnese non solo in Fiandra<br />

ma ancora in Francia, quando la seconda volta vi passò in servizio della lega, ritrovandosi specialmente<br />

all’assedio di Caudebech, dove in tal congiuntura restò ferito di archibusata il suddetto principe. La<br />

notizia di questo artefice si è tratta dalla Vita di Filippo <strong>II</strong> re di Spagna, scritta da Gregorio Leti, parte<br />

<strong>II</strong>, libro XVI, a 434.<br />

Francesco Copparuolo napoletano, intagliatore in rame. Fralle altre sue opere vedonsi intagliate<br />

all’acquaforte tutte le carte della rinomata fiera, che sotto la direzione di don Ferdinando Sanfelice<br />

cavaliere napoletano, fu celebrata nel 1738 nel mese di luglio nella città di Napoli, per le reali nozze di<br />

Carlo Borbone e Maria Amalia Walburga di Sassonia. Tutte queste carte son conosciute in un libro in<br />

foglio intitolato Breve ragguaglio della rinominata fiera ecc., descritto da Francesco Ricciardi napoletano.<br />

Vive il suddetto Copparuolo in Napoli nel 1741.<br />

Francesco Andreoni intagliatore in rame. Intagliò tutti i medaglioni del cardinal Carpegno, che si<br />

trovano nel libro intitolato Osservazioni istoriche sopra alcuni medaglioni antichi all’Altezza serenissima di Cosimo<br />

terzo granduca di Toscana, impresso in Roma nel 1648, opera celebre del rinomatissimo senatore Filippo<br />

Buonarroti.<br />

Francesco Giramella italiano architetto e ingegnere militare. Questo artefice edificò sotto Joachim <strong>II</strong><br />

Elettore di Brandemburgo la fortezza di Spandau, vicino a Berlino, nell’elettorato di Brandemburgo.<br />

[p. 1054 – <strong>II</strong> – C_281V] Filippo Greuter intagliatore in rame. Moltissime sono le carte di suo intaglio.<br />

Nei Documenti di amore di messer Francesco da Barberino, a 403, trovasi la carta dell’Industria, intagliata<br />

da lui e inventata e disegnata da Giovanni Batista cavalier Massimi; e, a 187, la carta della discrizione<br />

dal Disegno di Lorenzo Greuter; e, a 133, la carta della Costanza dal disegno di Fabio della Cornia; e, a<br />

359 di detto libro, dove si ragiona della forma da lui data ad Amore e, a 311, nella descrizione della<br />

Gloria, le quali due carte furono inventate e disegnate da Giovanni Batista cavalier Massimi, patrizio<br />

romano.<br />

Filippo Berrettini di Cortona, cugino del cavalier Pietro da Cortona. Architetto e scultore, passò molto<br />

tempo di sua vita in Firenze al servizio della reale casa de’ Medici e in Roma. Ritiratosi poscia in patria<br />

riprese moglie ed ebbe vari figli, tra’ quali Lorenzo, di cui sotto si farà menzione. Di lui restano in<br />

Cortona varie opere: il palazzo di S.A.R. ove risiede il commissario governatore della città, da Filippo<br />

rimodernato e rifatta la facciata, quale tanto piacque al serenissimo granduca Ferdinando <strong>II</strong>, che<br />

assegnolli un annuo stipendio, come si ricava da ciò che è inciso dietro all’arme del serenissimo<br />

sopraddetto, che dice Philippus Berrettinus Cortonens hoc serenissimi M. Ducis Stemma incidebat qui eius mandato<br />

Pretoris modum instaurandi hedit, stipendiumque tulit. A. D. 1621. Sono anche sue opere il disegno della<br />

Madonna dello Spirito Santo, l’altare di S. Caterina in Santa Margherita della famiglia Baldelli e<br />

dell’altare maggiore in Sant’Antonio de’ Servi, cappella de’ Passerini. Disegnò un libro di architettura di<br />

palazzi, sepolcri e giardini con vari modi di fare armadure, quale libro, che conservasi in oggi dal<br />

cavalier Giovanni Batista Mancini, non potè mettere al pulito, come aveva intenzione. Fece la pianta<br />

topografica del territorio cortonese, che conservasi nel palazzo de’ signori illustrissimi Priori. Morì in<br />

Cortona circa l’anno 1660. Io son debitore di queste notizie manoscritte al signor cavaliere Giovanni<br />

Girolamo Serrini, che cortesemente me ne ha fatto dono.<br />

[p. 1055 – <strong>II</strong> – C_282R] Flaminio Alticozzi gentiluomo cortonese, militò molto in Francia sotto al<br />

maresciallo di Biron. Conclusa la pace fra il re Arrigo IV e la Spagna, tornò in Italia e poi, movendo il

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